venerdì 14 giugno 2013
Aspettando il sole nascente al Piloton
Nel territorio veronese erano presenti molti menhir come
sul monte Biron a San Giovanni Ilarione dove esistevano ben 3 menhir l tolti dal proprietario del fondo nel 1975.
Anche in un laghetto nelle prossimità del monte Baldo esisteva un grande betilo che emergeva dall'acqua, venne tolto di mezzo sbriciolato e cotto per produrre calce. Addirittura nel vicentino e precisamente a Sovizzo (Alte Ceccato) esisteva un sito megalitico. Pietre conficcate nel terreno che per gli antichi Veneti rappresentavano gli dei e li loro forze legate all'irraggiamento solare.
Antoine Meillet, linguista e grecista francese dimostra che il sanscrito devah, il lituano devas, l'antico prussiano deiwis, il latino deus, l'irlandese dia, il gallico devon sono parole che deriano dalla radice indo-europea, de/o, che significa luce. Così presso gli Indo-Europei, l'essere divino è concepito come un essere luminoso, da assimilare alla stessa luce del sole nascente che sorge dal buio. Ecco che la pietra sopra Montorio è legata alla prima luce che appare nel giorno di massimo irraggiamento solare (il solstizio), per gli antichi : manifestazione tangibile del Dio.
Festugière nel suo:-La religion grecque- scrive,-Andando alle origini del pensiero greco e sulla scia di Pausania, egli constata la presenza, nella Grecia antica, di numerose pietre sacre: hieroi-lithoi. Queste pietre son depositarie di una forza straordinaria. Chiamate Ergatoi, -Efficaci-, più tardi le si assimilerà a divinità benefiche che conficcate nella terra sono un tramite fra le energie del cielo e degli inferi - chiamate cosmoterruriche.
Nell'età dell'oro... l'uomo adorava in ogni astro, in ogni fiore, in ogni fratello, a ogni aurora, un Dio propizio di cui il Sole parve il simbolo più perfetto.
Frans Hemsterhuis, lettera sull'uomo
Il sole non è più, anche per Roma un idolo locale, ma un grande Dio, e le statue di Helio e di Ba'al, il primo era il nome dato in Occidente e il secondo al dio Sole di Oriente. Eliogabalo costruì sul Palatino un grande tempio del Sole per dare riparo alla pieta nera portata dalla Siria nel 219. Tempio che rappresenta il sol santissimus
Questo Betilo rappresenta il Dio e così questa pietra sacra era unta nell'antichità come si ungeva la pietra di Delfi (Pausania, x,24, 6) tutti i giorni. In epoca classica la ganosis, era l'unzione delle statue con un miscuglio di cera ed olio. Si ricoprono le statue perché la forza che è presente in esse non si allontani.-----------------------------------------------------
Al sole--------------------------------------
Adoriamo questo sol, chiaro, immortale,
Dai veloci destieri!-Allor che il sole
Arde nel suo fulgor, quando di sua luce
Ei splende, tutti, a cento, a mille, sorgono
Gli spiriti Uranii …....
Zarathustra, dall’Avesta, traduzione di I. Pizzi
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento