Sulle fondamenta del tempio di Giove Damasceno..
Patrimonio della Siria e cuore spirituale di Damasco, la moschea ci riporta ai tempi del viaggiatore Ibn Battuta e alle sue parole alate scritte nel XIV: "Damasco è il paradiso d’Oriente Agghindata di fiori di piante odorose e avvolta in drappi di broccato …. I giardini la circondano come l’alone che cinge la luna, sembrano petali tutto intorno a un fiore. La moschea, è la più bella al mondo, la più magnifica dal punto di vista architettonico, la più squisita per grazia."
Considerata dall’Islam come una delle meraviglie della cultura musulmana, la Moschea di Damasco è la più antica pervenutaci nelle sue strutture fondamentali. Fu costruita durante la dinastia Omayyade dal califfo Al-Walid , tra il 706 e il 715 d.C., ed eretta sulle fondamenta del tempio di Giove Damasceno che ne ha condizionato la realizzazione. Difatti la moschea sorge sull’antico temenos romano che ne ha determinato le dimensioni di 157x100 metri nonché il basso corso di alcuni muri nelle zone orientali e meridionali della moschea, così come le entrate posizionate ad est e ovest. Nel muro meridionale una possibile porta romana è ora nascosta dai mercati...Nella zona dell’attuale moschea, durante il periodo aramaico veniva adorato il dio Hadad, signore della tempesta, dispensatore di pioggia e protettore dei raccolti. Un ortostato in basalto raffigurante una sfinge e datato al I millennio a.C. è stato ritrovato nell’angolo nord-est della moschea. Lo stile di questo importante ritrovamento sembra essere quello in voga in Siria e in Palestina nel IX secolo a.C. Ciò testimonierebbe la presenza di un antico santuario dedicato al dio cittadino tra i più importanti dell’antichità. Purtroppo la presenza della moschea e la situazione urbanistica di Damasco non permettono un approfondimento dal punto di vista archeologico.
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