lunedì 3 dicembre 2012

Le "associazioni segrete" - Fernando Pessoa

L’Assemblea Nazionale ha inaugurato i lavori legislativi con la presentazione di un progetto di legge sulle «società segrete» da parte di un deputato. Per natura e contenuto il progetto è di tal costrutto che rimane solo da congratularsi con l’attuale Parlamento per un simile debutto. Ancor meglio sarebbe mandargli a dire: Absit omen! Ossia, traducendo, facciamo gli scongiuri! Ha presentato il progetto il signor José Cabral che se non è domenicano dovrebbe esserlo, a tal punto il suo lavoro s’inserisce per natura e contenuto nelle migliori tradizioni degl’Inquisitori. Il progetto, che tutti avranno letto sui giornali, stabilisce varie e dure sanzioni (con l’eccezione della pena di morte) per quanti appartengano a quelle che il suo autore chiama «società segrete, qualunque ne siano i fini e l’organizzazione». Data l’ampiezza di questa definizione, e considerando che per «società» s’intende un gruppo d’individui legati da un obiettivo comune, che per «segreto» si intende ciò che almeno in parte si compie lontano dagli occhi del pubblico, oppure che una volta compiuto non si rende interamente di dominio pubblico, posso fin d’ora denunciare al signor José Cabral una società segreta: il Consiglio dei ministri. D’altronde tutto ciò che di serio o d’importante vien fatto a questo mondo quando ci si riunisce, vien fatto in segreto. Se il Consiglio dei ministri non si riunisce in pubblico, non lo fanno nemmeno le direzioni dei partiti politici, né le misteriose figure che dirigono i club sportivi, o i loschi comunisti che formano il Consiglio d’amministrazione delle compagnie commerciali e industriali. Sebbene un’interpretazione di questo tipo si ricavi legittimamente dallo stile poco nazionalista del signor José Cabral, credo, sia perché così deve essere, sia per il plauso con cui il progetto è stato blandito da parte della stampa pseudocristiana, che le «società segrete» cui egli veramente mira siano quelle che comportano la cosiddetta «iniziazione», e quindi il segreto specifico che le è proprio. Ora, nel nostro paese, addormentato da molto tempo l’Ordine Templare di Portogallo, scomparsa la Carboneria -creata per fini transitori che si sono realizzati- non esistono, suppongo, a parte un’altra possibile loggia martinista o affine, che due «società segrete» di questo genere. Una è la Massoneria, l’altra è quella curiosa organizzazione che in uno dei suoi rami usa il nome profano di Compagnia di Gesù, esattamente come nella Massoneria l’Ordine di Heredom e Kilwinning usa il nome profano di Real Ordine di Scozia. Non mi soffermerò sui cosiddetti Gesuiti per tre motivi, di cui tacerò il primo. Gli altri due sono, in primo luogo, che non credo corrano il rischio per più d’una ragione, di vedersene applicate le sanzioni, una volta approvato il progetto; e in secondo luogo che non credo fosse intenzione del signor José Cabral procedere a tale applicazione, e non per una sola ragione. Presumo quindi che il progetto di legge dello zelante deputato sia diretto completamente o principalmente contro l’Ordine Massonico. Come tale lo prenderò in esame. Credo di non recare offesa al signor José Cabral se suppongo che l’autore di questo progetto di legge sia del tutto incompetente in tema di Massoneria come la maggior parte degli antimassoni. Anzi quanto ne conosce è semmai anche peggio di niente, poiché avrà certamente nutrito il suo spirito antimassonico con la lettura della stampa cosiddetta cattolica, in cui persino riguardo agli aspetti più elementari dell’argomento si accumulano errori su errori, a cui vanno aggiunte, insieme alla cattiva volontà, la menzogna e la calunnia, sue degne figlie. Non credo che il signor José Cabral frequenti d’abitudine i