mercoledì 3 luglio 2013
Rubare ai poveri (e malati) per dare ai ricchi, il ritornello di Monti
Il 27 maggio l'Agenzia italiana per il farmaco ha autorizzato due farmaci antitumorali, il Pertuzumab (Roche) e l'Afibercept (Sanofi-Aventis). Il costo del loro acquisto, in attesa del rimborso, sarà però a totale carico del malato. Un norma ereditata dal governo Monti, l'esecutivo del "dovete morire prima". Farmaci anticancro solo a pagamento: i più poveri possono morire. Applicata una norma del governo Monti e calpestata la Costituzione. Il 27 maggio scorso, l'Agenzia italiana per il farmaco ha autorizzato due farmaci antitumorali, il Pertuzumab (Roche) e l'Afibercept (Sanofi-Aventis). Il costo del loro acquisto però, come rivela un'esclusiva di "l'Espresso" firmata da Daniela Minerva, sarà a totale carico del malato. Chi vuole curarsi con questi farmaci dovrà sborsare 6000 euro per quello della Roche per le prime due somministrazioni e poi 3000 euro ogni 21 giorni; per quello Sanofi Aventis 4000 euro ogni tre settimane. La contrattazione tra Ministero della Sanità e multinazionali farmaceutiche dovrebbe poi portare ad un rimborso, ma su questo, appunto, c'è una contrattazione. È la prima volta che in Italia farmaci oncologici sono messi in vendita solo a pagamento.
Dal 1 luglio 2013, dunque e per la prima volta nel nostro Paese, le autorità sanitarie hanno deciso che ci sono malati di tumore ricchi che potranno avere accesso a due farmaci oncologici, e quelli poveri che o troveranno non si da dove e suibito i soldi, oppure dovranno fare senza.
E' accaduto infatti che il Pertuzumab (Roche) e l'Afibercept (Sanofi-Aventis) siano stati autorizzati dall'Aifa (Agenzia italiana per il farmaco), che ha agito secondo le regole, il 27 maggio scorso e quindi ammessi in farmacia, ma a totale carico del malato. Non era mai successo per gli anticancro salvavita.
Il malato di cancro dovrà quindi pagare per il farmaco Roche 6.000 euro per le prime due somministrazioni e poi 3.000 euro ogni 21 giorni; e per quello Sanofi Aventis 4.000 euro ogni tre settimane.
La norma è passata praticamente sotto silenzio se non fosse stata portata alla luce da un articolo de L'Espresso. La norma è quella con la quale l'ex ministro Renato Balduzzi, oggi deputato montiano, aveva deciso, nel novembre del 2012, che i farmaci non ancora ammessi al rimborso del Ssn ma verificati come efficaci dalle autorità sanitarie potessero essere venduti in farmacia a chi ha i soldi per comprarseli.
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