"Ricordo quando Mussolini, che in quel momento era al meglio di se stesso e seguiva con molta attenzione anche quei giornaletti che segnalavano le tendenze - tutte gia' di fronda - delle nuove leve fasciste, ci convoco' a Palazzo Venezia. Eravamo tutti eccitatissimi, salvo Berto. Forse per l'occasione il Duce aveva letto gli articoli dell'ultimo numero del nostro giornaletto e ne discusse coi singoli firmatari. A me che ne avevo scritto uno contro il razzismo, disse: "Giusto. Il razzismo e' roba da biondi". Poi chiese a Berto, che insegnava matematica, perche' criticava la riforma Gentile. E Berto, senza tanti complimenti: "Perche' ispirata all'idealismo cui dobbiamo tre o quattro generazioni di dilettanti, i quali conoscono tutte le teorie sul tornio, ma non sanno come lo si usa". Il Duce parve colpito da quelle parole, poi gli chiese: "Voi eravate anarchico, vero?". "Militante - rispose Berto - fino a due anni fa". Il Duce lo fisso' sorpreso, poi fece sorridendo: "Pure io, anche se non militante"." (INDRO MONTANELLI)
sabato 2 febbraio 2013
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