giovedì 19 gennaio 2012

Il mistero della vita



Il problema dell'omeopatia

Il problema teorico, riguardo all'omeopatia, è che in realtà (incontestabilmente), oltre le prime diluizioni, della molecola originaria non vi è più traccia rilevabile. In questo senso Garattini, Angela e soci, possono dire con scherno trionfale: state bevendovi solo acqua zuccherata!... Tuttavia, fuori dalla letteratura scientifica ufficiale, quella sponsorizzata dalle multinazionali dei farmaci "ortodossi", esiste una copiosissima documentazione, altrettanto scientifica, che dimostra l'efficacia pratica degli stessi rimedi. Inoltre, è facile per chiunque – senza bisogno di nessun "doppio cieco" – constatare che essi "funzionano", ovviamente se ben prescritti e ben assunti. Per Hahnemann, il problema non si poneva, poiché, situandosi sul crinale tra l'antica e la nuova concezione del mondo, egli era ancora convinto che "nello stato di salute l'energia vitale (sovrana) immateriale – Dynamis – che anima la parte materiale del corpo umano (organismo), regna in maniera assoluta." e "quando un uomo si ammala, questa energia vitale immateriale (principio di vita), di per sé attiva e presente dovunque nel suo corpo, è la sola che, fin dall'inizio della malattia, risente dell'influenza dinamica dell'agente morboso contrario alla vita."(1). La Dynamis, come principio formale in senso aristotelico, corrispondente alla Tsri dei cinesi e al Prana degli indù, è, secondo il fondatore dell'omeopatia, così l'attore della salute, come l'unica forza del corpo, "sconvolta" dagli "agenti perturbatori che vengono dall'esterno" (e che possono svolgere la loro azione "soltanto in un modo altrettanto immateriale, dinamico"), capace di manifestare nell'organismo i sintomi morbosi ("quelle azioni insolite che noi chiamiamo malattie") e, insieme, di reagire beneficamente ripristinando l'armonia perduta(2). I rimedi stessi, nella loro essenza, altro non sono che veicoli di energia in grado di risvegliare e riplasmare energia. Con effetti materialissimi, ma su una base formale, non materiale. E' chiaro che qualunque visione dell'essere e del corpo puramente materialistica (prima e dopo Hahnehmann) un simile punto di vista non può che rifiutarlo inorridita. E, tuttavia, l'omeopatia (così come altre analoghe discipline, tra le quali l’agopuntura, il cui fondamento la ratio non può cogliere(3)) operava egregiamente allora e continua a farlo oggi. Imperturbata, se non dalla realtà che l'energia vitale e la capacità di auto-guarigione degli uomini sempre più tende, in effetti, a svanire.



NOTE



(1) S.F.C. Hahnehmann, Organon dell'Arte del guarire, Edium, Milano 1975, p. 23.



(2) Cfr. ibid., pp. 23-29.



(3) Lo stesso vale nei riguardi dell’astrologia classica.

Joe Fallisi

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