venerdì 28 dicembre 2012
Varcando la porta della vita
Il pertugio che divide i due mondi
Nel ventre di una donna incinta due bambini si incontrano. Uno domanda all’altro:
-Tu credi alla vita dopo il parto?
-Certo! Qualcosa deve esistere dopo il parto. A volte siamo qui perché è necessario prepararsi a quello che saremo più avanti.
–Sciocchezze. Non c’è vita dopo il parto! Come sarebbe questa vita?
-Non lo so, però sicuramente ci sarà più luce di qui! Forse cammineremo con i nostri piedi e ci alimenteremo attraverso la bocca.
–Questo è assurdo! Camminare è impossibile. E mangiare per la bocca? E’ ridicolo! E’ attraverso il cordone ombelicale che ci alimentiamo! Ti dico una cosa: la vita dopo il parto è da escludere! Il cordone ombelicale è troppo corto.
–Ma io credo che ci dev’essere qualcosa. E forse può essere solo un po’ diverso da quello che siamo abituati ad avere qui.
–Però mai nessuno è tornato da la’, dopo il parto. Il parto è la fine della vita. E in fin dei conti, la vita non è altro che un’esistenza angosciosa nell’oscurità che non porta a niente.
–Beh, non so esattamente come sarà la vita dopo il parto, ma di sicuro vedremo la mamma e lei avrà cura di noi , e ci amerà.
–Mamma? Tu credi nella mamma? E dove credi che sia, lei?
- Dove? Tutto intorno a noi! E in lei e attraverso lei noi viviamo. Senza di lei tutto questo mondo non esisterebbe.
– Però io non ci credo! Non ho mai visto la mamma, quindi è logico che non esiste.
–Bene, puoi pensarla così; però a volte, quando stiamo in silenzio, tu puoi sentirla cantare o sentire come accarezza con infinita dolcezza il nostro mondo. Sai, penso che ci sia una vita vera che ci aspetta, e che adesso ci stiamo solo preparando per lei…
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