mercoledì 6 febbraio 2013
Caccia siriani su Israele
CHISSA' PERCHE' LA "STAMPA E I MEDIA LIBERI" SI SON DIMENTICATI DI DIRCELO ?
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Caccia siriani su Israele
di Davood Abbasi.
Alla fine lo ha fatto. La Siria ha risposto. Ha risposto al bombardamento dei caccia israeliani su Damasco che avevano ucciso 2 persone ferendone altre 5.
Ma la Siria ha risposto con tutti i suoi migliaia di anni di Storia e Civiltà, con la lungimiranza di un paese leader del mondo arabo.
A confronto con gli israeliani, questa Siria, è sembrata davvero un potente e leale guerriero che da una lezione di lealtà e di arti marziali, ad un ragazzetto superbo e cocciuto.
Che cosa ha fatto?
Ha mandato i suoi caccia su Haifa e su Tel Aviv, quella che è la capitale del regime israeliano, ed ha fatto in modo che la contraerea israeliana non si accorgesse nemmeno della reazione. I caccia dell'aviazione siriana non hanno lanciato bombe o missili, anche se lo potevano tranquillamente fare; hanno diffuso dei volantini. E leggiamo cosa c'era scritto su questi volantini:
"Noi possiamo colpire quando vogliamo, ma decideremo noi dove e quando; tanti saluti, gli avvoltoi siriani".
Certo, il governo siriano, a differenza di altri, non uccide innocenti, donne, bambini, anziani.
Il governo siriano è un governo responsabile, che sa come usare la forza, "dove e quando" come dicevano i manifestini degli aerei.
A qualcuno forse non è sfuggita la similitudine di questo fatto con quello del 9 Agosto 1918, quando l'aviazione italiana gettò su Vienna i volantini di D'Annunzio:
"Sul vento di vittoria che si leva dai fiumi della libertà, non siamo venuti se non per la gioia dell'arditezza, non siamo venuti se non per la prova di quel che potremo osare e fare quando vorremo, nell'ora che sceglieremo".
E forse prima che tutto ciò succedesse, qualcuno si era ricordato che anche l'Italia un giorno subiva la piaga dell'occupazione straniera.
E forse qualcuno si era ricordato delle sofferenze degli italiani durante l'occupazione.
E forse quel qualcuno si era anche chiesto perchè, l'Italia, che ha avuto questa esperienza nella sua storia, oggi, in Medioriente, sta dalla parte degli austriaci del nostro tempo: gli israeliani.
Chissà se l'affinità incredibile dell'ultima coraggiosa operazione dell'aviazione siriana a quella degli aviatori italiani nel 1918, sul cielo di Vienna, riuscirà a far capire ai politici italiani che oggi bisognerebbe comportarsi da italiani e non da austriaci.
Per chi non lo sappia, la Siria è incorsa nell'ira dell'asse Israele-Usa solo perchè vuole la liberazione del Golan, il suo territorio occupato nel 1967 che secondo l'Onu le dovrebbe essere restituito.
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