sabato 31 luglio 2021

Il santuario di Artemide a Brauron in Attica

Il Santuario dedicato ad Artemide presente già nell'età del bronzo in Attica, fu un luogo sacro importante. La città era Brauron.Il sito fu abbandonato nel III secolo a.C. ed interrato dai depositi del torrente Erasino; come al solito sul luogo venne poi costruita una basilica cristiana e quindi una chiesa dedicata a San Giorgio (XV secolo), attualmente il paese si chiama Vravrona.

San Giorgio dei Greci - Wikipedia

mercoledì 28 luglio 2021

La Moschea di Damasco

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Sulle fondamenta del tempio di Giove Damasceno..
Patrimonio della Siria e cuore spirituale di Damasco, la moschea ci riporta ai tempi del viaggiatore Ibn Battuta e alle sue parole alate scritte nel XIV: "Damasco è il paradiso d’Oriente Agghindata di fiori di piante odorose e avvolta in drappi di broccato …. I giardini la circondano come l’alone che cinge la luna, sembrano petali tutto intorno a un fiore. La moschea, è la più bella al mondo, la più magnifica dal punto di vista architettonico, la più squisita per grazia."
Considerata dall’Islam come una delle meraviglie della cultura musulmana, la Moschea di Damasco è la più antica pervenutaci nelle sue strutture fondamentali. Fu costruita durante la dinastia Omayyade dal califfo Al-Walid , tra il 706 e il 715 d.C., ed eretta sulle fondamenta del tempio di Giove Damasceno che ne ha condizionato la realizzazione. Difatti la moschea sorge sull’antico temenos romano che ne ha determinato le dimensioni di 157x100 metri nonché il basso corso di alcuni muri nelle zone orientali e meridionali della moschea, così come le entrate posizionate ad est e ovest. Nel muro meridionale una possibile porta romana è ora nascosta dai mercati...Nella zona dell’attuale moschea, durante il periodo aramaico veniva adorato il dio Hadad, signore della tempesta, dispensatore di pioggia e protettore dei raccolti. Un ortostato in basalto raffigurante una sfinge e datato al I millennio a.C. è stato ritrovato nell’angolo nord-est della moschea. Lo stile di questo importante ritrovamento sembra essere quello in voga in Siria e in Palestina nel IX secolo a.C. Ciò testimonierebbe la presenza di un antico santuario dedicato al dio cittadino tra i più importanti dell’antichità. Purtroppo la presenza della moschea e la situazione urbanistica di Damasco non permettono un approfondimento dal punto di vista archeologico.

martedì 27 luglio 2021

Onenne, la Pretresse de Broceliande...Bretagna

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Al centro di una radura della foresta, sorge un antichissimo cerchio di pietre risalente al 3000/2500 a.C., che i cristiani chiamarono Jardin aux Moines, ovvero “Giardino dei Monaci”. Si tratta di un sito archeologico cultuale il cui nome deriva dalla leggenda delle «pietre maledette di Tréhorenteuc». Il sito megalitico, appartenuto ai popoli pre-indoeuropei è formato da cinquantatre pietre disposte a ellisse, ed era usato durante l’Età del Bronzo.....Il giardino dei Monaci è di forma trapezoidale e misura 27 metri di lunghezza sul lato nord e 23 metri sul lato sud. La parte nordorientale del monumento è formata da enormi blocchi di quarzo e di puddinga. Queste pietre sono state estratte a due chilometri dal luogo, nel vallone di Tréhorenteuc. La presenza di pietre bianche è indubbiamente volontaria e rituale “segnare con una pietra bianca”….
Alcuni vasi del periodo neolitico ritrovati all’esterno del tumulo provano che il monumento fu utilizzato sin dal 2500 a.C. Il giardino dei Monaci si unisce ai monumenti bretoni visibili a Carnac (56), Saint-Just (35) o anche Le Quillio (22).

