Il complesso dei Ss. Quattro Coronati è uno dei monumenti più ricchi di
storia, arte e spiritualità di Roma. Sorge sulle pendici del colle
Celio e il suo aspetto imponente, simile a una fortezza, suscita ancora
sul visitatore un forte impatto visivo, soprattutto se si arriva dalla
valle del Colosseo.
L’ Aula Gotica si trova al primo piano della Torre Maggiore ed era l’ambiente più prestigioso del palazzo cardinalizio eretto da Stefano Conti. Qui si svolgevano banchetti, ricevimenti e si amministrava la giustizia.
Splendido esempio di architettura in stile gotico, eccezionale per la città di Roma, l’Aula Gotica colpisce il visitatore per lo straordinario ciclo pittorico che adorna le sue pareti, capolavoro del XIII secolo. Gli affreschi, in vivace policromia, testimoniano un momento fecondo della pittura capitolina, in cui la tradizione bizantina si fonde con un raffinato recupero della classicità antica e con la nuova cultura gotica. Le meravigliose decorazioni, scoperte nel 1995, sono rimaste per secoli nascoste sotto strati di tinte successive e solo grazie a un lungo lavoro di restauro a opera delle Soprintendenze statali sono state riportate alla luce.
I dipinti occupavano originariamente una superficie di circa 850 metri quadri di cui sono sopravvissuti, in perfette condizioni di conservazione, circa 350 metri quadri.
L’Aula è costituita da due ambienti coperti da volte a crociera e divisi da un’arcata ogivale. Nella campata meridionale sono raffigurati i dodici Mesi dell’anno, i Vizi, le Arti, le Stagioni con i Venti, un Paesaggio marino, lo Zodiaco, le Costellazioni.
Nella campata settentrionale è affrescato il Re Salomone circondato dalle Virtù, rappresentate in abiti militari ma non armate. Recano sulle spalle il personaggio che maggiormente si è segnalato nell’esercizio della virtù raffigurata. In contrapposizione, nella parte inferiore della scena, è illustrato il vizio autentico alla virtù e il personaggio negativo scelto come esempio. Nel registro superiore le immagini di Mitra tauroctono, di due Figure allegoriche, del Sole e della Luna, completano la rappresentazione.
Il ciclo di affreschi è stato eseguito tra gli anni trenta – quaranta del Duecento, in una fase leggermente successiva la canonizzazione di San Domenico (1234) raffigurato come esempio della Giusta Emulazione.
L’ Aula Gotica si trova al primo piano della Torre Maggiore ed era l’ambiente più prestigioso del palazzo cardinalizio eretto da Stefano Conti. Qui si svolgevano banchetti, ricevimenti e si amministrava la giustizia.
Splendido esempio di architettura in stile gotico, eccezionale per la città di Roma, l’Aula Gotica colpisce il visitatore per lo straordinario ciclo pittorico che adorna le sue pareti, capolavoro del XIII secolo. Gli affreschi, in vivace policromia, testimoniano un momento fecondo della pittura capitolina, in cui la tradizione bizantina si fonde con un raffinato recupero della classicità antica e con la nuova cultura gotica. Le meravigliose decorazioni, scoperte nel 1995, sono rimaste per secoli nascoste sotto strati di tinte successive e solo grazie a un lungo lavoro di restauro a opera delle Soprintendenze statali sono state riportate alla luce.
I dipinti occupavano originariamente una superficie di circa 850 metri quadri di cui sono sopravvissuti, in perfette condizioni di conservazione, circa 350 metri quadri.
L’Aula è costituita da due ambienti coperti da volte a crociera e divisi da un’arcata ogivale. Nella campata meridionale sono raffigurati i dodici Mesi dell’anno, i Vizi, le Arti, le Stagioni con i Venti, un Paesaggio marino, lo Zodiaco, le Costellazioni.
Nella campata settentrionale è affrescato il Re Salomone circondato dalle Virtù, rappresentate in abiti militari ma non armate. Recano sulle spalle il personaggio che maggiormente si è segnalato nell’esercizio della virtù raffigurata. In contrapposizione, nella parte inferiore della scena, è illustrato il vizio autentico alla virtù e il personaggio negativo scelto come esempio. Nel registro superiore le immagini di Mitra tauroctono, di due Figure allegoriche, del Sole e della Luna, completano la rappresentazione.
Il ciclo di affreschi è stato eseguito tra gli anni trenta – quaranta del Duecento, in una fase leggermente successiva la canonizzazione di San Domenico (1234) raffigurato come esempio della Giusta Emulazione.
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