domenica 8 settembre 2013

Thuran l'Anubi degli etruschi

THURAN E IL MISTERO ETRUSCO” Una mostra da ricordare


THURAN E IL MISTERO ETRUSCO”
Amalia C. Dupré - Thuran in forme di mostro
Amalia C. Dupré – Thuran in forme di mostro
Una mostra da ricordare



Una mostra interessantissima è stata allestita da prima delle festività matalizie sul Colle di Fiesole, colle, già sede di una antichissima città etrusca, Visul, che ha scelto, per propria insegna, la “luna etrusca”, (falce di luna posta in orizzontale) che rappresentava la divinità per eccellenza, Sin (pron. Scin), la dea dell’amore e della fertilità. Bene ha fatto dunque Amallia Ciardi Duprè a scegliere, per questa sua mostra, il colle fiesolano e, il locale Museo Archeologico; uno scrigno, quest’ultimo, di importanti reperti archeologici. Conoscevo l’arte di Amalia Ciardi Dupré per aver visitato, alcuni anni fa, il suo importante lavoro decorativo- scultoreo nella chiesa di San Lorenzo a Vincigliata,  a breve distanza da Fiesole. Ricordo, inoltre, le opere di Giovanni Dupré (nonno dell’artista) per aver passato un periodo abbastanza lungo (circa tre anni e mezzo) presso la segreteria della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, e per aver avuto ogni giorno, sotto gli occhi, i famosissimi quadri dei “Macchiaioli” e le sculture degli Ottocenti famosi, come appunto, come ho già detto,  Giovanni Dupré, e, in modo particolare il suo “Abele morente”. Due brevissimi accenni biografici di questa artista.
Amalia Ciardi Dupré Thuran
Amalia Ciardi Dupré Thuran

Amalia Ciardi Duprè è stata  insignita del premio Fiorino d’oro alla XXIII Edizione Premio Firenze ed ha partecipato a molte rassegne e concorsi.  Ha insegnato al Liceo Artistico di Firenze e il rinomato Istituto d’arte di Porta Romana. Per altri approfondimenti sulla biografia rimando il lettore al catalogo della mostra, disponibile presso il book-office del Museo. La mostra di Fiesole è intitolata “Thuran e il Mistero Etrusco”, il cui tema mitologico si riferisce della religione orientale degli Etruschi, con partcolare riferimento a Turan. Per sapere chi era la dea in questione per gli Etruschi, rimando il lettore al Dizionario della Lingue Etrusca del Pittau (1) “Turan. Afrodite, Venere, col significato di “colei che dona” oppure da confrontare con il greco Tyrhannos “signore”, privo però di etimologia” . Dunque Thuran l’equivalente di Afrodite e Venere.
Amalia Ciardi Dupré - Venere scultura in terracotta
Amalia Ciardi Dupré – Venere scultura in terracotta

Mi sembrerebbe fin troppo scontato dire che la mostra si inquadri bene nel contesto del Museo Etrusco di Fiesole. Forse c’è da aggiungere qualcosa di più e cioè: la mostra di AmaliaCiardi Duprè dà un senso logico, laddove è possibile, alle statuette votive in bronzo (fra queste gli ex-voto); alle urne con la raffigurazione delle storie che descrivono il “viaggio agli inferi” (2) delle anime; ai famosi ‘cippi fiesolani’; ai vari utensili usati per la cerimonie religiose, ecc. Inoltre, mi sembra che in questa mostra l’artista, più che in qualsiasi altra occasione (e mi riferisco in particolare, al ciclo scultoreo di Vincigliata), esprima il meglio di sé, esprima cioè la voglia di “descrivere” la religiosità degli Etruschi, spaziando in libertà nel loro mondo, libera da ogni costrizione e da ogni tabù; elementi questi che spesso frenano il libero pensiero artistico. E allora vedi in questi personaggi, in questi “demoni”, ma anche nelle belle e accattivanti “veneri”, un’arte che, con sincerità e realismo, affronta temi talvolta scabrosi e “pruriginosi” come l’amore, la seduzione, il vizio e anche la morte.Non possiamo, ad esempio, non rimanere colpiti da “Aita e Pherspnai” (Ade e Persofone) dove la dea è rappresentata con una pelle di lupo che gli copre la testa mentre impugna uno scettro sul quale è attorcigliato un serpente. Tutto ciò è fortemente allusivo al peccato, del quale erano consapevoli e spesso angosciati gli ebrei e, con loro, tanti popoli di origine semita. La mostra per le sue implicazioni di carattere mitologico e archeologico, potrebbe, a prima vista, sembrare di diffcile comprensione, per i temi trattati. In realtà, l’efficacia e l’immediatezza con la quale Amalia Ciardi Duprè raffigura i suoi personaggi, rende tale mostra facile alla comprensione, e ottiene, anche se non fosse stato cercato e voluto, l’effetto lodevole di essere una una mostra didattico-culturale.
Amalia Ciardi Dupré un'altra scultura della mostra Thuran e il mistero Etrusco
Amalia Ciardi Dupré un’altra scultura della mostra Thuran e il mistero Etrusco
Bene ha fatto il direttore del Museo, Dr. Marco de Marco, ad inserire nella sala superiore della l’opera-simbolo del Museo,  il cosiddetto “Lupo di Fiesole”. E’ questa un’opera pervenutaci, mutilata, ma della quale rimane una parte considerevole, che ci permette di paragonarla alle maggiori

opere plastiche di tale tipo, che si rifanno all’arte greco-etrusca. La scultura bronzea, sembra essere stata fusa, interamente in un solo pezzo, come era d’uso presso gli Etruschi, con il metodo a “cera persa”. E’ possibile vedere ancora all’interno della stessa il materiale usato per il “riempimento”; materiale che poi è stato etratto dall’involucro in bronzo della statua.

La mostra e, con essa il Museo Archeologico, meritano una visita accurata. I segreti, e per lo più i segreti etruschi, sono sempre meritevoli di attenzione; anche in questa occasione.



Paolo Campidori

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