libri di Findel, di Kiuss o di Gould, o dedichi il tempo libero all’attenta lettura dell’Ars Quatuor Coronatorum o delle pubblicazioni della Gran Loggia dell’Iowa. Dubito persino che il signor José Cabral conosca a fondo la letteratura antimassonica (Barruel, Robinsons, Eckert) che è oltretutto assai apprezzabile dal punto di vista umoristico. E forse non sarà nemmeno venuto a conoscenza, anche solo per sentito dire, del celebre articolo di Padre Hermann Gruber nella Catholic Encyclopaedia, citato ed elogiato in libri d’ispirazione massonica, e in cui manca poco che il dotto Gesuita non difenda la Massoneria. Ora, se il signor José Cabral si trova in questo stato di tenebra riguardo a natura, fini e organizzazione dell’Ordine Massonico, credo si trovino nella stessa condizione molti altri membri dell’Assemblea Nazionale, con la differenza che essi non si sono proposti di legiferare su una materia che non conoscono. Stando così le cose, né il deputato che lo ha presentato, né i suoi colleghi dell’Assemblea saranno probabilmente in grado di valutare con chiarezza le conseguenze a livello nazionale, interno e soprattutto esterno, che deriverebbero dall’approvazione del progetto. Poiché conosco l’argomento abbastanza per sapere in anticipo e con certezza quali sarebbero tali conseguenze, voglio patriotticamente mettere le mie conoscenze a disposizione del signor José Cabral e dell’Assemblea Nazionale, di cui è il fiore all’occhiello. Comincio con un dato personale dal quale penso non si possa assolutamente prescindere. Non sono massone e non appartengo a nessun altro Ordine affine o diverso. Ma non sono nemmeno antimassone, perché quanto conosco dell’argomento mi spinge ad avere un’idea completamente positiva dell’Ordine Massonico. A queste due circostanze che in certo modo m’abilitano all’imparzialità in materia, si aggiunge il fatto che, in virtù di alcuni miei studi la cui natura confina con l’aspetto occulto della Massoneria, aspetto che nulla ha di politico o sociale, inevitabilmente sono stato condotto a studiare anche quest’ultimo argomento, affascinante ma molto difficile, soprattutto per un profano. Disponendo però d’una certa preparazione la cui natura preferisco tacere, sono stato in grado di capire quello che leggevo, via via anche se lentamente, e di saper riflettere su quello che capivo. Oggi posso dire senza cadere in un eccesso di vanità che poche persone, qui o altrove ed estranee alla Massoneria, sono riuscite ad addentrarsi tanto nella sua anima vitale e di conseguenza, perciò, nei suoi aspetti per così dire esteriori. Se parlo di me, e in questo modo, è perché il signor José Cabral e i suoi colleghi legislatori sappiano senza incertezze chi è il loro interlocutore e che quanto leggeranno, se lo desiderano, è scritto da qualcuno che conosce l’argomento. Ciò che intendo dire non richiede, è vero, profonde conoscenze sulla Massoneria: è semplice materia di superficie, relativa alla vita esterna dell’Ordine. Esige però competenza, e non ignoranza, invenzione o menzogna. Comincio sul serio. Credo di non sbagliarmi nel presumere che il signor José Cabral consideri la Massoneria una società segreta. Non lo è. La Massoneria è un Ordine segreto o più propriamente un Ordine iniziatico. Il signor José Cabral non sa probabilmente in che cosa consista la differenza. Ma il guaio è proprio questo: non lo sa. E a questo punto dovrà continuare a non saperlo, se non lo sa. Da me, almeno, non riceverà delucidazioni. Gli fornisco comunque una sorta di barlume, qualcosa di simile alla «tenebra visibile» d’un certo grande rituale. Cercherò di suggerirgli quale sia questa differenza utilizzando quello che in linguaggio massonico si chiama «termine di sostituzione». L’Ordine Massonico è segreto per una ragione