lunedì 29 luglio 2013

Quando il potere politico coincide con quello religioso e arriva a condannare a morte Girolamo Savonarola

Fra Girolamo non assolse Lorenzo il magnifico sul letto di morte e questo fu il motivo principale della condanna a morte del mistico Savonarola. Da Roma arrivò, con la firma del pontefice,la missiva che segnava la fine del frate e delle sue prediche contro i potenti di allora. Accusato di eresia, venne torturato per una settimana, prima di essere definitivamente soppresso fisicamente.
La morte di Savonarola Alle nove del mattino frate Girolamo Savonarola e i due confratelli che ne condividevano la sorte avevano già ascoltato la messa e si erano anche comunicati. Insomma erano pronti per morire. Sulla soglia di Palazzo Vecchio un confratello strappò loro l'abito: quella sorta di degradazione fu il primo atto dell'atroce cerimoniale. Scomunicato dal papa e giudicato da un tribunale che aveva già deciso la sua morte, frate Girolamo guardò la folla che riempiva la piazza, poi percorse la passerella che dall'angolo del palazzo portava al patibolo. Un vescovo si parò davanti ai tre condannati per un'ulteriore degradazione, ma quando ebbe di fronte frate Girolamo sbagliò la formula e disse: "Io ti separo dalla Chiesa militante e trionfante". Savonarola lo corresse: "Solo dalla militante: l'altro non sta a te". Il vescovo dovette ripetere la formula.

Nessun commento: