L'unica forza di tutte le religioni e anche del cristianesimo: i monaci che pregano nell'incessante ritmo e in catena, seguendo i ritmi del giorno e delle stagioni. La preghiera è un dardo lanciato verso le più alte divinità che per intercessione agiscono su quello che noi chiamiamo Dio, ma in realtà non sappiamo cosa e chi è
domenica 29 settembre 2024
sabato 28 settembre 2024
Ecco perché sono afrodisiache.......
« Si parla di isomorfismo quando due strutture complesse si possono applicare l'una sull'altra, cioè far corrispondere l'una all'altra, in modo tale che per ogni parte di una delle strutture ci sia una parte corrispondente nell'altra struttura; in questo contesto diciamo che due parti sono corrispondenti se hanno un ruolo simile nelle rispettive strutture. »
Un Piatto Magico per proteggere la famiglia e la casa dai demoni del male
giovedì 26 settembre 2024
Phersu, dio crudele Etrusco con un cappello conico, detto anche frigio, similare a quello di Mitra, e simbolo della Rivoluzione Francese
Phersu, figura complessa in cui convivono tratti contradditori e non riducibile semplicemente al crudele rituale, che lo vede principalmente protagonista, e nemmeno ad una macabra esibizione di ferocia. Sembra muoversi sul crinale che sempre separa festa (appare all’origine di tutta una serie di figure comiche che da allora hanno caratterizzato la civiltà italiana, incarnando quello italum acetum spesso ferocemente satirico ricordato dalle fonti romane) e tragedia, riso e orrore incarnando e così esorcizzando le ancestrali paure umane verso l’ignoto della morte. Spesso considerato un antenato della gladiatura il gioco del Phersu appare piuttosto simile a forme di damnatio ad bestias attestate anche a Roma in pratiche di remotissima origine e verosimilmente rimontanti ad influenza etrusca (come il supplizio dei parricidi in cui ricompaiono il sacco, il cane e il bastone). La collocazione funeraria delle immagini di Phersu ricollega poi il rito a pratiche di sacrifici umani, attestati in Etruria, e a quel valore vivificante del sangue versato allo spirito dei defunti che ancora accompagna la gladiatura romana in età repubblicana. Rituali che forse risalgono all’origine stessa della civiltà etrusca e di cui un’eco può forse già vedersi nella celeberrima urna dell’Olmo Bello di Bisenzio dove un prigioniero legato sembra venir condotto verso un orso tenuto alla catena. Dopo il 500 a.C. il macabro gioco tende a scomparire probabilmente in conseguenza di una profonda trasformazione dei rituali funerari con la sostituzione dei riti più cruenti ad altri di matrice ellenica, di sport di tradizione olimpica, ma questo non segna la scomparsa della figura di Phersu. Il suo ruolo infatti non pare riducibile ai rituali sacrificali ma svolge una funzione centrale nelle attività festive. Si trova raffigurato in una scena di danza con un flautista ed una danzatrice; in un bronzetto degli inizi del V a.C compare in funzione di acrobata e addirittura compaiono tre figure che pur con alcune differenze rispetto agli esemplari tarquiniensi possono essere letti come tre Phersu, ad indicare una possibile moltiplicazione della figura e la sua molteplice compresenza scenica. I dipinti della Tomba delle Olimpiadi, una unica camera rettangolare con soffitto a spiovente e columene risalente alla fine VI secolo a.C. e scoperta nel 1958, sono piuttosto danneggiati e rappresentano quasi sicuramente lo svolgimento di giochi in onore del defunto. Ma i giochi sono svolti nella presenza di Phersu che è impegnato nella sua macabra esibizione di ferocia : damnatio ad bestias, tradotta letteralmente significa "(condanna) alle bestie". Questo è un particolare tipo di condanna a morte riservata ai criminali peggiori di basso rango e non ai più pericolosi o agli schiavi macchiatisi di qualche reato contro i propri padroni, i quali venivano appunto condannati a essere divorati vivi dalle belve nelle arene. La prima condanna di questo tipo fu eseguita nel 167 a.C.: dopo la vittoria su Perseo, Emilio Paolo ordinò che i disertori dell'esercito nemico fossero schiacciati dagli elefanti ma anche nel 146 a.C. Scipione Emiliano inserì una damnatio ad bestias all'interno dei giochi organizzati per il suo trionfo: anche in questo caso i condannati erano disertori nemici, ma l'esecuzione era organizzata come uno spettacolo pubblico. Però sembra che questo tipo di condanna già esisteva da molto tempo in Etruria.