indiretta e derivata: la stessa per cui nell’antichità erano segreti i Misteri, inclusi quelli dei cristiani, che si riunivano di nascosto per rendere gloria a Dio in quelle che oggi si chiamerebbero Logge o Capitoli, e che per distinguersi dai profani usavano formule di riconoscimento come gesti, parole d’ordine o altro. Per questo motivo i Romani li bollavano come atei, nemici della società e dell’Impero; esattamente gli stessi epiteti con cui oggi i Massoni vengono salutati dai seguaci della Chiesa Romana, figlia forse illegittima di quell’antica Massoneria. Aperto così un primo piccolo spiraglio di luce, entro direttamente nel cuore dell’argomento: le conseguenze che deriverebbero al paese dall’approvazione del progetto di legge del signor José Cabral. Mi occuperò in primo luogo delle conseguenze interne. La prima conseguenza sarebbe questa: assolutamente niente. Se il signor José Cabral pensa, lui o l’Assemblea Nazionale o il Governo o chicchessia, di poter togliere di mezzo il Grande Oriente Lusitano, si disilluda fin d’ora. Gli Ordini Iniziatici sono difesi, ab origine symboli, da condizioni e forze assai speciali che li rendono indistruttibili dall’esterno. Non intendo spiegare in che cosa consistano queste forze e condizioni: mi basta indicarne l’esistenza. Del resto i signori deputati ne hanno un riscontro pratico in quanto è successo negli altri paesi in cui s’è cercato di sopprimere le Obbedienze massoniche. Tralascio il caso della Russia, perché non so che cosa sia realmente successo lì. So soltanto che i Soviet, come tutto il comunismo, sono violentemente antimassoni e hanno perseguitato la Massoneria; anche se c’era poco da perseguitare, visto che in Russia la Massoneria non esisteva quasi. Prenderò in considerazione i casi dell’Italia, della Spagna e della Germania. Mussolini ha combattuto la Massoneria, cioè il Grande Oriente d’Italia, più o meno nei termini pagani del progetto del signor José Cabral. Non so se abbia perseguitato molta gente, né mi interessa saperlo. Ciò che so con assoluta certezza è che il Grande Oriente d’Italia è uno di quei morti che godono d’ottima salute. Permane, si riunisce, s’è depurato, e sta ad aspettare; se ci sia qualcosa da aspettare è un’altra questione. Il piccone del Duce può distruggere l’edificio del comunismo italiano, ma non è abbastanza potente per abbattere colonne simboliche, fuse in un metallo che proviene dall’alchimia. Primo de Rivera ha combattuto la Massoneria spagnola in modo più blando, secondo la sua indole fidalga. Anche qui so per certo quale risultato ottenne: il grande sviluppo, numerico e politico, della Massoneria in Spagna. Non so se alcuni fenomeni secondari, come per esempio la caduta della monarchia, abbiano avuto qualche relazione con questo fatto. Hitler, dopo essersi appoggiato alle tre Grandi Logge cristiane di Prussia, ha agito secondo il lodevole costume ariano di mordere la mano che gli aveva dato da mangiare. Ha lasciato in pace le altre Grandi Logge, quelle che non lo avevano sostenuto e che non erano cristiane, e tramite un certo Göring ha intimato alle prime tre di sciogliersi. Esse hanno detto di sì, ai Göring si dice sempre di sì, e hanno continuato a esistere. È stato dopo l’adozione di questa misura che per una coincidenza sono cominciati a sorgere in seno al partito nazista contrasti e altre difficoltà. Nella storia, come il signor José Cabral saprà bene, ci sono molte coincidenze del genere. Giacché ho sinora esposto ragioni e fatti abbastanza scoraggianti per il signor José Cabral, lo voglio ora rincuorare indicando quale esito concreto, positivo deriverebbe dall’approvazione del suo progetto. A causa sua, si rallegri il domenicano!, un gran numero d’ufficiali dell’esercito e dell’armata, e d’ufficiali