sabato 17 maggio 2014

La mistica pagana di Plotino: l'uomo può arrivare a confondersi con Dio secondo il pensiero pagano

    IL CAMMINO PER LIBERARE L'ANIMA

 Un particolare del «Fregio» della Villa medicea di Poggio a Caiano
Un particolare del «Fregio» della Villa
medicea di Poggio a Caiano, che descrive le sorti dell'anima e la sua "liberazione".
Opera di Bertoldo di Giovanni e collaboratori.









 Un meccanismo di" liberazione" che con la gioia dell'amore supera la conoscenza, messaggio trasposto attraverso l'opera sapienziale di  Plotino: le Enneadi .

Plotino condivide del tutto la ‘tecnica mistico-estatica’ che Platone aveva indicato nel Fedone:  “Quando l’anima, restando in sé sola e per sé sola, svolge la sua ricerca, allora si eleva a ciò che è puro, eterno, immutabile, e, avendo natura affine a quello, rimane sempre con quello, ogni volta che le riesca essere in sé e per sé sola” (Trad. di G. Reale; 74 d).
Bisogna che l’anima si ‘alleni’, si ‘abitui’ a ‘rimanere in se sola’; è necessario un ‘esercizio’, cioè un’ascesi interiore che consiste nel rimanere nella pura coscienza dell’io-sono.
L’Amore è una tensione del finito verso l’Infinito.
 “La vita vera è solo lassù, poiché la vita dell’oggi, che è vita senza Dio, è solo un’orma di vita … la vita di lassù genera bellezza, genera giustizia, genera virtù”(Enneadi, VI, 9, 9).
                                                 
                                               PLOTINO (Licopoli, 203-205 Sujo Terme, 270) 
Plotino condivide con il suo Maestro Platone l’idea che sostanzialmente esistono tre ‘vie’ per ricondurre l’anima all’Uno e che esse corrispondono ai tre ‘ideali’ di vita di ogni essere umano quelli del Bello, del Bene, del Vero.
Un’andata e un ritorno: A tale livello l’uomo è capace di fuggire dalla gabbia del mondo attraverso una condizione particolare dell’anima, l’estasi, e di farsi ‘simile a Dio’, ma essere pronto sempre di ritornare al "mondo".
Un meccanismo filosofico di pensiero e di azione.
Svuotandosi dalle ‘cose terrene’ l’anima s’eleva e permette al Principio Primo di ‘manifestarsi’ in lei, di ‘palesare’ la sua ‘presenza’.

Tre sono le ipostasi (IPOSTASI υπόστασις, da υπό = sotto e ίστημι = stare, dunque ha il senso di ‘fondamento’, ‘base’, ‘sostanza’, ‘essenza’)  l’Uno, lo Spirito e l’Anima, da lui paragonate alla luce, al sole, alla luna (Enn., V, VI, 4).
La Materia non è per Plotino una ipostasi ma l’estrema propaggine dell’Anima (per cui, propriamente, non è l’anima ad essere ‘dentro’ il corpo ma è questo ad essere dentro l’anima, la quale lo ’avvolge’ come una invisibile ‘aura’).
L’uomo attraverso l’evoluzione dell’anima arriva ad identificarsi o annullarsi con Dio, questa è la via mistica pagana che si attua attraverso l’exstasi. Il fondamanto è il neoplatonismo approdato alla filosofia romana attraverso l’elaborazione di Plotino

Nessun commento: