“Se, infatti, esaminiamo i testi omerici – scrive Tiboni – reintroducendo il significato originale di nave non solo non si modifica in alcun modo il significato della vicenda, ma l’inganno tende ad acquisire una dimensione meno surreale. È di certo più verosimile che un’imbarcazione di grandi dimensioni possa celare al proprio interno dei soldati, e che loro possano uscire calandosi rapidamente da portelli chiaramente visibili sullo scafo e per nulla sospetti agli occhi di chi osserva”. Insomma un cavallo di legno che nascondeva al suo interno i soldati greci non è mai esistito: neanche nei versi di Omero.
ricavato da: http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/11/01/il-cavallo-di-troia-non-era-un-cavallo-lo-studio-di-un-archeologo-italiano-errore-di-traduzione-in-realta-era-una-nave/3950708/