pubblici, verrebbe perseguito. Chi non volesse piegarsi al disonore di ripudiare il proprio Ordine, perderebbe il posto. Risultato: miseria per le famiglie in cui magari, e questo è il grave, ci sono persone devote a santa Teresina del Bambin Gesù, personaggio che nell’odierna mitologia portoghese occupa un posto appena sopra Dio. Si risolverebbe certamente, nello stile improbabile del roulement che non cambia, il problema della disoccupazione per quei disoccupati che beninteso hanno oggi come Gran Maestro Aggiunto il signor consigliere Joào de Azevedo Coutinho. A sinistra ritratto di Fernando Pessoa Queste sarebbero le conseguenze interne dell’approvazione del progetto: due zeri, uno relativo all’effetto antimassonico della legge, l’altro alla pancia vuota di molta gente. Queste le conseguenze interne. Passiamo ora alle conseguenze esterne, cioè alle conseguenze che l’approvazione del progetto comporterebbe per la vita e il buon nome del Portogallo all’estero. Questo aspetto del problema, questo suo effetto, non solo possibile ma addirittura certo, credo sia proprio sfuggito al signor José Cabral. Senza ironia rendo omaggio al suo patriottismo, sebbene ritenga deplorevole un patriottismo tanto analfabeta. In tutto il mondo sono attivi oggi sei milioni circa di massoni, dei quali circa quattro milioni negli Stati Uniti e più o meno un milione sotto le diverse Obbedienze indipendenti britanniche. Quindi cinque sesti dei massoni oggi attivi sono di lingua inglese. Il restante milione o giù di lì, si trova diviso nelle varie Grandi Obbedienze degli altri paesi del mondo, fra cui la più importante e influente è forse il Grande Oriente di Francia. Le Obbedienze massoniche sono potenze autonome e indipendenti, dato che non esiste un governo centrale della Massoneria, la quale è perciò meno «internazionale» della Chiesa Romana. Ci sono Obbedienze massoniche che hanno poche relazioni fra loro; e ci sono Obbedienze che hanno sospeso o rotto ogni tipo di relazione. Porto due esempi. Nel 1877 la Gran Loggia d’Inghilterra ha rotto per una ragione tecnica le relazioni con il Grande Oriente di Francia e a tutt’oggi non le ha riallacciate. Nel 1933 questa stessa Loggia ha rotto i rapporti con la Grande Loggia delle Filippine per via di divergenze sulla cui natura, che non mi è nota, faccio solo ipotesi, riguardo al metodo di diffusione della Massoneria in Cina. È quindi ovvio che la Massoneria presenti caratteri diversi da un paese all’altro, a livello politico, sociale e anche rituale, e persino da Obbedienza a Obbedienza, nel caso ce ne sia più d’una nello stesso paese. Un esempio. In Francia ci sono tre Obbedienze indipendenti: il Grande Oriente di Francia, la Gran Loggia di Francia (capitolarmente prolungata dal Supremo Consiglio del Grado 33°) e la Gran Loggia Regolare, Nazionale e Indipendente per la Francia e le Colonie. Il Grande Oriente ha un carattere marcatamente radicale e antireligioso; la Gran Loggia si limita a essere liberale e anticlericale, mentre la Gran Loggia Nazionale non ha orientamenti politici. Un altro esempio: il Grande Oriente di Francia esercita una notevole influenza politica ma scarsa influenza sociale, eccetto quella che gli deriva da quest’ultima. La Gran Loggia d’Inghilterra non si occupa di politica, ma la sua influenza sociale è enorme. Sebbene la Massoneria sul piano materiale sia divisa, tuttavia può considerarsi spiritualmente unita. Lo spirito dei rituali, e soprattutto dei Gradi Simbolici (nei quali per chi sappia vedere o sentire c’è già, principalmente nel Grado di Maestro, tutta la Massoneria), è ovunque lo stesso, per molte che siano le divergenze terminologiche e rituali fra gradi identici all’interno di Obbedienze diverse. In termini più puntuali ma inevitabilmente meno chiari: chi fosse in possesso delle chiavi ermetiche, qualsiasi forma assuma il rituale, troverebbe la stessa serratura sotto più o meno apparenze. In virtù di questa profonda comunione di spirito, di questo intimo e segreto legame fraterno che nessuno ha infranto o può infrangere, un’Obbedienza non rimane indifferente se un’altra viene attaccata da profani, anche nel caso in cui abbia poca o nessuna relazione con quest’ultima. I massoni della Gran Loggia d’Inghilterra non sono in rapporto con quelli del Grande Oriente di Francia, come s’è detto. Tuttavia, quando recentemente è nata in Francia una campagna antimassonica a proposito dei casi Stavisky e Prince, per di più d’origine assai sospetta, la vaga simpatia che si cominciava a nutrire in Inghilterra per i conservatori che attaccavano il governo francese si dissolse immediatamente. Il Times, conservatore ma accentuatamente massonico, riferì sulle manifestazioni contro il governo francese con un’ostilità che rasentava la deformazione dei fatti. E ci sono molti casi analoghi, come quello di uno scrittore inglese massone che nei suoi libri attacca di continuo il Grande Oriente di Francia, salvo cambiare completamente atteggiamento nel rispondere a una scrittrice inglese antimassonica, che in fin dei conti diceva più o meno le stesse cose che lui aveva sempre detto. Tutti gli esempi riportati si riferiscono a eventi di poco conto, semplici campagne di giornali, o sicuramente atteggiamenti spontanei e individuali di alcuni massoni. Quando però si tratta di fatti gravi da un punto di vista massonico, come il tentativo di un governo di sopprimere o perseguitare un’Obbedienza massonica, allora l’azione dei massoni non è più così individuale e isolata, né si limita a una maggiore o minore ostilità da parte della stampa. Lo provano i numerosi ostacoli d’origine apparentemente sconosciuta che ha incontrato in paesi stranieri il governo di Primo de Rivera, e che hanno incontrato e ancora incontrano i governi italiano e tedesco. Ma questi sono paesi vasti e potenti, con risorse di vario genere, che in certo modo possono far fronte a quegli attacchi. Cade a proposito citare il caso d’un paese che non è né grande, né influente sulla politica europea in generale. Mi riferisco all’Ungheria e a quello che è successo con il famoso prestito americano. Anni fa, nell’immediato dopoguerra, il governo ungherese decretò l’abolizione della Massoneria sul proprio territorio. Poco dopo si trovò a negoziare un prestito dagli Stati Uniti. Si era praticamente arrivati a un accordo quando giunse dall’America la clausola finale in base a cui il prestito non sarebbe stato concesso se non si fossero ristabilite «certe istituzioni legittime». Il governo ungherese capì e si vide obbligato a negoziare con il Gran Maestro: propose di autorizzare la riapertura delle Logge a condizione (sembra di sentire il signor José Cabral) di permetterne l’accesso ai profani. È superfluo dire che il Gran Maestro rifiutò. Il governo mantenne quindi la «sospensione» delle Logge... e il prestito non venne concesso. Ora tutto ciò è capitato alla Massoneria americana, che non fa propriamente politica, né è in rapporti molto stretti con le Obbedienze europee, a eccezione di quelle britanniche. Si trattava però d’una grave offesa alla Massoneria e il risultato è stato quello che si è visto. Non venga a dirmi il signor José Cabral che non abbiamo bisogno di prestiti dall’estero. D’atronde il paese non vive solo di prestiti. Ha bisogno per esempio di colonie, soprattutto di quelle che ancora possiede. E ha bisogno di molte altre cose, compreso il non incorrere nell’ostilità attiva dei cinque milioni e oltre di massoni che essendo apolitici per il momento non ci sono ostili. Credo di aver detto abbastanza perché il signor