martedì 24 settembre 2024
Due pesi e due misure
Il complesso sacro dell'Acropoli di Verona
L'Acropoli veronese rifondata da Augusto sul Colle del Risveglio chiamato dai romani: Monte Gallo, Dedicato secondo Caroto e Palladio al Dio Giano, padre degli dei signore del cielo e degli inferi e del tempo passato e di quello che verrà, ovvero l'eterna dualità, i due solstizi così riassunta da Giovanni Evangelista e Giovanni Battista
SARCOFAGO DI PIOMBO
L'uso del piombo per produrre sarcofagi fu molto diffuso in Fenicia in epoca romana e bizantina (II-III sec. d.C.). Questi sarcofagi sono frequenti nel mondo romano, lungo il Reno e in Inghilterra, là dove erano stanziati dei libano-siriani.
lunedì 23 settembre 2024
L'obelisco di Central Park
L'Obelisco, spesso chiamato Ago di Cleopatra, ha onorato Central Park per oltre 130 anni. Questa antica meraviglia egizia, di circa 3.500 anni, è il più antico monumento all'aperto di New York e il più antico oggetto artificiale di Central Park.
martedì 17 settembre 2024
Quando i papi indossavano sotto il nome di tiara l'Elmo di Oppeano: copricapo alto sacerdotale paleoveneto proprio anche della sacralità etrusca
Porto le immagini significative di tre papi rappresentati in maniera inoppugnabile con il nostro amato copricapo trovato nelle vicinanze della mia casa alla fine del 1800, oggetto raffinatissimo che testimonia che l'alto sacerdote della religione cristiana romana, il papa, si è sostituito agli antichi sacerdoti delle religioni italiche, non servono commenti!
Elmo di Oppeano sesto secolo avanti Cristo, verrà adottato come copricapo liturgico dai pontefici romani con il nome di tiaraClemente secondo pontificato 1046-1047Innocenzo III papa dal 1198 al 1216
Clemente IV papa dal 1265 al 1268
domenica 15 settembre 2024
Monumento di Agrippa
Sorge a ovest dei Propilei dell'acropoli, direttamente di fronte all'ala nord e alla "Pinacoteca", e raggiunge all'incirca l'altezza della torre del tempio di Atena Nike, che si trova a sud. Fu originariamente costruito in onore del re Eumene II di Pergamo, nel 178 a.C., dopo la sua vittoria nei Giochi Panatenaici. Nella sua parte superiore c'era una quadriga in bronzo, in cui lo stesso Eumene e suo fratello Attalo erano raffigurati come aurighi. Poi, intorno al 27 a.C., questa quadriga fu sostituita da un’altra, che dono del demos di Atene in onore di Marco Agrippa, genero di Augusto, in occasione della costruzione nell'Agorà dell’odeon che Agrippa offrì ad Atene. Sul lato ovest del piedistallo è ancora presente l'iscrizione: [Ο δη]μος Μ[αρκον] Αγρίππα[ν] | Λε[υκίου] υιόν | τρίς ύ[πατ]ον τον [ε]α[τ]ου | ε[υερ]γέτη[ν]. Al di sotto di tale iscrizione si notano tracce di una più antica, che pare fosse collegata alla quadriga di Eumenes e che fu cancellata per incidere quella nuova. Le lusinghe servili dell'epoca sono accennate da Cicerone in una sua lettera ad Attico: "Odi falsas inscriptiones statuarum alienarum". Del monumento oggi si conserva solo il piedistallo, realizzato in marmo grigio-azzurro dell'Imetto e in marmo pentelico bianco alla base e sulla corona. Ha pianta rettangolare ed è costruita secondo il sistema dello pseudo-isodomo, particolarmente diffuso in epoca ellenistica. Ha una fondazione a gradoni rettangolare, che misura 3,31 x 3,80 m., con un'altezza di 4,50 m., realizzata in ciottoli e poroliti, e sopra di essa si erge il podio, che è alto 8,91 m e si restringe leggermente verso la sommità. La sua forma ricorda fortemente i piedistalli di altri monumenti, sempre di epoca ellenistica, dedicati a grandi santuari e soprattutto quello di Delfi.
