Come comprendere il
significato del taurobolium, ovvero delle figure che compongono la scena
dell'uccisione del toro (vedi immagini del profilo)? Basterà osservare
attentamente lo schema allegato e leggere quanto segue.
Ogni figura della rappresentazione corrisponde a una costellazione e tutte insieme danno luogo ad un potente movimento religioso. Nell'antichità si pensava che la terra fosse al centro dell'universo e che le stelle fossero su una grande sfera che compie la sua rotazione completa in un giorno.Essi non potevano immaginare che l'asse di rotazione terrestre ha un movimento oscillatorio e che si crea una precessione di equinozi in cui il sole, all'equinozio di primavera, retrocede sull'eclittica generando un leggero anticipo anno per anno. Essi non sapevano che ci vogliono 25.920 anni perché il punto equinoziale torni sulla medesima posizione in seguito ad una precessione completa e che per attraversare una costellazione il sole impiega 2.160 anni. Per via delle precessione sappiamo dunque che in epoca greco-romana l'equinozio di primavera cadeva sotto il segno dell'Ariete; che in epoca persiana aveva lasciato il Toro: che oggi è sotto il segno dei Pesci e che intorno al 2200 passerà all'Acquario.
Osservando una tauroctonia ci accorgeremo che tutte le costellazioni si riferiscono all'equatore celeste nel periodo persiano, quando l'equinozio di primavera era in Toro.
La scoperta della precessione avvenne nel 125 a. C. ad opera dell'astronomo greco Ipparco. Ovviamente tale conclusione fece entrare in crisi gli studiosi di quel periodo, da sempre legati alla convinzione che il destino dell'uomo fosse determinato dai moti delle stelle; per la prima volta si cominciò a pensare all'esistenza di una divinità ben più potente di quelle fino a quel momento conosciute.
Questa forza non poteva che essere Mithra. "Uccidendo" la costellazione del Toro nell'equinozio di primavera, Mithra aveva provocato una nuova precessione degli equinozi. Se tanto poteva, questo dio, e cioè muovere addirittura l'intero universo, è naturale che fosse meritevole di venerazione al di sopra di ogni cosa.
In tutte le tauroctonie Mithra è raffigurato vestito da persiano. Nelle figure che compongono l'equatore celeste del periodo persiano, prima cioè che per effetto della precessione l'Ariete prendesse il posto del Toro, sul simbolo dell'animale immolato compare la figura di Perseo, anche lui con daga e berretto frigio.
Ogni figura della rappresentazione corrisponde a una costellazione e tutte insieme danno luogo ad un potente movimento religioso. Nell'antichità si pensava che la terra fosse al centro dell'universo e che le stelle fossero su una grande sfera che compie la sua rotazione completa in un giorno.Essi non potevano immaginare che l'asse di rotazione terrestre ha un movimento oscillatorio e che si crea una precessione di equinozi in cui il sole, all'equinozio di primavera, retrocede sull'eclittica generando un leggero anticipo anno per anno. Essi non sapevano che ci vogliono 25.920 anni perché il punto equinoziale torni sulla medesima posizione in seguito ad una precessione completa e che per attraversare una costellazione il sole impiega 2.160 anni. Per via delle precessione sappiamo dunque che in epoca greco-romana l'equinozio di primavera cadeva sotto il segno dell'Ariete; che in epoca persiana aveva lasciato il Toro: che oggi è sotto il segno dei Pesci e che intorno al 2200 passerà all'Acquario.
Osservando una tauroctonia ci accorgeremo che tutte le costellazioni si riferiscono all'equatore celeste nel periodo persiano, quando l'equinozio di primavera era in Toro.
La scoperta della precessione avvenne nel 125 a. C. ad opera dell'astronomo greco Ipparco. Ovviamente tale conclusione fece entrare in crisi gli studiosi di quel periodo, da sempre legati alla convinzione che il destino dell'uomo fosse determinato dai moti delle stelle; per la prima volta si cominciò a pensare all'esistenza di una divinità ben più potente di quelle fino a quel momento conosciute.
Questa forza non poteva che essere Mithra. "Uccidendo" la costellazione del Toro nell'equinozio di primavera, Mithra aveva provocato una nuova precessione degli equinozi. Se tanto poteva, questo dio, e cioè muovere addirittura l'intero universo, è naturale che fosse meritevole di venerazione al di sopra di ogni cosa.
In tutte le tauroctonie Mithra è raffigurato vestito da persiano. Nelle figure che compongono l'equatore celeste del periodo persiano, prima cioè che per effetto della precessione l'Ariete prendesse il posto del Toro, sul simbolo dell'animale immolato compare la figura di Perseo, anche lui con daga e berretto frigio.
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