Aleksandr Aleksandrovič Blok (1880-1921), IL MISTICISMO

 

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"Il misticismo non è «teoria», è una sensazione incessante e la constatazione, in se stessi e in tutto ciò che ci circonda, dei legami misteriosi, VIVI, indistruttibili di una persona con l'altra e, attraverso questo, con l'Ignoto. È una conoscenza religiosa e non un inconsapevole annebbiamento del cervello. […] I mistici non sono assolutamente matti, non sono stupidi, sono soltanto persone che in modo particolarmente vivido e diretto sentono i legami con l'«Altro» e li sentono non soltanto al momento della morte, ma nel corso di tutta la vita“

lunedì 26 luglio 2021

La tomba di Enea

L'Heron di Enea, tomba santuario ristrutturata in varie occasioni duranti i millenni, luogo sacro e di pellegrinaggio, probabilmente legata alle tredici are poste nei terreni dei borghese, sulla tomba partecipai ad un incontro a Roma fra studiosi, molti anni fa, per sottolineare l'importanza di questo monumento per il mondo latino. I cristiani hanno costruito le loro chiese ponendo la tomba dell'eroe, in questo caso del santo, sotto l'altare, copiando palesemente dal mondo pagano memore di una esperienza Magico-religiosa che si vede nel tempo.

TOMBA DI ENEA - ANTICA LAVINIUM | I Luoghi del Cuore - FAI

domenica 25 luglio 2021

Andare sempre alle origini

 Nei Nei momenti di crisi andare sempre alle origine, per comprendere che le "nuove" religioni ripropongono gli antichi miti (spesso alterandone il significato) delle religioni più antiche di crisi andare sempre alle origine, per comprendere che le "nuove" religioni ripropongono gli antichi miti (spesso alterandone il significato) delle religioni più antiche

Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "L'episodio riguardante Eva e la mela è tratto da una leggenda sumera che faceva dipendere l' origine dei mali dalla prima donna che, indotta da un serpente a disobbedire al dio creatore, convinse il suo compagno a mangiare il frutto dell'albero proibito. La favola sumera viene raccontata in un documento chiamato "Cilindro della Tentazione" che è conservato presso il British Museum di Londra. Questo documento, scritto nell'anno 2500, esisteva già venti secoli prima che venisse redatta la Bibbia."

giovedì 22 luglio 2021

La chiave di Volta dell'arco fu messa a punto dagli etruschi


PORTA ALL'ARCO DI VOLTERRA: il monumento Etrusco più celebre ed importante,  con oltre 3000 anni di storia

Gli Etruschi furono gli inventori della chiave di volta in quanto primo popolo del Mar Mediterraneo che introdusse l'arco nelle costruzioni e da loro i Romani appresero la tecnica, che sfruttarono abilmente in opere come il Colosseo e gli acquedotti. La chiave di volta è una pietra lavorata per adempiere a funzioni strutturali, posta al vertice di un arco o di una volta; chiude, con la sua forma a cuneo, la serie degli altri elementi costruttivi disposti uno a fianco dell'altro ed è quindi uno degli elementi che scaricano il peso sostenuto dall'arco sui pilastri laterali. Nell'architettura etrusca la chiave di volta presenta spesso in facciata una decorazione, più sporgente rispetto a quella del resto dei blocchi che compongono l'arco e si tratta di una mensola sulla cui faccia sono presenti rappresentazioni figurate, spesso di divinità. La necropoli del Ponte Rotto a Vulci, provincia di Viterbo, si estende al di la del ponte gettato sul Fiora fino al al Mandrione del Cavalupo. Deriva il suo nome dai resti del grande Ponte a cinque arcate che poneva in comunicazione la porta Est della città di Vulci con la consolare Aurelia, e con l'antica viabilità etrusca che conduceva verso le spiagge tirreniche. Il cosiddetto Ponte Rotto di Vulci era, in epoca etrusca, la via di transito tra la città dei vivi e quella dei morti. Qua venne rinvenuta una chiave forse d'arco con raffigurazione di gorgone. Le maschere apotropaiche, gorgoni e medusa, dalle fattezze spaventose o no proteggevano gli usci dagli spiriti maligni e dalle negatività. Il primo gorgoneion risale alla fine dell’VIII secolo a. C.e viene utilizzato dai guerrieri sui loro scudi, era impresso anche su piatti, vasi, antefisse e addirittura monete; la stessa dea Atena, ricevuta la testa di Medusa da Perseo, la pose sul suo scudo, come ci tramanda lo stesso mito. Ma come compare la gorgone come simbolo apotropaico? Il gesto della dea Atena di porre la testa di Medusa sul suo scudo fa pensare che la dea abbia voluto in questo modo far diventare la testa di Medusa un’arma di difesa, a significare che il cattivo uso della ragione non dev’essere bandito del tutto ma che può essere accettato soltanto come difesa e mai come arma di attacco, essendo lei tra le altre cose collegata agli aspetti più nobili della guerra.
I Veronesi chiamano questo elemento architettonico: <<Testa da Porton>>

