La fontana eliminata
Se siete mai stati al Colosseo di Roma, e immagino che quasi tutti quelli che leggono risponderebbero di sรฌ, allora sarete passati vicini a una grande vergogna per la cultura italiana, magari senza saperlo: quel che resta della Meta Sudans, una grande fontana dell’etร dei Flavi.
Come poteva essere
Le prime notizie sulla Meta Sudans ci arrivano da una moneta coniata sotto Tito, circa nell’80 dell’era comune. Da questa si deduce che i lavori per la sua costruzione iniziano quell’anno, anche se l’opera sostituisce un’altra fontana distrutta nel famoso incendio di Roma, quello sotto Nerone. Vi chiederete, ma un nome un po’ meglio non l’hanno trovato?
Vediamo perchรฉ si chiama cosรฌ: “Meta” allude alla meta dei corsi dei carri, ovvero quelle strutture attorno a cui gli auriga dovevano girare. “Sudans” allude alla particolaritร della fontana, che era di altezza monumentale – forse 16 metri – e aveva una sfera dorata in cima, tutta bucherellata, da cui usciva trasudando l’acqua, dando l’impressione che la fonte “sudasse”.
Una celebre leggenda racconta che i gladiatori, una volta terminati i giochi nel Colosseo – o almeno quelli che sopravvivevano – andavano a lavarsi proprio lรฌ. Una leggenda, lasciatelo dire, piuttosto improbabile.
Per secoli, la fontana ha resistito a tutto: imperatori megalomani, saccheggi barbari, terremoti e perfino alla cristianitร , che usava cannibalizzare i monumenti come fossero mattoncini dei Lego per costruire una chiesa dopo l’altra o i palazzoni sontuosi da cui papi e cardinali predicavano la povertร .
E allora, direte voi, perchรฉ tra il Colosseo e l’Arco di Costantino possiamo vedere, a farci caso, giusto quel che rimane delle fondamenta? Niente di piรน semplice, amici e vicini: doveva arrivare quel tipo col mascellone, quello che si affacciava dai balconi e, anzichรฉ stendere i mutandoni, proclamava l’impero.
E sรฌ, รจ proprio il Benito dei treni in orario che fa buttare giรน la Meta Sudans, nel 1936. All’epoca, lo possiamo vedere in alcune vecchie foto, la fontana รจ in rovina, ma il suo aspetto รจ ancora sontuoso. Ansioso di rinverdire la gloria romana e i fasti dell’impero, il regime s’invaghisce di una grande “visione urbana” e la Meta Sudans finisce per rompere le balle, lร in mezzo, proprio dove si immaginano la via dei Trionfi e quella Imperiale.
Insomma, il regime ama tanto l’antica Roma ma non si fa scrupoli a distruggerne le vestigia se questo intralcia la sua rozza visione. La storia viene oltraggiata, distrutta, cancellata – quella sรฌ era “cancel culture” – per qualche patetica parata.
Oggi, come detto, ne rimane solo la forma della base, anche se qualche scavo cerca di riportarne alla luce i miseri resti. A Djemila, in Algeria, nell’antica cittร di Cuicul, rimane ben conservata una fontana che era una sorta di copia della Meta Sudans, non si sa quanto fedele.
Quella รจ ancora in piedi: i grandi civilizzatori dell’Occidente sviluppato non hanno fatto in tempo a distruggerla



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