giovedì 8 aprile 2010

Il pentalfa pitagorico o la stella di Venere Istar

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Pitagora e la Stella a 5 Punte


La Stella a 5 punte per gli Egizi raffigurava il Sole, Horus, nato da Iside e Osiride. Di seguito fu usata da Pitagora per dimostrare il segmento aureo. In linea generale il pitagorismo è sinonimo di scienza dei numeri. Numeri che sono le idee archetipiche ed i modelli geometrici d'ogni forma in manifestazione.

Nei suoi studi Pitagora (572- 497 a .C.) fece rivivere la scienza della «Parola» ovvero il potere del suono. Rese una scienza esatta lo studio del suono che dall'Ente supremo si muove attraverso caratteristiche metafisiche.

Con lo studio sugli intervalli sonori (ottave) penetrò le forme armoniche (toni) fino al suono silenzioso. Ridusse a valori matematici i rapporti sonori tra masse planetarie e sistema solare concependo i rapporti con la struttura dell'uomo in quelle che vennero definite le Leggi dell'Armonica. Il rettangolo, avente i lati che rispettano la proporzione aurea, è detto rettangolo aureo ed esso si può originare tantissime volte nel cosiddetto Pentalfa.

Pentalfa significa "cinque alfa", ossia cinque principi. Il Pentagramma, simbolo dei pitagorici, conteneva una parola che corrisponde a "sta bene" che per i greci significava vita e salute. Con una figura umana inscritta al suo interno i cui arti toccano la circonferenza (detta di Agrippa) rappresenta il microcosmo umano, ed i cinque centri di forza del corpo.

La Stella a 5 punte è anche chiamata Stella dei Magi, in ossequio al segno di potenza e di luce che illumina il cammino spirituale; per questo motivo viene messa sul presepio e sull'albero di Natale.

Gli Architetti medievali che costruirono le Cattedrali Gotiche ravvisavano nel pentalfa il valore numerico del Numero d'Oro (1,618) con cui nelle costruzioni stabilivano il rapporto di 3 a 5.

Le proporzioni del Numero d'Oro si ritrovano in tutto ciò che nell'uomo crea una sensazione di armonia e di bellezza e la loro utilizzazione è di grande fecondità. Questo segno dinamico della Natura e dell'Uomo, però non tocca i "piani superiori". Solo i cerchi che se ne dipartono, tracciati dal "Compasso dello Spirito" permettono di giungervi.

« ... la Stella Fiammeggiante è il centro da cui s'irradia la vera luce.» - Guillemai de Saint Victor

Sin dall'antichità, è stato associato al pianeta Venere. Questo pianeta, infatti, è l'unico del nostro sistema che può essere identificato con una semplice struttura grafica e senza equivoci, derivata dal tracciamento dei suoi movimenti astronomici attraverso lo Zodiaco. Infatti, se si segnano le posizioni planetarie di Venere lungo i 360° del cerchio zodiacale, la figura che si forma è proprio un pentagramma perfetto. Lungo questo percorso il pianeta passa da momenti di invisibilità a momenti di estrema luminosità; quando poi l'astro si trova in prossimità del Sole si manifesta secondo una duplice natura, ed è conosciuto come Stella del Mattino, Phosphoros, o Lucifero ("portatore di luce"), e come Stella della Sera, Hespheros o Afrodite (dea della bellezza, della sessualità e della pace). I popoli antichi l'hanno spesso associato alle loro maggiori divinità femminili: i Sumeri ad Inanna, la dea dei Cieli, i Babilonesi ad Astarthe, gli Accadiani a Ishtar, i Greci ad Afrodite, i Romani a Venere, e così via. Per gli Egiziani il simbolo raffigurava Horus, il figlio di Iside ed Osiride, il Sole. Rappresentava la materia prima alchemica, sorgente inesauribile di vita, fuoco sacro, germe universale di tutti gli esseri. Durante il Medioevo, indotto dal sistema inquisitorio cristiano il simbolo cominciò ad essere associato alla magia ed al Male.

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