LA SPLUGA DELLA PRETA
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La Grotta che non si potrà mai Vedere o Visitare a meno che non siano Speleologi o Persone Competenti che ci hanno lasciato Foto e Video..
Questa Voragine famosa si apre in una Conca Erbosa sul Corno D'Aquilio nel Comune di Sant'Anna d'alfaedo a 1475 mt. in una Valletta del Monte presso alcune Malghe aperte durante la Primavera e l' Estate vicino dove un Tempo ci fu l'antico confine Scaligero poi Veneziano e quindi Austriaco. il nome " Preta " deriva probabilmente dall' Antica voce " Bra "
(Pascolo , Spiazzo Erboso ) e Quindi
per Corruzione Preta....
Molte furono le Spedizioni che si susseguirono durante gli Anni per esplorare questa Cavità Carsica , ma quella che ebbe maggiore risonanza fu quella che venne chiamata
" Superspedizione Scientifico Speleologica " che si svolse dal 5 al 18 Agosto 1962 e interesso' non soltanto questa Grotta ma anche altre Cavità che si aprono nella Parte Ovest dei Lessini grazie anche al Gruppo Grotte
" Falchi " che rese possibile esplorare le numerose Grotte e Cavità.
Non poche leggende sono sorte lungo il cammino dei Secoli sul profondo Abisso o Spluga (dal Latino Spelunca)...si racconta che i mandriani che vivevano nelle malghe che nei primi anni del 1900 era giunto vicino alla Spluga un Tizio munito di campanaccio e di una Corda. Deciso a scendere nella Profonda Cavità Carsica ,raccomandò ai Mandriani di tirarlo su quando non avessero più udito im suono della Campana ,e così avenne. Ma la Corda riportò alla luce un Fantasma d' Uomo divenuto nero nel Volto , non più in grado di pronunciare una Sillaba e con il cervello stravolto dalla Follia. Si narra pure di un Contabbandiere accidentalmente caduto nell' Abisso; durante le notti di Bufera si odono ancora lugubremente le sue urla disperate.
Leggende tutte che fanno parte del mito della Profonda Cavità detta anticamente Speluga
di Pialda....
Le prime testimonianze di questo Abisso risultano da una pubblicazione del 1901...nel 1904 il Prefetto di Verona ne descrive lungamente l'Ubicazione e la Morfologia senza però ipotizzare limiti di Profondità. La prima Spedizione Scientifica si avrà solamente nel 1925 ad opera di alcuni Speleologi del SUCAI di Verona. Gli stessi ritornarono l'anno successivo ritenendo di aver raggiunto complessivamente la quota di -637 Metri di Profondità, dato rivelatosi poi errato. i disastri della Seconda guerra mondiale e la ricostruzione dell' Italia fanno dimenticare la Spluga della Preta fino al 1954. In tale data una Spedizione della Società Adriatica di Scienze Naturali di Trieste, raggiunse la stessa posizione della prima Spedizione valutando però la profondità di -594 metri. Anche questa valutazione risultò errata. Negli Anni 1958/1959/1960 e 1962 il Gruppo Speleologico Veronese G.E.S. Falchi da solo ed in collaborazione con altri gruppi Speleologici, organizza Spedizioni che porteranno ad una Profondità di -630 metri con la presentazione del primo rilievo Scientifico. Durante la Spedizione del 1963 il 10 Luglio gli Speleologi Pasini , Ribaldone e Canducci raggiungono la Sala Nera fondo indiscusso per oltre un decennio della Preta (Registrato al 2° posto Mondiale di Profondità)
Una Meta quasi irraggiungibile a -900 metri nelle Profondità del Corno D' Aquilio. Di anno in anno si arriva alla dodicesima Spedizione "la più Sfortunata " L' Associazione Speleologica Veronese S.A.N. s'impegna nella realizzazione del Primo servizio fotografico a colori e nella raccolta di Minerali in profondità, nello Studio Stratigrafico e Geologico dell' Abisso. Un' Impresa eccezionale per quel tempo perfettamente riuscita. Purtroppo il 20 Luglio 1964 sulla via del Ritorno la Speleologa Marisa Bolla Castellani scivola, precipita nel vuoto del Terzo Pozzo e perde la Vita. Nel 1967 grazie agli Speleologi L. Boni , L. Gargnel e
U. Stoker finalmente saranno scattate le foto della Sala Nera e della parte terminale della Preta. Nel 1968 una Spedizione del CAI Veronese in collaborazione con Gruppi Speleologici delle città di Varese , Trieste e Faenza sarà costretto ad un precipitoso ritorno in superficie a causa del Maltempo, questo cambiamento di programma permetterà agli Speleologi di scoprire un nuovo ramo della Preta. il Periodo 1970/1975 rivoluzionerà le tecniche Speleologiche, si abbandoneranno le ingombranti Scale e le pesanti corde di Canapa per Attrezzature leggerissime (ancora in uso al giorno d'oggi) permettendo agli Speleologi una ricerca più vasta all'interno della Preta, scoprendo nuovi Cunicoli , Sale , Pozzi ,nuovi rami attivi e Fossili portando il presunto Fondo dell'Abisso alla nuova quota record di -877 metri di Profondità.
