martedì 29 giugno 2010

La santa de Raldon

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La santa de Raldon
Una vecchia storia che nessuno ormai ricorda, o vuole ricordare,
ma soprattutto la chiesa veronese vuole decisamente
dimenticare. Eravamo in quel periodo buio
del disastroso dopoguerra dove la “Barloca”( così veniva chiamata
la famigerata Democrazia Cristiana che tutt'ora impervesa sotto mentite spoglie)) ha sobillato e condotto le greggi dei poveretti alla ricerca, VANA, di un riscatto sociale e morale che non avverrà mai. Raldon è una parrocchia agricola della
prima bassa veronese, frazione del comune di San Giovanni
Lupatoto in provincia di Verona. La miseria, in senso lato, era diffusa in queste
lande brumose(oggi non più, ma un certo malessere è ancora radicato in questo Veneto anche se ora definito ricco) dove la nebbia ofuscava la vista e gli animi. Già nei primi anni del 1946 iniziava l’avventura di una santa casereccia nata dall’isteria collettiva e dal cristianesimo degenere,
che però per qualche anno mobiliterà gli animi dei forzati del
miracolo. Si era diffusa la voce che questa giovane donna vivesse senza assumere cibo e questo storia si diffuse per tutta la bassa veronese,e i territori circostanti, provocando una curiosità impensabile e insaziabile. Migliaia di persone accorrevano presso l’abitazione della presunta santa arrivando persino ad
asportare piccole frazioni di terreno dall’adiacente orto della Santa di Raldon. I parenti capendo l'affare si industriarono e preparavano piccoli sacchetti proposti a prezzi "convenienti" veicolanti virtù salvifiche, confezionati
con il terreno adiacente all’abitazione, una animosità e un entusiamo mai visti montavano in quella povera e piccola abitazione che ogni giorno vedeva un afflusso sempre maggiori di creduloni.
Davanti all’entrata della piccola dimora nel giro di qualche
mese si venne a creare un cratere dato che la vendita del terreno era così intensa e diffusa che diventava un affare di grande interesse economico. Il prete del paese sembra avesse condiviso la presenza, in ogni caso la questione faceva comodo a tutti. Rinforzando così la religiosità popolare cattolica e anche il paese ne traeva dei vantaggi da questo turismo improvvisato seppur miserevole di idee e di mezzi economici, composto da una moltitudine di poveracci
convinti di poter esorcizzare la penuria e superare in tempi brevissimi questa contingenza di manchevolezza morale e materiale.
Tutto finì quando il gioco venne svelato da un compaesano: la Santa mangiava di nascosto
forse spinta in questa avventura proprio dai parenti e dal coinvolgimento popolare che ti induce tuo malgrado ad essere quello che non sei. Di questa banale storia rimase solo un grande foro nel terreno adiacente alla soglia della casa, poi colmato. Tutti vollero rimuovere questa fatto, ma è difficile dato che le poche persone intelligenti hanno compreso e impresso nelle loro menti le stupidaggini isteriche di quei tempi oscuri, forse non è cambiato nulla da aollora.
Di quel momento storico dove la “Barloca” i democristiani ottusi volevano caricare misticamente un fatto di banale invasamento isterico. Comunque nessuno ne ha più parlato, forse una rimozione collettiva?
Ma credo sia meglio ricordare.

25 commenti:

1956 A SPA RE NATO DE PAOLI ha detto...

Brao Luigi, questa no la savea mia.

angela ha detto...

..e bravo,è vero che tutti cercano di "nascondere" il fatto, ma sei veramente sicuro che sia andata proprio così? in realtà questa mi giunge nuova, la sapevo diversamente.. anche la vendita dei sacchetti di terra i parenti non l'hanno mai fatto, anzi erano i vicini di casa che ne aprofittavano per raccimolare qualche spicciolo in più, invece i parenti si vergognavano di questo "mistero"

luigi pellini ha detto...

Angela ho riportato la storia che mi è stata raccontato da mio padre per cui credo che quello che tu affermi sia vero dato che sei del paese e conosci la storia in maniera approfondita. Se mi mandi la tua versione sono pronto a modificare questa. Grazie del tuo intervento la questione mi interessa a presto ciao!

Susanna ha detto...

