lunedì 30 dicembre 2013

L’Iran giovane ha voglia di tornare “ariano”



L'Iran scopre le sue radici preislamiche



Interessante articolo sulla “Domenica” del “Sole24Ore” del 29.12.13: YALDA ILLUMINA IL FUTURO DELL’IRAN (di Alberto Negri): “Il solstizio d’inverno che indica la vittoria della luce sull’oscurità è diventato il simbolo di un ritorno a radici pre-islamiche”. YALDA è la festa solstiziale del 21 dicembre, legata alla tradizione zoroastriana. Leggiamo ilfinale dell’articolo: “Feste come quella di Yalda dicono sull’Iran più di tanti saggi. Nei libri scolastici adottati dopo la rivoluzione islamica, la storia racconta allo studente che prima dell’avvento di Khomeini il suo passato era avvolto nell’oscurità. Non c’è niente dell’antica Persia cdi cui un iraniano debba essere troppo orgoglioso. Al punto che l’attuale presidente molti anni fa cambiò il suo vero nome persiano, Feredidoun, tratto dal Libro dei Re, in Rohani che significa religioso. Ma la propaganda ha commesso un errore di calcolo. Sottolinea Pejman, un giovane ricercatore: ‘Le nuove generazioni – 50milioni su 75 hanno meno di 34 anni – non hanno partecipato alla rivoluzione e all’utopia komeinista.E non hanno neppure vissuto la guerra Iran-Iraq. Hanno sviluppato nuovi ideali e modi di vita, antitetici alla repressione che si è vista nel 2009 con l’Onda Verde”. Se l’ayatollah Khomeini tentò di recidere i legami con il passato persiano per creare lo stato islamico ideale, OGGI BUONA PARTE DEI GIOVANI TORNA ALLE RADICI PRE-ISLAMICHE, AL MITO DEL BUON GOVERNO DI CIRO IL GRANDE O ALLA FILOSOFIA ZOROASTRIANA, IN UN MIX IN CUI ENTRA PURE IL SUFISMO E IL BUDDISMO. Anche questo è uno dei volti contraddittori del nuovo Iran dove 2500 anni fa parlò Zarathustra”.

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