Il 24 novembre del 1632 nasceva il filosofo BARUCH SPINOZA. Riporto una bellissima poesia che gli dedicò J. L. Borges
Spinoza
Le diafane mani dell'ebreo
tagliano nella penombra le lenti
muore la sera tra paura e freddo.
(Le sere sono uguali a ogni altra sera ).
tagliano nella penombra le lenti
muore la sera tra paura e freddo.
(Le sere sono uguali a ogni altra sera ).
Ma le mani e lo spazio di giacinto
che impallidisce al confine del Ghetto
appena esistono per l'uomo quieto
che sta sognando un chiaro labirinto.
che impallidisce al confine del Ghetto
appena esistono per l'uomo quieto
che sta sognando un chiaro labirinto.
Non lo turba la fama, che è riflesso
d'altri sogni nel sogno dello specchio,
né l'amore pudico delle fanciulle.
d'altri sogni nel sogno dello specchio,
né l'amore pudico delle fanciulle.
Libero da metafora e da mito
intaglia un arduo vetro: l'infinito
ritratto di Chi è tutte le Sue stelle.
intaglia un arduo vetro: l'infinito
ritratto di Chi è tutte le Sue stelle.
Jorge Luis Borges, Poesie (1923-1976)
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