mercoledì 12 marzo 2025

Il corpo di Teodora

 Gli unici resti che abbiamo degli imperatori dei Romani.



Gli imperatori pagani venivano cremati, mentre quelli cristiani, in genere sepolti in posti specifici con un ricco corredo di gioielli, abiti e ninnoli d'oro. Ovviamente questo portava, prima o dopo, al saccheggio delle tombe e alla distruzione dei resti, da parte degli invasori ma anche dei padroni di casa.
Che ci crediate oppure no, abbiamo solo UN corpo che si è salvato dalla triste fine comune a tutti, e per un caso assolutamente particolare.
Parliamo di Teodora, imperatrice regnante dell'impero dall'842 all'856, fu nota soprattutto per l'attività religiosa e il restauro finale delle icone, che pose fine alla controversia iconoclasta. per questo fu canonizzata dalla Chiesa ortodossa come santa E i suoi resti sepolti nella periferica chiesa di Kerkyra a Corfù, dove riposano ancora oggi e talvolta vengono perfino portati in processione.
Io corpo dell'imperatrice è avvolto in un drappo rosso e talvolta esposto in una teca di vetro che consente di "ammirarne" la sagoma

Venezia appoggiata su una foresta di tronchi e pali

 Venezia: una città che galleggia su una foresta sommersa



Dal 421 d.C., Venezia poggia su milioni di tronchi d’albero conficcati nel fondo argilloso della laguna. Non acciaio né cemento, ma principalmente ontano, con qualche quercia, sostengono l’intera città.
Nelle acque salate, questi pilastri di legno si sono pietrificati nel tempo, diventando duri come la pietra. Il solo Campanile di San Marco si erge su 100.000 pali, mentre la maestosa Basilica della Salute ha richiesto oltre un milione di tronchi. Gli antichi costruttori batterono questi alberi nel fondale marino, creando una vera e propria foresta sommersa.
Questa struttura unica si estende fino a tre metri di profondità, con pali distanziati di appena mezzo metro l’uno dall’altro. A 1,6 metri sotto la linea di galleggiamento, questa straordinaria opera d’ingegneria medievale continua, dopo 1.500 anni, a sostenere una delle città più affascinanti del mondo.
Fonti: Studi di architettura dell’Università della Florida, documenti storici e archeologici.

Catacombe d'Egitto

 Le Catacombe di Kom El Shoqafa, ad Alessandria d’Egitto, sono una straordinaria testimonianza della fusione tra arte egizia, romana ed ellenistica.



Risalenti al II secolo d.C., rappresentano una delle sette meraviglie del Medioevo e costituiscono una necropoli unica, scavata nella roccia per oltre 35 metri di profondità. Il sito fu scoperto per caso nel 1900, quando un asino cadde in un pozzo d’accesso, rivelando l’ingresso a un mondo sotterraneo dimenticato.
L’architettura delle catacombe riflette la mescolanza culturale del periodo tolemaico e romano: statue di imperatori romani si affiancano a raffigurazioni del dio Anubi vestito da legionario, mentre le pareti presentano motivi decorativi sia egizi che greco-romani.
La necropoli è composta da tre livelli di camere funerarie, con il più profondo oggi inaccessibile a causa di infiltrazioni d’acqua. Il cuore del complesso è un’anticamera monumentale, decorata con colonne e rilievi, che conduce al sancta sanctorum. Qui, i sovrani tolemaici e le élite alessandrine trovavano l’ultimo riposo, avvolti in un’atmosfera di sacralità e mistero.
Un luogo affascinante, dove la storia nascosta dell’antico Egitto incontra il potere e la simbologia del mondo romano.
@Dr_TheHostories on X

martedì 11 marzo 2025

Una spia quasi mai ricordata



Un personaggio scomparso dalla storia. Svanito nell’oblio che non di rado spetta a colui che è stato, ma le cui opere vengono costrette sullo scaffale del dimenticatoio, finché non se ne scriva o non se ne parli. Dino Segre, consegnatosi al secolo scorso con lo pseudonimo di Pitigrilli, oltre che romanziere, fu spia dalla penna affilata assoldata dall’OVRA: la polizia segreta, ma sarebbe meglio dire “politica”, dell’Italia fascista tra il 1930 e il 1943. Poi rimasta in auge nella Repubblica Sociale Italiana strenuamente tenuta dal Duce e dai suoi fedelissimi, fino al 1945.

Metope che in origine erano poste nella cattedrale Matildica di Modena

Oggi sono conservate in un museo, le “metope” di Modena; eppure un tempo queste otto pietre misteriose erano poste ai confini delle terre abitate dagli uomini. Come presìdi di fronte al nulla, le otto lastre scolpite stavano...



Acque e santuari


Il 𝗞𝗼𝘁hon 𝗠𝗼𝘇𝗶𝗮, la meravigliosa isola in Sicilia occidentale, dove i Fenici fondarono un fiorente insediamento di Mothia.



Questo bacino artificiale era una vasca sacra, fulcro del santuario dedicato al dio #Baal, uno dei più grandi santuari fenici mai scoperti. Si possono ancora osservare le rovine del Tempio sulla sinistra e la disposizione circolare del muro di temenos, che racchiude l'area.
Origini antiche: il Kothon risale alla metà del VI secolo a.C.
Nonostante la vicinanza del mare, la vasca era alimentata da una sorgente sotterranea di acqua dolce. Le indagini geologiche hanno rivelato che il pozzo sacro del Tempio riceveva acqua dalla stessa sorgente che allagava la piscina, creando un legame sotterraneo tra i due monumenti. Questo sistema rifletteva le credenze religiose fenicie, secondo cui il mondo e la civiltà umana sarebbero nati dalle acque sotterranee.
Visitare Mozia significa immergersi in un luogo ricco di storia, fascino e spiritualità antica! ✨
@avigiladphoto on IG