mercoledì 15 luglio 2015
Igor Istòmin
Nel post sulle origini della Quarta Via in Italia,
scrivevo che non erano noti nomi di italiani intorno a Gurdjieff e
Uspensky. Ebbene, grazie a quell'articolo sono venuto a conoscenza di
almeno un nome: Igor Istòmin. Si tratta in realtà di un italiano un po'
particolare: la madre era una "splendida concertista di scuola
lisztiana" nata ad Atene, mentre il padre era un "matematico di prima
forza", esule a Roma dalla Russia. Con queste origini internazionali,
Igor non poteva che essere un giramondo: dopo aver finito le scuole
medie al Visconti di Roma, i suoi lo iscrivono alla facoltà di
ingegneria a Liegi, per non legarlo "a un solo Paese" e permettergli di
"spaziare almeno in Europa".
Nel 1935 Istòmin ha già viaggiato molto,
per i suoi tempi: è stato in India, dove ha imparato la "ginnastica
yoga", che continua a praticare. Ma è quando tutto va a rotoli che fa
l'incontro spirituale più importante della sua vita. A causa delle
sanzioni contro l'Italia, non si possono portare fuori dal Paese più di
4000 lire: Istòmin capisce che i suoi studi a Liegi divengono
impossibili, tuttavia vi fa un ultimo viaggio passando per Parigi. Qui,
nella prima settimana di ottobre, ebbe "l'inattesa fortuna ... alla Maison de la Medicine, di conoscere Piotr Demianovic Uspensky", da lui definito "il mio sorridente Maestro". Saputo
che è figlio di profughi russi, Uspensky lo tratta con grande
cordialità: "Mi cercava con gli occhi e mi sorrideva. Una volta mi fece
venire avanti facendo liberare una sedia ingombra solo di libri". Il
Maestro sorridente sta per cominciare un ciclo di cinque conferenze in
cui illustrerà il suo Sistema: Istòmin spende fino all'ultimo centesimo
per iscriversi, al punto che durante le 20 ore del viaggio di ritorno
non ha i soldi per mangiare e nemmeno per un tram dalla Stazione Termini
a casa.
L'incontro con il Sistema, per Istòmin, è
tutto qui. Una volta rientrato in Italia, egli non riesce più a vedere
Uspensky, patisce la guerra come tutti e nel '47 viene a sapere della
morte del suo Maestro. Compra allora la prima edizione inglese de L'evoluzione interiore dell'uomo,
la trascrizione delle cinque conferenze ouspenskiane, scoprendo che
differisce in più punti dalle sue note del '35. I suoi contatti con
altri studenti del Sistema sembrano inesistenti o molto labili. Con
coraggio, capisce che ciò che deve fare per tenere vivi gli insegnamenti
ricevuti è cominciare a diffonderli: già nel '51 tiene un primo corso
sul libro L'evoluzione interiore dell'uomo. Questa attività
sarebbe durata almeno fino al 1978, quando Istòmin, ormai apprezzato
professore universitario, tiene all'Accademia Tiberina di Roma un corso
di "Elementi di Psicologia Evolutiva", in cui presenta il Sistema
ouspenskyano a un pubblico verosimilmente ignaro di Quarta Via. Di
queste lezioni resta un dattiloscritto, con intestazione dell'Accademia
Tiberina, da cui ho attinto le notizie del presente articolo.
Igor Istòmin ebbe l'opportunità di
entrare per un attimo in contatto con l'Insegnamento: per questo dovette
pagare sborsando tutto ciò che aveva, in un Paese straniero. Rispetto
ad altre persone, egli udì poco, ma gli bastò: l'Insegnamento mise
radici e non seccò più, nemmeno quando Istòmin si ritrovò tagliato fuori
da ogni Scuola. La sua decisione di superare l'intervallo cominciando a
insegnare ricorda JG Bennett e avrà rappresentato probabilmente un supersforzo capace di conferire spessore al suo Lavoro.
Se oggi in Italia i nomi di Gurdjieff e Uspensky non sono più sconosciuti, forse è anche merito dei supersforzi pionieristici di Istòmin.
Se oggi in Italia i nomi di Gurdjieff e Uspensky non sono più sconosciuti, forse è anche merito dei supersforzi pionieristici di Istòmin.
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