Monica Valcarenghi
IL MISTERO DEGLI ZOMBI
IL MISTERO DEGLI ZOMBI
Il Vodu è una delle così dette religioni sincretiche afro-americane, che la letteratura non ha mancato di travisare e di trasmettere al resto del mondo come orrenda superstizione, come ripugnante insieme di rituali di magia nera praticati da una massa di negri esaltati e posseduti dal demonio.
Tra le immagini più care alla letteratura e a noi più note, si trova senza dubbio quella degli zombi, esseri mostruosi, cadaveri risuscitati, corpi in putrefazione usciti dalle proprie bare e dai cimiteri per terrorizzare la gente. Gli zombi ad Haiti sono in effetti una realtà, non sono una semplice fantasia di qualche contadino sprovveduto o di qualche cronista spaventato. E' quindi necessario incominciare ad affrontare il fenomeno zombi inquadrandolo nella propria cultura e liberandolo da ogni alone di superstizione.
Per i voduisti l'uomo ha due anime, il ti bon ange, il piccolo angelo buono, e il gros bon ange, il grande angelo buono. Quest'ultimo rappresenta la forza vitale, entra nel corpo di un individuo al momento del concepimento e lo abbandona al sopraggiungere della morte. Il piccolo angelo buono invece è il responsabile della personalità, del carattere e della volontà. Gli zombi, ad Haiti, possono dunque essere di due tipi, uno è lo zombi astral o zombi ti bon ange, cioè uno spirito, una parte appunto dell'anima vodu (il ti bon ange) che è stata venduta o catturata dal bokor, lo stregone. L'altro è lo zombi Jardin o zombi corps cadavre, il famoso morto-vivente, l'immancabile protagonista dei film dell'horror, ciò che rimane di un individuo a cui è stato tolto il ti bon ange. Lo zombi spirito, una volta catturato, è conservato in un vaso e, al momento opportuno, trasformato dallo stregone, in un insetto, animale o uomo per fargli compiere la sua malvagia volontà.
Ciò che è bene evidenziare è che gli Haitiani non hanno paura degli zombi, in realtà esseri senza volontà, docili e dalla espressione ebete, ma piuttosto di essere trasformati in questi: lo zombi è infatti uno schiavo che esegue gli ordini ingrati del padrone senza avere la capacità di ribellarsi, il suo piccolo angelo buono non gli verrà mai più restituito, il suo cervello rimarrà danneggiato per sempre. Una schiavitù di questo tipo, permanente, senza dubbio fa orrore a un popolo che ha per secoli conosciuto il significato della perdita della libertà. Gli Haitiani perciò non temono tanto gli zombi di per sé, quanto la zombificazione, ovvero l'essere ridotti in uno stato di schiavitù dal quale non si può essere liberati e dal quale non si può fuggire. Il terrore della zombificazione è tale che quando un individuo muore , i familiari, per assicurarsi che sia veramente morto e quindi di poco valore per lo stregone, mettono in atto alcuni espedienti. Al cadavere può essere tagliata la testa o gli arti, una spada può essere infilata nel cuore o una pallottola sparata in una tempia.
Oppure, poiché un corpo può essere risuscitato solo se risponde alle domande del bokor, le sue labbra possono essere cucite e dei semi di sesamo o un ago senza cruna possono essere messi nella bara per distrarre il morto, per tenerlo occupato e impedirgli quindi di rispondere. Un morto può essere resuscitato o per vendetta, o come sacrificio per ricompensare uno spirito dei beni ricevuti o, infine, perché qualcuno ha bisogno di un corpo da impiegare come bestia da soma.
In realtà non si resuscita nessun morto e i potenziali zombi non sono veri cadaveri, bensì morti apparenti. Alle vittime è somministrato in vari modi, più spesso topicamente, un "veleno", una polvere "magica" dalla complessa preparazione e dagli svariati e disgustosi ingredienti, che induce uno stato di morte apparente. Responsabile di questo stato, oltre l'importantissimo lavoro dello stregone, senza dubbio efficace da un punto di vista magico-culturale, è una potentissima sostanza, la tetrodotoxina, contenuta in un ingrediente base di questa polvere, il puffer- fish, il pesce palla. Questa sostanza rallenta a tal punto le funzioni vitali, da ingannare e far dichiarare morto un individuo anche da parte di efficenti e preparate équipes mediche.
Ma la vera domanda, a prescindere dalla efficacia magico- culturale o chimica di questo veleno, è un'altra: in base a quale criterio è scelta la vittima da zombificare? La vittima è scelta a caso, è un innocente?