Buonasera Luigi, anche mio padre mi ha parlato della santa di raldon e da tempo medito di fare una ricerca in proposito e di scriverci un racconto o qualcosa di più lungo, o forse anche un testo teatrale. lei saprebbe dirmi come potrei avere altre informazioni? Pensa che in biblioteca a raldon si trovi qualcosa? oppure conosce qualche testimone che potrei intervistare?

luigi pellini ha detto...

Susanna, di quella storia non si vuole salvare nulla, la si vuole lasciare nell'oblio più totale. Il motivo è semplice: da l'idea di come manipolavano la gente semplice. La manipolano anche adesso ma non in maniera così spudorata oggi sono subdoli e più raffinati.Sono felice che Lei intraprenda questo lavoro e nel limite delle mie conoscenze sono disponibilissimo a darle un aiuto lascio la mia mail
luigi.pellini@virgilio.it In ogni
caso abbiamo l'amico comune: Pietro che ci può mettere in contatto. Saluto e a presto Luigi Pellini

Unknown ha detto...

Sulla santa de raldon mia mamma,che non ho piu',sapeva una "filastrocca"tutta in rima e in diletto de raldon!Non mi ricordo chi del paese la raccontava...era lunghissima e mia mamma la sapeva a memoria...qualcuno la sa'?
Tita

bissoli sergio scrittore ha detto...

Il vecchio Giulio negli anni 80 mi raccontò la storia della santa di raldon. Questa è la nostra STORIA e non DEVE essere dimenticata

Bruno A ha detto...

Mi sbaglio o l'avete raccontata solo a metà?
Perché un bel giorno si diffuse la notizia che la Santa sarebbe morta in un ben determinato giorno.
Il paese fu invaso da una folla trabocchevole che voleva presenziare al ferale evento, previsto, mi pare, per le 10 di sera...
Tutti pregavano, recitavano il rosario, cantavano le canzoni della Madonna, eccetera.
Vennero le 10, le 11, le 12, l'una di notte.
La gente cominciò infine, mestamente, a sfollare.
Si trattava insomma di un "bidone"
Grande gioia dei comunisti (che già ne avevano fin sopra la testa della "Madonna Pellegrina", fatta sfilare per i rioni di Verona dai vari Parroci). Si organizzarono e in gruppo andarono per le vie di Verona, cantando a squarciagola, così:
"E la Santa de Raldon/la ga fato un bel bidon/a la Madona.../La gavea da morir, l'é ndà a farse benedir/ma no l'è morta!..."
Ecco, questa é la storia come la so io che, all'epoca, avevo 10-11 anni..
Ciao a tutti.
Bruno Avesani

sanoppe ha detto...

Per quanto sia convinto della frode perpetrata nei confronti di chi vuole assolutamente credere,anche nelle favole,la storia mi piace.La conoscevo solo in parte.Mi piace ricordare RALDON circondato da campi,con la bruma e la nebbia.Solo pochi decenni fa.Un angolo di Medio evo nella paesaggistica e nelle leggende.Ora tutto è cemento ed asfaltp e ci affidiamo ad Internet.Quando era meglio?

Francesca ha detto...

la storia non era proprio così...la Santa non è diventata famosa perchè si diceva vivesse senza nutrirsi...ma perchè aveva le stimmate sulle mani e sui piedi, è per quello che poi si "intromise" la chiesa...
questo lo so per certo perchè mia nonna abitava vicino alla Santa quando era piccola e sono sempre state amiche...un giorno ci ha portato mia mamma...la Santa è scesa dal letto per dargli un santino e mia mamma ha visto le stimmate sui piedi...

sanoppe ha detto...

Questa è per me una novità-Non l'avevo mai sentita raccontare così.Ma che fine ha fatto la Santa?E' così caduta nell'oblio da lasciar fiorire le più disparate leggende sul suo conto?Mi piacerebbe saperne il seguito.La ringrazio anticipatamente se mi potesse dare delucidazioni-La considero una delle più elle storie di folclore veronese.

luigi pellini ha detto...

Vi ringrazio dei Vostri interessantissimi commenti.
Vorrei proporvi di continuare questa storia e attraverso le Vostre conoscenze arricchirla e renderla il più possibile vicina alla realtà dei fatti, per comprendere e capire la nostra storia di "ieri" Aspetto i Vostri commenti e le testimonianze orali che portate...
lascio la mail Luigi.pellini@virgilio.it

Anonimo ha detto...

Saluto tutti.
Vorrei aggiungere che la sig.ra Maria (definita Santa dagli altri) ma mai da lei, è ancora vivente. Io la conosco personalmente e una volta all'anno la vado a trovare. Vive, penso da oltre 50 anni inferma a letto. So che soffre molto ma da lei non si sente mai un lamento. Io non so se sia Santa oppure no, sicuramente ha nel suo cuore la vera gioia e pace cristiana che trasmette agli altri.
Giorgio
(giorgioz.libero.it@libero.it)

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
sanoppe ha detto...

Mi dispiace che la signora sia in quelle condizioni da tanto tempo.Certo che se non è stata la Santa proclamata dal popolo dell'epoca,si merita il titolo per le sue sofferenze patite.Mi dispiace veramente che questa storia sia finita così nelle umane miserie.Porga i miei saluti alla signora,le auguro un poco di bene finalmente,e mi dispiace che la gente si ricordi di lei,solo per una proclamazione isterica popolare e che alla fine forse si ricordi di lei come di un'impostora,a cui non va invece addebitato niente.Forse son questi i Veri Santi.

luigi pellini ha detto...

Grazie dei Vostri interessantissimi commenti, leggendo conosco sempre particolari inediti della storia.
Vorrei che il dibattito continuasse.

sanoppe ha detto...

Se non si tiene viva la fiaccola,sparisce anche la nostra storia.In un mondo dove tutto è teso verso la "novità".ci si scorda sempre più delle nostre radici.Avanti!

Unknown ha detto...

Accolgo questa sera la notizia che la Santa è al cospetto del Padre.
Auspico una buona e corretta narr azione dei fatti al fine di una precisa conoscenza della Storia che è parte di tutti noi.
Tiziano

gianoquadriforme ha detto...

Allora raccontala tu la corretta narrazione, noi aspettiamo tue......

Unknown ha detto...

Prima di natale 2018... La famosa santa de raldon...
Si è spenta...

Unknown ha detto...

Quello che ha scritto Unknown qui sopra è vero, la santa è morta verso la fine del 2018 da informazioni avute da un'abitante di Raldon, in un prossimo futuro vi dirò la storia ed il giorno e ora del suo decesso.

gianoquadriforme ha detto...

Perchè nessuno ne parla?

Unknown ha detto...

È la Verità, io quella notte c'ero, avrò avuto la stessa età.




nick 69 ha detto...

Buongiorno, mi chiamo Nicola Ruffo, autore del libro GIALLO VERONESE (Delmiglio editore, 2018). Nel testo, un capitolo è dedicato proprio a Maria Ghini, che ho intervistato nel 2016 grazie a don Fabrizio che ha fatto da tramite, permettendoci - a me e a mia moglie - di entrare in casa di Maria. Dopo una ricerca d'archivio sui numeri de L'Arena dell'epoca che narravano la vicenda, ho voluto conoscere di persona questa donna. Lei ci ha accolto volentieri; contrariamente a quanto scrisse il giornalista nel 1948, dipingendola come invasata e fanatica, ci siamo trovati di fronte a una persona molto sensibile, gentile, di fine intelligenza, dalla mente ancora vivace e molto acculturata. Non abbiamo parlato specificatamente del fatto del '48 in quanto evento carico di sofferenza per lei. Mia moglie si è fatta una foto assieme a Maria, e per quanto ne sappiamo è l'ultima foto che la ritrae. Lei poi ci ha fatto dono di una sua foto del 1947, chiedendoci però la discrezione. In cambio le abbiamo regalato una nostra foto, come ricordo. L'intervista è avvenuta in presenza di don Fabrizio.
Per noi è stato un vero piacere averla conosciuta, e ci auguriamo che la sua dipartita non ne obnubili la memoria collettiva: "la santa di Raldon", pur nel suo piccolo, è un pezzo di storia veronese.
Nicola Ruffo

gianoquadriforme ha detto...

Ma perchè non ha fatto l'intervista con la presenza del prete?