"Filo-sofia" significa, alla lettera, "cura per ciò che è luminoso (saphés)"; e la verità è per essenza ciò che si mantiene nella luce.
Emanuele Severino, L'intima mano, 2010
Arthur Schopenhauer.
- La filosofia non è una chiesa -
“ La filosofia non è né una chiesa né una religione. Essa è un piccolo posticino, accessibile a pochissimi, in cui la ‹verità›, sempre dovunque odiata e perseguitata, può essere una volta tanto libera da ogni oppressione e costrizione, può celebrare per così dire i suoi Saturnali, che concedono libertà di parola anche allo schiavo, può avere anzi tutte le prerogative e i diritti, e dominare assolutamente sola, non tollerando alcun altro accanto a sé. Il mondo intero, con quanto vi è contenuto, risulta carico di ‹intenzioni›, e per lo più di intenzioni basse, volgari e cattive. Soltanto un posticino deve incontestabilmente rimaner estraneo a tutto ciò e aperto al ‹discernimento›, al discernimento cioè delle questioni più importanti, cui tutti dovrebbero essere massimamente interessati: qui sta la filosofia.”
ARTHUR SCHOPENHAUER (1788 – 1860), “Parerga e paralipomena” (1851), Adelphi, Milano, 2 tomi, tomo I (1981, I ed.), edizione italiana, prefazione e traduzione a cura di Giorgio Colli, ‘Sulla filosofia delle università’, pp. 267 – 268.
- La filosofia non è una chiesa -
“ La filosofia non è né una chiesa né una religione. Essa è un piccolo posticino, accessibile a pochissimi, in cui la ‹verità›, sempre dovunque odiata e perseguitata, può essere una volta tanto libera da ogni oppressione e costrizione, può celebrare per così dire i suoi Saturnali, che concedono libertà di parola anche allo schiavo, può avere anzi tutte le prerogative e i diritti, e dominare assolutamente sola, non tollerando alcun altro accanto a sé. Il mondo intero, con quanto vi è contenuto, risulta carico di ‹intenzioni›, e per lo più di intenzioni basse, volgari e cattive. Soltanto un posticino deve incontestabilmente rimaner estraneo a tutto ciò e aperto al ‹discernimento›, al discernimento cioè delle questioni più importanti, cui tutti dovrebbero essere massimamente interessati: qui sta la filosofia.”
ARTHUR SCHOPENHAUER (1788 – 1860), “Parerga e paralipomena” (1851), Adelphi, Milano, 2 tomi, tomo I (1981, I ed.), edizione italiana, prefazione e traduzione a cura di Giorgio Colli, ‘Sulla filosofia delle università’, pp. 267 – 268.
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