"Questo libro, alcuni mesi dopo la sua pubblicazione in Portogallo, provocò una controversia fra la Repubblica Islamica dell'Iran e il Vaticano, oltre a qualche problema all'ambasciata portoghese a Teheran. Frattanto molti sciiti hanno già adottato la Signora di Fàtima. Vediamo in breve la controversia. A partire da questo libro, l'attuale culto cattolico di Fàtima - i cui fondamenti storici gli islamici del Medio Oriente ignoravano - divenne il tema di un reportage della televisione di Teheran nei giorni 8 e 9 di ottobre del 1995, anniversario della morte di Fàtima la Risplendente. Questo reportage presentava le cerimonie cattoliche del santuario portoghese nel contesto storico delle apparizioni, contenendo però qualche deformazione, nella fattispecie quando diceva che l'apparizione si presentò dichiarando: "Io sono Fàtima, la figlia del Profeta" (che non si trova nel resoconto originale del parroco, qui pubblicato in appendice, né in nessun altro passo del presente volume). Con questo reportage gli sciiti iniziarono a considerare che la Signora apparsa nel villaggio portoghese fosse la figlia di Maometto. Secondo gli autori del reportage, infatti, il clero cattolico si appropriò di un culto popolare sciita: i credenti hanno iniziato ad andare lì a venerare Fàtima la Risplendente, ma sono ora ingannati dalla tradizione cattolica del culto delle immagini e del culto di Maria madre di Gesù. Il 23 novembre del 1995 il nunzio apostolico a Teheran, Romeo Panciroli, consegnò una nota di protesta presso il Ministero degli Affari Esteri iraniano, manifestando lo "scontento del Vaticano dinanzi a tale distorsione dei fatti" (iniziativa senza recenti precedenti in Iran, a detta di un funzionario locale); nota alla quale il Ministero rispose dicendo che responsabile del filmato in questione era una fondazione religiosa e non il governo iraniano. Il quotidiano iraniano Salam riportò anche che il Ministero aveva invitato il nunzio a spiegare le sue ragioni in televisione. Intanto la febbre del pellegrinaggio aveva colpito gli sciiti dell'Iran. L'ambasciata portoghese a Teheran venne assediata da molte migliaia di iraniani i quali, interessati ad un pellegrinaggio alla Fàtima az-Zahara di Fàtima, facevano richiesta del visto... Il Ministero degli Affari Esteri del Portogallo, però, temendo una "invasione di sciiti" (come dicevano alcuni giornali portoghesi) non autorizzò la concessione di visti collettivi, né l'"entrata in gruppo" di iraniani in Portogallo, rilasciando soltanto dei visti individuali. Il rettore del santuario di Fàtima si fece prendere dal panico nel timore di una "occupazione sciita" dei luoghi, ma riconobbe pure che questi erano aperti a tutti. I giornali portoghesi parlavano in particolare di "pericolosa confusione", manifestando in fondo la paura che la Signora potesse diventare la madre degli sciiti. Così commentava il francese Courrier International (Parigi, 11-17 gennaio 1996): "Un'apparizione, due religioni - imbroglio indescrivibile". Nonostante questi timori, da allora si sono recati a Fàtima molti gruppi di musulmani. Si vedono a volte praticare le loro preghiere rituali in orari precisi nei dintorni del santuario senza che vi sia il minimo segnale di intolleranza o mancanza di rispetto".
(Moisés Espírito Santo: FATIMA MAGICA, le apparizioni di Fatima fra cristianesimo popolare e misticismo islamico. Besa editrice 1999)
Credo che la questione sia molto più complessa: questo luogo era deputato alle apparizioni della "Dea Bianca" anche molto prima dell'avvento del cristianesimo.....
Nessun commento:
Posta un commento