sabato 14 settembre 2024
La grotta della fertilità
venerdì 13 settembre 2024
Come Baubò
giovedì 12 settembre 2024
La scienza ottocentesca era piena d'ignoranza umana, si classificò questa pianta fra le erbe infestanti dimenticando le proprietà medicinali e nutritive, bastava solo approfondire l'uso e come le grandi civiltà amerinde vedevano questa erba dalle virtù straordinarie: alimento con spiccate virtù mediche
Due cose diversissime: religioni da religiosità
Il brano è tratto dalle "Memorie" di Andrej Dmitrievič Sacharov (1921-1989), fisico sovietico, famoso nel mondo dapprima per il contributo alla messa a punto della bomba all'idrogeno e successivamente per la sua attività in favore dei diritti civili che gli valse il premio Nobel per la pace.
mercoledì 11 settembre 2024
LIBRI RESPINTI DAL CONCILIO DI NICEA E ALTRI LIBRI ANTICHI
La natura del cristianesimo si manifestò già da subito.
Alissa Zinovievna Rosenbaum, conosciuta nel mondo come Ayn Rand
“Quando ti rendi conto che, per produrre, devi chiedere il permesso a chi non produce nulla; quando il denaro scorre verso chi non scambia beni ma favori; quando la ricchezza si ottiene non con lo sforzo, ma con la corruzione; quando le leggi non ti proteggono dai corrotti, ma piuttosto li proteggono da te; quando l’onestà diventa un sacrificio e la disonestà viene premiata, allora sappi che la tua società è sull’orlo della rovina”.
Il mito non muore mai
Non siamo mai soltanto persone, ma sempre anche Madri e Giganti e Vittime ed Eroi e Belle Addormentate. Titani e Demoni e magnifiche Dee governano le nostre anime da migliaia di anni; Aristotele e Descartes si sono dati da fare e gli spiriti analitici che li hanno seguiti insistono ancora, ma le forze mitiche non sono state uccise.
Memoriale Neri Pozza di Botta Cimitero Vicenza
Infastidisce questa voglia di protagonismo anche nella morte, il potere che crede di trovare il modo di rimanere nel ricordo, tutto passa, tutto si riassorbe nell'eternità
L'assenza di passioni per aspirare alla felicità
«Ma io non ne voglio di comodità. Io voglio Dio, voglio la poesia, voglio il pericolo reale, voglio la libertà, voglio la bontà. Voglio il peccato.»
martedì 10 settembre 2024
La guardia del corpo di Diocleziano
Il giudizio Universale negli affreschi della chiesa di Santo Stefano e Sophia a Soleto. Il diavolo in stucco talmente tremendo da indicare lui da solo il Male, così terribile da essere tridimensionale anche se anonimi fedeli hanno staccato la faccia e parte della sua spalla destra mentre si coccola in braccio l'Anticristo anche lui colpito con un punteruolo sulla faccia.
Pavoni, simbolo della rinascita, a San Pietro a Sovana
I pavoni della Cattedrale di San Pietro a Sovana, Grosseto
domenica 8 settembre 2024
Monte Gallo di Verona
l sacro colle, l'acropoli di Verona monumentalizzata da Augusto che venne cristianizzata dedicandola a San Pietro tentando di far dimenticare l'antico nome: Monte Gallo ovvero monte del risveglio
giovedì 5 settembre 2024
La complessità del non credere cosa nasconde in realtà una certa fede, dato che si è consapevoli della nostra ignoranza
Conosco la mia incapacità nel riuscire ad arrivare ad intuire Dio. Zolla coglie appieno, anche i libri della tradizione religiosa (sacri) dicono che il tutto nasce dal nulla, cosa è il nulla? Forse la limitatezza umana del non poter comprendere, molti di quelli che non credono però sono consapevole della loro limitatezza, dietro a Dio si nasconde una grandiosa una grande complessità inarrivabile per la mente umana, solo il mistico e lo sciamano riescono ad intuire, intravvedere, come il muoversi nell'ambito del sacro.
<< Non credo a nulla. So alcune cose, altre le so meno, altre non le so, ma se dovessi dire che so qualcosa perché ci credo direi una menzogna>> Frase di Elémire Zolla
Il concetto di Dio
In "Cristianesimo ed evoluzione" Teilhard afferma che Dio è una energia radiante della creazione, non percepibile. Dio agisce sull'intero insieme di cause senza palesarsi mai.
Ogni elemento è un traboccamento di Dio, il quale crea le cose affinché esse stesse creino.
Dio agisce dall'interno, nel nucleo di ogni elemento, animando la sfera dell'essere da dentro. Dove Dio è all'opera, è sempre possibile per noi vedere solo l'opera della natura perché Dio è il principio intrinseco dell'essere, benché non sia identico all'essere.