giovedì 6 dicembre 2012
Il santuario della madonna di Guadalupe dove gli aztechi veneravano la Madre dei loro Dei
I conquistadores mossi dalla febbre dell'oro portarono con la spada anche la parola del cristianesimo. Dopo aver sterminato gli imperatori e i funzionari dello stato azteco pensarono bene di alterarne anche la religione e cosi si intraprese l'opera di sostituzione degli antichi Dei. L'operazione più eclatante fu l'apparizione della Madonna di Guadalupe proprio nello stesso luogo dove si venerava da molti secoli prima dell'arrivo degli spagnoli Teteo Innán (madre degli Dei).
La madre degli Dei, chiamata anche Tonantzin (nostra piccola madre). Sul luogo del suo tempio principale, a Tapeyacac (cima della montagna) avvenne l'apparizione della Vergine di Guadalupe all'indio Juan Diego, Guadalupe-Tonantzin la chiamano ancora alcuni pellegrini indi. Ecco bastava che diventasse la Madonna madre di Cristo e il gioco era fatto....La festa della Madonna di Guadalupe non a caso coincide con il 12 dicembre giorno legato all'antico solstizio invernale del calendario giuliano.
Sappiamo inoltre che quell'immagine aveva dei legami con la magia del Rinascimento italiano. Impressa sulla tilma di Juan Diego è un perfetto Rettangolo Aureo, una figura in cui il rapporto fra l’altezza e la base è pari a circa 1,618: un numero “magico”, assolutamente non casuale, che richiama tutta quella tradizione esoterica di cui Pitagora, Leonardo Fibonacci, Luca Pacioli, Leonardo da Vinci e Piero della Francesca non sono che alcuni dei massimi esponenti; una proporzione che fu detta “Divina”, che richiama il simbolo universale della Spirale e che è presente anche nelle misure della Piramide di Cheope.
Inoltre le stelle raffigurate sul mantello della Vergine sono apparentemente dislocate a caso, ma, ad un più attento esame, esse risultano disposte secondo una vera e propria mappa del cielo. Tale mappa corrisponde alle costellazioni visibili da Città del Messico nel Solstizio d’inverno del 1531 (evento astronomico che in quell’anno, prima della riforma gregoriana del calendario, si verificò esattamente il 12 dicembre). Sul manto sono rappresentate varie costellazioni: il Toro, l’Auriga, l’Orsa Maggiore, il Drago, i Canes Venatici, la Chioma di Berenice e Boote sul lato destro della Madonna; Ofiuco, lo Scorpione, la Bilancia, il Lupo, l’Idra, il Centauro, la Croce del Sud e il Cane Minore sul lato sinistro. La prospettiva è però quella di un osservatore esterno alla sfera celeste, rappresentata simbolicamente dal manto azzurro bordato d’oro, mentre la tunica della Vergine viene ad assumere il significato di superficie terrestre, sulla quale, secondo il ricercatore don Mario Rojas Sànchez, sarebbero inoltre riportati i simboli dei principali vulcani del Messico in una ulteriore mappa.
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