Nell'immagine porta dell'arco di Volterra, il monumento etrusco celebre ed importante, con oltre 3000 anni di storia

L'estro indotto dal messaggero degli Dei

Mercoledì - Wikipedia

In fondo, Ermes è l'intelletto della forza divinizzante l'uomo. Il poeta nei momenti di estro (istros = furore) – il matematico che risolve problemi arditissimi – il fisico che trova una legge e la prova – un oratore che seduce un'assemblea – un musico che incanta i suoi uditori – sono manifestazioni dell'ermes, intelletto sottile delle più alte pulsazioni ipercerebrali.
La filosofia ermetica è la scienza che ricerca questo dio inafferrabile e lo fissa".
G.Kremmerz

martedì 20 luglio 2021

La Maddalena, la lavanda e il ballo della morte

A Taggia si rinnova la tradizione del “Ballo della Morte” per i  festeggiamenti della Maddalena - La Stampa

Domani è la ricorrenza di santa Maria Maddalena, e senza inoltrarci troppo nel suo complesso e stratificato significato ci limitiamo (semplificando al massimo) ad indicarla come versione cristianizzata della sopravvivenza pagana di un culto femminile connesso con morte e rinascita. A questo proposito in Liguria, e più precisamente a Taggia, é sopravvissuto un antico rito molto suggestivo e altamente simbolico: quello del Ballo della Morte che potete vedere a questo link: https://youtu.be/2K5HthMhMzo
Ne sono protagonisti due uomini: uno interpreta la Lena (ovvero la Maddalena) e l'altro un più generico "maschio". La pantomima inizia allegra con schermaglie d'amore, poi la Lena si accascia e muore. Il maschio é disperato ma la gente attorno sa che Lei non è davvero morta, ma solo assopita. Il maschio cerca allora di riportarla in vita colpendola - soprattutto sul ventre, luogo della fecondità per eccellenza - con un mazzo di lavanda. Con un colpo di reni la Lena risorge e mentre si lancia in un ballo vorticoso la coppia viene sommersa da altri mazzetti di lavanda gettati dalla gente attorno.
Ci si rifà qui palesemente a remotissimi riti legati all'alternanza stagionale cui non era forse estraneo un viaggio sciamanico nella terra dei morti, oltre ad un rimando al mito di Persefone - tema che infatti rivedremo nelle celebrazioni di Sant'Anna, fra pochi giorni.
La lavanda, e soprattutto quella usata nel rito, era un potente amuleto protettivo contro disgrazie e ossessioni, nonché un talismano per la fertilità. Matura proprio in questo periodo assumendo in se la potenza del sole e si guadagna un ruolo importante nell'ambito della magia verde, sia per quanto riguarda la farmacopea che per quanto attiene la tradizione popolari
[Per chi volesse saperne di più su questi balli tradizionali altamente simbolici e sulla loro origine rituale consiglio il volume che ho recensito qui: https://www.facebook.com/1379532628774195/posts/2481665735227540/?substory_index=0 ]
(Foto fonte web: il ballo finale dopo la "resurrezione" - notare i mazzetti di lavanda)

