mercoledì 4 settembre 2019

Dal tempio di Adonis

Rilievo dal tempio di Adonis a Dura-Europos, I sec. ev
Atargatis, la Dea pesce
Il suo nome è pronunciato in molti modi e significa ‘la dea (per eccellenza) ‘Ateh’, la cui radice ‘th compone anche i nomi di Astarte e Anat. Il suo santuario principale era a Hierapolis nel nord della Siria dove era venerata insieme al ‘dio barbuto’ Hadad, suo compagno. Da qui il suo culto si espande nel resto della Siria, nella Mesopotamia settentrionale e quindi in tutto l’Impero, dove è conosciuta come Dea Syria . Divinità dalla natura altamente sincretica, nella figura di Atargatis si fondono antichi temi religiosi siro-palestinesi e iraqeni insieme a influenze anatoliche e hittite.
I due principali centri di culto della dea in Siria furono Hierapolis ed Edessa. La ‘città sacra’, situata a cinque giorni di viaggio da Antiochia sulla strada che dalla Siria porta verso la Mesopotamia, prende il suo nome in epoca ellenistica sotto Seleuco Nicatore, mentre per la popolazione locale era Bambyce, principale centro di culto della dea, “ibi prodigiosa Atargatis, Graecis autem Derceto dicta, colitur ” (Plinio il Vecchio, Naturalis Historia )Derceto, come i greci la chiamavano per apocope, era venerata nella città portuale di Ascalona (Israele) dove viene ritratta con il corpo di donna e la coda di pesce; secondo una tradizione che Diodoro Siculo afferma di aver raccolto in loco portata al suicidio da Afrodite-Astarte, Derceto si gettò in un lago e divenne un pesce, ponendosi così nel milieu religioso della siriana Atargatis, i cui santuari sono ricordati per le grandi vasche piene di carpe a Hierapolis, a Edessa o in altri suoi luoghi di culto come sull’isola di Delo, l’archeologia ha restituito infatti tracce di un complesso di sistema di canali e di ampi laghetti che contenevano i pesci sacri alla dea e rimanderebbero a rituali connessi con l’acqua..

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