A pochi passi dal centro di Cagliari si nasconde un gioiello di epoca romana: la ๐๐ฟ๐ผ๐๐๐ฎ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฎ ๐ฉ๐ถ๐ฝ๐ฒ๐ฟ๐ฎ.
Questo monumento funerario, scavato nella roccia calcarea, fu realizzato tra il I e il II secolo in onore di Atilia Pomptilla, una donna che sacrificรฒ la sua vita per salvare il marito.
Un monumento che ha rischiato di scomparire nel 1822, quando la costruzione della Strada Reale prevedeva la sua demolizione. Fu solo grazie all’intervento di Alberto La Marmora che si riuscรฌ a preservarlo, evitando che la storia di Atilia Pomptilla e Lucio Cassio Filippo si perdesse tra le macerie.
Tra la fine del I e gli inizi del II secolo d.C., la cittร di Karales fu teatro di una struggente storia d’amore, le cui testimonianze sono conservate al civico n. 87 di viale Sant’Avendrace. I protagonisti della vicenda furono due coniugi, la nobildonna romana Attilia Pomptilla e il suo sposo Lucio Cassio Filippo.
L’epigrafe: parole d’amore senza tempo
Le iscrizioni poetiche incise sulla parete rocciosa hanno permesso di ricostruire la loro storia. Esiliato in Sardegna, probabilmente a seguito del padre, durante il periodo di Nerone, Lucio Cassio Filippo si ammalรฒ di malaria. Attilia Pomptilla si rivolse agli dรจi affinchรฉ prendessero la sua vita in cambio della guarigione del suo “spirante sposo”. Per ragioni ignote, le sue preghiere furono esaudite: Filippo ebbe “vita novella” mentre Attilia si ammalรฒ e, poco dopo, morรฌ. Per onorare il sacrificio della moglie, il marito le dedicรฒ un monumento funerario dalle fattezze di un tempio.
La cripta serpentum era composta da un atrio e due camere funerarie, testimoniando l’uso di due distinti riti funebri: inumazione e incinerazione. Mancava una pavimentazione che separava il monumento da un piรน modesto sepolcro interrato.
L’ipogeo ha restituito un complesso di iscrizioni, tra cui spicca quella sovrastante il frontone, che recita:
O(pus) I(nstitutum) O(blatum) Q(ue) S(acrae) memoriae Atiliae L(ucii) f(iliae) Pomptillae benedictae. M(aritus) s(ua) p(ecunia)
"Monumento edificato e dedicato alla sacra memoria della benedetta Attilia Pomptilla, figlia di Lucius. Il marito (fece) a proprie spese."
Nel frontone sono raffigurati due serpenti, che danno il nome al monumento. Il loro significato รจ ancora oggi oggetto di diverse interpretazioni.
Lo sapevi?
All’interno dello stesso numero civico รจ visitabile un altro monumento funerario: il colombario di Tito Vinio Berillo.
Visitabile tutti i giorni, dal lunedรฌ alla domenica, dalle 10:00 alle 17:00.
Ingresso con visita guidata 3€ | Ridotto 2€
@giorgiomuceli on IG

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