lunedì 19 luglio 2021

Quattro elementi della felicità

Cristina Campo – Simone Weil – LE NATURE INDIVISIBILI

"Non credo di sapere cosa siano le svolte... La strada è una, solare, da oriente a occidente. Essa segue quattro linee: il linguaggio, il paesaggio, il mito e il rito. [...].Più si conosce la poesia più ci si accorge ch'essa è figlia della liturgia, la quale è il suo archetipo, come tutto Dante dimostra, come dimostrano poeti anche a noi vicinissimi, Pasternak, per esempio, che nelle opere definitivamente belle ha sempre dinanzi agli occhi la liturgia. Certo, il paesaggio, il linguaggio, il mito e il rito, che sono i quattro elementi della felicità, sono oggi diventati quattro bersagli dell'odio concentrato dell'occidente. "
Cristina Campo (odiata dalla chiesa di Roma sopratutto perché secondo la sua visione ogni uomo deve pensare a salvare l'anima e dimenticarsi della resurrezzione della carne, una pensatrice vicina a Simone Weil anche quella messa al bando perchè definita dalla chiesa di Roma: gnostica)

domenica 18 luglio 2021

La Pigna dei Musei Vaticani proveniente dall'Iseo Campese di Roma

Pignone (scultura) - Wikipedia

Il Pignone è una scultura bronzea antica, alta quasi quattro metri e collocata nel Cortile della Pigna, a cui dà il nome, nel complesso dei Musei Vaticani. La scultura colossale venne trovata nel medioevo presso le Terme di Agrippa e porta la firma di un certo Publio Cincio Savio. Probabilmente decorava originariamente il vicino Tempio di Iside al Campo Marzio, dove doveva far parte di una fontana gettando acqua dalle punte. Il suo ritrovamento diede il nome al rione Pigna, tuttora in uso. Fu usata per decorare il centro del quadriportico dell'antica basilica di San Pietro in Vaticano. Non sappiamo se Dante Alighieri vide il Pignone in questa posizione durante un ipotetico pellegrinaggio per il Giubileo del 1300, ma comunque lo citò in un verso della Divina Commedia. Nel 1608 venne infine collocata al centro dell'esedra del cortile di Bramante, oggi chiamato, appunto, Cortile della Pigna. La Pigna rappresenta appunto un gigantesco strobilo di pino e si trova alla sommità di una scalinata a doppia rampa progettata da Michelangelo, sullo sfondo del nicchione. Ha come base un capitello con l'iscrizione Incoronazione di un atleta vittorioso, opera del III secolo proveniente dalle terme di Nerone, ed è affiancata da due pavoni bronzei (copie, gli originali sono nel Braccio Nuovo) di epoca adrianea, probabilmente provenienti dal mausoleo di Adriano.

mercoledì 14 luglio 2021

Sempre i grandi scrittori si interrogano sull'esistere e dare un senso a questo

Fernando Pessoa Il Re Degli Interstizi | LioSite

”La vita è un viaggio sperimentale
fatto involontariamente. È un viaggio dello spirito attraverso la materia, e poiché è lo spirito che viaggia, è in esso che noi viviamo.
Ci sono perciò anime contemplative che hanno vissuto più intensamente, più largamente, più tumultuosamente di altre che hanno vissuto la vita esterna.
Conta il risultato. Ciò che abbiamo sentito è ciò che abbiamo vissuto.
Si ritorna stanchi da un sogno come
da un lavoro reale.
Non si è mai vissuto
tanto come quando si è pensato molto.”
Fernando Pessoa (1888-1935)

martedì 13 luglio 2021

Palestrina centro operativo del mercato del grano per alimentare Roma e il culto di Iside ed Osiride

Un pizzico di Egitto a Palestrina. Il mosaico nilotico

La storia del Grande Mosaico del Nilo di Palestrina è piena di misterioso fascino. Viene considerato un capolavoro artistico dell’era ellenistica e uno tra i più grandi finora conosciuti al mondo. Rappresenta una vera e propria cartina geografica dell’Egitto ed offre, in prospettiva, l’inondazione del Nilo dall’Alto Egitto fino a giungere al Delta sul Mediterraneo.
Il mosaico è probabilmente databile verso la fine del II secolo a.C. ed era il pavimento di un’abside ubicata nella parte terminale di un’aula del Foro di Praeneste sicuramente dedicata al culto di Iside o Serapide. Fu scoperto solo agli inizi del Seicento in quella che allora era uno spazio adibito a cantina del Palazzo Vescovile e il Vescovo di Palestrina diede l’incarico di farlo staccare dal suolo per inviarlo a Roma.
Attualmente visibile al Museo Archeologico Nazionale di Palestrina sin dalla sua casuale scoperta, il mosaico ha stimolato lo studio di molti esperti accomunati dal riconoscere il Nilo quale soggetto.
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lunedì 12 luglio 2021

Articolo 7 della Costituzione italiana, da abrogare


Art. 7 Costituzione Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel  proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai  Patti. - ppt scaricare
Aver stipulato un trattato internazionale con una monarchia dittatoriale è già di per se una stortura ma ancora più grave è stato aver inserito quel trattato nella Costituzione. L’Italia ha rinunciato alla sua sovranità cedendola ad una monarchia confinante nella quale non sono rispettati i diritti umani, nella quale la violenza assume le sembianze della negazione totale del genere femminile e la negazione totale del libero orientamento sessuale. I Patti Lateranensi costituiscono la fonte della nostra povertà, non solo economica, ma soprattutto culturale. La monarchia vaticana, legittimata dai Patti Lateranensi, si è insinuata nella nostra società ramificando i suoi tentacoli in ogni ambito del vivere civile; condiziona la legislazione interna su tutte le tematiche volte a garantire diritti e progresso; sottrae tasse per mantenere nel lusso la sua pretaglia; attua una sistematica sodomizzazione dei minori sottraendosi abilmente alla giustizia italiana; delinque sapendo di godere di una totale impunità in spregio al nostro sistema giudiziario; commercia e traffica senza rispetto delle norme a tutela della trasparenza e dell’antiriciclaggio ma nemmeno delle più elementari regole del mercato. Il parassitismo è regola aurea e il paravento della trascendenza impedisce agli italiani di averne consapevolezza. Un miliardo di euro dai versamenti dell’otto per mille. 800 milioni di euro per gli stipendi degli insegnanti di religione nel 2008, pari al 2% dell’intera somma erogata per finanziare il sistema scolastico. 500 milioni di euro di danno erariale per le esenzioni in favore delle strutture alberghiere. 250 milioni per il finanziamento dei Grandi Eventi. 17 milioni di euro per gli stipendi dei cappellani militari. Questi sono solamente alcuni esempi dell’enorme flusso di denaro che impoverisce gli italiani e ingrassa la casta clericale. Le organizzazioni religiose, in forza dei Patti Lateranensi, godono di ogni sorta di agevolazione fiscale, perfino sul canone TV. Il totale delle somme depredate agli italiani dalla casta clericale ammonta a circa 10 miliardi di euro l’anno. I Patti Lateranensi sono un trattato scellerato e costituiscono la nostra pietra al collo mentre tentiamo grossolanamente di galleggiare. Senza i Patti Lateranensi l’Italia potrebbe aspirare alla normalità della civiltà.
Obiettivo 1 di Democrazia Atea : Abrogazione dei Patti Lateranensi e di tutte le leggi ad essi collegate, che procurano allo Stato del Vaticano un profitto sotto forma di contributi, finanziamenti, erogazioni di qualunque tipo, comunque denominati, concessi o erogati da parte dello Stato o di altri Enti Pubblici, previa modifica dell’art.7 della Costituzione.

Architettura dell'eternità

 

Potrebbe essere un'immagine raffigurante attività all'apertoLos Guachimontones, cultura Teuchitlán. (Messico, 300 a.C.)

domenica 4 luglio 2021

SAYED HEGAB - POETA EGIZIANO CONTEMPORANEO



Antiwar Songs (AWS) - البحر
"Nasciamo per morire...
... generiamo per il buio della terra
costruiamo per distruggere
e la voce alziamo prima di svanire in silenzio
la vita scorre sbattuta nella più selvaggia solitudine
e noi corriamo... assetati dietro un miraggio
e viviamo per colmare d’acqua
brocche frantumate
Ma la verità stupefacente
è che angeli...
e demoni... 
hanno ancora per noi...
mille attenzioni"
1971 (TRADUZIONE DALL'ARABO DI FULVIA DE LUCA)