La zombificazione, in realtà è un processo sociale, non è una attività criminale e casuale. La vittima non è un indifeso innocente e il bokor agisce con il consenso della intera comunità. La zombificazione è una sanzione sociale, una pratica per rinforzare l'ordine, non per distruggerlo.
E' a questo punto necessario introdurre il discorso sulle Società Segrete e sulla loro funzione di controllo sociale.
Gli Haitiani hanno paura di uscire di notte, il loro timore è quello di imbattersi in particolari individui, i membri delle Sette Rosse detti anche Zobop ,Bizango , Senza Pelo, Vlanbindingue. Gli appartenenti a queste società, solitamente persone insospettabili, spesso docili e pacifiche, si crede si riuniscano in segreto per dedicarsi alla stregoneria, per fare il male per il gusto di farlo, per cibarsi di carne umana e per seminare il terrore. Le loro azioni malvage, i loro crimini sono compiuti durante riunioni notturne durante le quali i membri indossano lunghe vesti bianche e rosse e portano sul capo corone di ceri accesi. L'adesione a questi sodalizi è selettiva, per unirsi a loro bisogna conoscere la parola d'ordine e una serie di gestualità esclusive. In genere si incontrano nei cimiteri, quindi si mettono in agguato per le strade aspettando la vittima che viene catturata con corde fatte di budella secche.
In effetti, ad Haiti, queste Società Segrete, liberate dalle fantasie, non sono nulla di orrendo e di gratuitamente crudele. Hanno scopi religiosi-cerimoniali e un ruolo politico e sociale, la loro funzione è benevola, aiutano i bisognosi e le loro famiglie e, quando puniscono, puniscono chi è colpevole di aver trasgredito il codice comportamentale della Società. Tra i comportamenti punibili ci sono l'eccessivo arricchimento alle spese della famiglia o di dipendenti, il diffamare la Società Bizango, il danneggiare materialmente o moralmente qualcuno, il rubare la donna di un altro.
Dunque le Società Segrete sono la sicurezza, ma anche la paura: chi trasgredisce le regole è prima giudicato e poi punito tramite, appunto, la zombificazione. Lo zombi, in definitiva, non è una vittima indifesa , ma un individuo colpevole di non aver rispettato le norme che garantiscono ordine e giustizia e che perciò è stato punito.
E' evidente che queste Società Segrete sono le eredi dirette di quelle dell'Africa Occidentale, terra da cui provenivano la maggioranza degli schiavi Haitiani. Questi sodalizi hanno scopi religiosi-cerimoniali, ma anche economici, politici, sociali e sono noti per certi loro aspetti che abbiamo visto essere presenti anche tra i Bizango: cerimonie di iniziazione; un corpo segreto di conoscenze che separano i membri dai non membri come ad esempio parole d'ordine e gesti simbolici; rituali ciclici che rinforzano la solidarietà collettiva; sanzioni per punire chi trasgredisce il codice della Società; periodiche pubbliche manifestazioni che dimostrano l'autorità e l'indipendenza del gruppo; sospettati riti antropofagi e così via.
Costituiscono una società entro la società e i loro scopi possono essere pro o anti-sociali. Il loro potere può essere più grande di quello dei capi politici riconosciuti in via ufficiale e può essere sfruttato anche a fini antagonistici per soverchiare quello delle legittime autorità, quando queste ultime non siano a loro volta influenti o comunque alleate o implicate nel sodalizio stesso. Un esempio sono il Poro della Sierra Leone e della Liberia che oltre a fini etico-rituali ed economici, aveva il controllo della guerra e della pace, una funzione giudiziaria e esercitava una notevole influenza sui capi secolari e sulla loro attività legislativa. Anche tra gli Yoruba, ad esempio, le Società Segrete sono frequenti, spesso sono connesse con il culto dei morti e con i riti funerari e hanno importanza politico-sociale, infatti, oltre agli scopi primariamente ritualistici, intervengono anche negli affari sociali della comunità. […]
Il fenomeno zombi è dunque da liberare da ogni interpretazione eurocentrica e folkloristica e da inquadrare invece nel paradigma culturale-religioso haitiano. Gli zombi sono individui che non hanno rispettato il codice comportamentale delle Società Segrete. Le quali, esplicitamente o implicitamente riconosciute dalla collettività, sono organismi di matrice religiosa ma di decisiva importanza per la vita politica e sociale del paese.
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