mercoledì 12 novembre 2014
Tre santuari acropoli con una divinità comune
Questa è la ricostruzione della città di Verona come appariva dopo la sua costruzione all'inizio del II secolo. Si noti il complesso dell'acropoli santuario posto aldilà del fiume Adige sfruttando l'orografia di una collina.
Questo e il complesso del santuario acropoli posto sull'attuale Colle di San Pietro poggio che ancora domina la città.
I tre santuari acropoli che andremo a prendere in esame oltre ad essere simili (costruiti sul prototipo della Zigurat, del tempio di Gerusalemme, dell'Acropoli di Atene) mantenevano nella prossimità del tempio maggiore
anche il culto della dea Feronia invocata per l'affrancamento degli schiavi, ed inoltre a lei era dedicato uno speciale rito chiamato la Manomissio dove lo schiavo diveniva liberto e omaggiava la Dea dell'agognato dono.
A Verona il culto di Feronia era posto nelle adiacenze del Tempio principale e in particolare dove attulamente si trova la Fontana del Fero, nelle immediate adiacenze del complesso del santuario acropoli, come a Palestrina
e Terracina deve la divinità minore conviveva con il culto più importante
Prenderemo in esame Terracina dove la fortuna primigenia era l'elaborazione di Iside che come Feronia era di carnagione scura se non nera come molte madonne, segno di negritudine e di fertilità dato che l'umus e nero
e esalta la vegetazione innescando la vita vegetale e di conseguenza l'animale.
Inoltre la dea Feronia era venerata anche a Terracna nell'acropoli dedicata a Giove Axurus (Giove imberbe o banbino). Uno degli innumerevoli travestimenti di Giove per unirsi alla Ninfa Feronia.
Sotto è riportata la ricostruzione del complesso templare che possiede moltissime analogie con gli altri santuari
Il complesso di Giove Anxurus a Terracina. Luogo incantato.
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