giovedì 27 marzo 2025

Il poco conosciuto santuario

Nascosto tra i canneti e l’acqua che affiora dalla terra, 𝗖𝗹𝗮𝗿𝗼𝘀 custodisce la voce sommersa di Apollo.


La parola Claros significa attrazione o terra nella lingua ellenica, ma la sua origine originale si dice provenga dalla parola luvia Kalara, che significa "costa" o "molo".

Il santuario di Claros funzionava come Centro di Conoscenza, dalla sua fondazione nel XIII secolo a.C. fino al suo abbandono con la diffusione del cristianesimo nel IV secolo d.C. Non è mai stata una città indipendente, si è sempre sviluppata sotto Colofone. Nell'antichità, il dio Apollo aveva 3 centri di divinazione. Delfi in Grecia, il Tempio di Apollo a Didima e Claros a Didim. Per questo motivo, Claros è un santuario e centro di divinazione molto importante.
Pochi oggi conoscono il nome di Claros, ma in età ellenistica e romana era uno dei più importanti santuari oracolari del Mediterraneo, al pari di Delfi e Didyma.
Qui, nella Ionia meridionale, il dio Apollo parlava attraverso i suoi profeti: non donne, come a Delfi, ma uomini, spesso presi in trance dall’acqua sacra sotterranea che ancora oggi emerge nei resti del tempio.
Il vaticinio avveniva in modo enigmatico, immerso nel buio, mentre il supplice attendeva la risposta in versi. Secondo Tacito, anche l’imperatore Germanico si recò a Claros in cerca di verità.
Un oracolo dimenticato, ma potente: non aperto al popolo, ma riservato a pochi.
Il tempio monumentale, costruito in epoca ellenistica, era affiancato da un santuario sotterraneo e da un colonnato ionico, oggi parzialmente sommerso. La presenza dell’acqua era parte del rito, della purificazione e dell’attesa.
Visitare Claros oggi è come entrare in una soglia perduta, dove natura e sacro si intrecciano in silenzio.

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