José Cabral e gli altri signori deputati non nutrano incertezze su quale può e dev’essere la portata dell’approvazione di questo progetto sulla vita e il buon nome del Portogallo. Prima di concludere voglio però presentare un piccolo campionario del tipo di persone nella cui ostilità attiva potremmo incorrere. Porterò ad esempio la Gran Loggia d’Inghilterra, sia per l’importanza che hanno per noi le relazioni che intratteniamo con quel paese, sia perché ogni azione della Loggia, la Loggia Madre del mondo, con circa 450.000 aderenti in attività, coinvolge tutti i massoni di lingua inglese e tutte le Obbedienze dei paesi protestanti. Del resto della Massoneria non è necessario parlare. Sono massoni, sotto l’obbedienza della Gran Loggia Unita d’Inghilterra, tre figli del re: il Principe di Galles, Gran Maestro Provinciale del Surrey, il Duca di York, Gran Maestro Provinciale del Middlesex, e il Duca di Kent, antico Primo Gran Sorvegliante. È massone il genero del re, Conte di Harwood, Gran Maestro Provinciale del West Yorkshire. Sono massoni lo zio del re, Duca di Connaught, Gran Maestro della Massoneria Inglese, e suo figlio, il principe Arthur di Connaught, Gran Maestro Provinciale del Berkshire. È massone la maggior parte dei nobili inglesi, soprattutto quelli di lignaggio più antico. Sono massoni in gran numero i prelati e i sacerdoti della Chiesa d’Inghilterra, il clero più profondamente colto del mondo, la Chiesa Protestante più vicina, nel dogma e nel rituale, alla Chiesa di Roma. Mi fermo qui, perché è già abbastanza. Ricordo tuttavia che i tre grandi giornali conservatori inglesi, il Times, il Sunday Times e il Daily Telegraph, sono a loro volta massoni... Ho terminato. Ma non è ancora il momento di chiudere. In questo articolo ho dimostrato che il progetto di legge del signor José Cabral, oltre a essere il prodotto della più completa ignoranza in materia sarebbe, se venisse approvato, inutile e controproducente in primo luogo; in secondo luogo, ingiusto e crudele; in terzo luogo, una sciagura per i rapporti internazionali del paese. Non ho preso in considerazione, perché non ero tenuto a farlo, la questione se la Massoneria meriti la cattiva reputazione di cui evidentemente gode presso il signor José Cabral e altri che non sanno niente sull’argomento. Questo aspetto esulava dal corso del mio ragionamento. Ma poiché la maggior parte della gente non sa ragionare, qualcuno può pensare che lo abbia evitato di proposito. Perciò, sebbene a malincuore, ne voglio parlare. Chi ci rimette alla fine è il lettore. La Massoneria si compone di tre elementi: l’elemento iniziatico, in virtù del quale è segreta; l’elemento fraterno; e l’elemento che definirò umano, cioè l’essere formata da varie specie di uomini, di diverso grado d’intelligenza e cultura; e il fatto d’esistere in molti paesi, soggetta quindi a condizioni ambientali e storiche differenti, di fronte alle quali reagisce in modo diverso nella dimensione sociale, da paese a paese e da epoca a epoca. Riguardo ai primi due elementi, in cui risiede essenzialmente lo spirito massonico, l’Ordine è lo stesso, sempre e in ogni luogo. Riguardo al terzo la Massoneria presenta aspetti differenti, come del resto qualsiasi istituzione umana, segreta e no, conformemente alla mentalità individuale dei suoi membri e alle circostanze ambientali e storiche che non dipendono da essa. Ma da questo terzo punto di vista tutta la Massoneria ruota intorno a un solo principio: la tolleranza, cioè il non imporre ad alcuno alcun tipo di dogma, ma lasciargli libertà di pensare come vuole. Per questo la Massoneria non ha una dottrina. Tutto quello che si definisce «dottrina massonica» è opinione dei singoli massoni, sia sull’Ordine in se stesso, sia sui suoi rapporti con il