Tuttora l' Abisso della Preta è meta di visite e Studi non solamente da Speleologi Italiani ma anche da Gruppi Stranieri. Tutti con la stessa speranza di svelare nuovi e reconditi segreti. è datata 1988 l' ultima grande spedizione denominata " Operazione Corno D' Aquilio " una mega Spedizione che in oltre quattro anni ha provveduto alla Pulizia dell 'Abisso,al completamento del rilievo Scientifico, alla raccolta dei dati geologici, all'effettuazione di Foto e riprese cinematografiche. Le nuove scoperte del 2003 e del 2004 nella via antica
hanno dato inizio al progetto di un Film per raccontare questa Grotta e ricostruire la storia delle scoperte attraverso le testimonianze degli storici esploratori. Due anni di Riprese 70
Speleologi di 19 gruppi, 30 discese 11.100 metri di dislivello percorsi 237 ore di ripresa
all' interno della Grotta -800 metri di Profondità
Raggiunta con le telecamere.
Resta sempre il fascino e il Terrore dell' entrata
da Pelle d'Oca.
Lo sviluppo verticale dell' Abisso interessa una serie di strati: inizia in superfice con le Rocce del Cretaceo inferiore e raggiunge in Profondità quelle Dolomiche del Trias.
L' Esterno si presenta come una tipica Dolina ad Imbuto con un diametro massimo di 18 metri.
Subito seguito da un Pozzo a Campana Profondo 131 mt. , seguito in discesa da altri
Pozzi "Cabianca " " del Frastuono " " del Chiodo"
fino ai Pozzi " Torino " e " Bologna " dal quale si
accede al Canyon Verde , lungo Meandro che
porta alla " Sala Nera " raggiunta nel 1981
a - 887 metri.
Poco lontano dall'Abisso sorge una Chiesetta Alpina inaugurata nel 1970 grazie alla collaborazione volontaria di Speleologi ed Amici dedicata a San Benedetto Abate
voluta per ricordare la Speleologa Marisa Bolla Castellani e tutte le Vittime dello Sport Speleologico.
Per gli appassionati della Speleologia vi invito a
leggere il libro " la Spluga della Preta " e il film
"L' Abisso" (2005) sulle esplorazioni e la storia
di Francesco Sauro e Alessandro Anderloni.
Inoltre anche l' opuscolo Cinquantanni di una
Chiesetta di Montagna Opuscolo che racconta
la storia della piccola Chiesa della Preta.
Post tratto in parte dal Libro del Comune di Sant’Anna d’Alfaedo di Giovanni Solinas....
Spero di avervi fatto piacere conoscere meglio la Storia di Questa nostra Meraviglia della Lessinia..grazie per alcune Foto a Graziano Riolfi e Maurizo Boni , m.r. Marchetti e altri....
Questa sera presso la Sede del Cai di Bosco Chiesanuova sarà Ricordato questo Evento con Relatore Francesco Sauro uno dei più importanti Speleologi a livello Mondiale
Grazie a chi visionera' questo mio Post e lasceranno un Commento.....
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