mondo profano. Sono opinioni assai divertenti: vanno dal panteismo naturalista di Oswald Wirth fino al misticismo cristiano di Arthur Edward Waite, entrambi impegnati a convertire in dottrina lo spirito dell’Ordine. Ma le loro affermazioni sono soltanto personali; la Massoneria nulla ha a che vedere con esse. Ora, il primo errore degli antimassoni consiste nel cercare di definire in generale lo spirito massonico a partire dalle affermazioni dei singoli massoni, scelte di solito in totale malafede. Il secondo errore degli antimassoni consiste nel non tenere presente che la Massoneria, unita spiritualmente, è come ho già spiegato materialmente divisa. La sua azione sociale varia da paese a paese, da momento storico a momento storico, in funzione delle circostanze d’ambiente e d’epoca, che influenzano la Massoneria così come tutti noi. La sua azione sociale varia all’interno di uno stesso paese da Obbedienza a Obbedienza, nel caso in cui ce ne sia più di una, a causa di controversie dottrinali che portano al costituirsi di Obbedienze distinte, poiché se esse si trovassero d’accordo su tutto, rimarrebbero unite. Ne consegue che nessun atto politico contingente compiuto da un’Obbedienza può essere attribuito alla Massoneria in generale, e nemmeno a quell’Obbedienza particolare, perché può essere il prodotto, come in genere capita, di circostanze politiche del momento che non sono opera della Massoneria. Da quanto detto risulta che tutte le campagne antimassoniche, basate su questa doppia confusione del particolare con il generale e del contingente con il permanente, sono completamente false, e che a tutt’oggi non v’è alcuna prova a carico della Massoneria. Con tale criterio: valutare un’istituzione dai suoi atti contingenti, e magari infelici, o un uomo dai suoi lapsus o errori contingenti, cosa rimarrebbe a questo mondo se non infamia? Il signor José Cabral vuole giudicare il papato dalla persona di Rodrigo Borgia, assassino e incestuoso? Considera la Chiesa di Roma perfettamente caratterizzata nel suo intimo spirito dalle torture degl’Inquisitori (derivanti da una pratica profana del tempo) o dal massacro degli Albigesi e dei Piemontesi? E tuttavia si sarebbe assai più legittimati a farlo in questo caso, perché tali efferatezze furono compiute per ordine o con il consenso dei Papi, coinvolgendo spiritualmente la Chiesa intera. Cerchiamo almeno di essere giusti. Se imputiamo alla Massoneria in generale tutti quei casi particolari, attribuiamole a credito, in compenso, i benefici che a pari condizioni abbiamo ricevuto da essa. I gesuiti le bacino le mani per l’accoglienza e la libertà ricevute in Prussia dal massone Federico II nel diciottesimo secolo quando, cacciati dappertutto, li ripudiava lo stesso Papa. Ringraziamola per la vittoria di Waterloo, dato che Wellington e Blucher erano entrambi massoni. Siamole grati per aver posto le basi su cui venne a poggiare la futura vittoria degli Alleati: la Entente cordiale, opera del massone Edoardo VII. E infine non dimentichiamo che dobbiamo alla Massoneria il capolavoro della letteratura moderna: il Faust del massone Goethe. Ho terminato davvero. Il signor José Cabral lasci la Massoneria ai massoni e a quelli che pur non essendolo hanno visto la stessa Luce, sebbene in un altro Tempio. Lasci l’antimassoneria a quegli antimassoni che sono i legittimi discendenti intellettuali del celebre predicatore il quale scoprì che Erode e Pilato erano Sorveglianti di una Loggia di Gerusalemme. Lasci da parte tutto ciò e il prossimo 13 del mese, se vuole, andiamo insieme a Fatima. Capita a proposito perché sarà il 13 febbraio, anniversario di quella legge di Joào Franco che stabiliva la pena di morte per i reati politici.

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