venerdì 1 febbraio 2019

Una critica sottile sul film: "Il primo re"

Visto. Se si giudica come film in sé, astraendosi dalla narrazione storica e dai particolari ampiamenti noti della storiografia antica, è decisamente un bel lavoro. Ottimo ritmo narrativo, bella colonna sonora e fotografia, buoni gli interpreti (specialmente Remo). I costumi tutto sommato sono accettabili, considerando il contesto narrativo (un gruppo di prigionieri fuggiaschi) mentre gli abitanti di Alba vestono in modo appropriato per l'epoca. Se invece vogliamo approfondire il discorso storico e in particolare gli aspetti del sacro (molto presenti) allora il giudizio diviene negativo. Il discorso sarebbe lungo e complesso. Qualche prima e breve notazione. Vi sono invenzioni e vere e proprie falsità incredibili (come una forma di extispicium, cioè una tecnica predittiva basta sull'esame delle viscere conosciuta solo dagli etruschi e che le popolazioni latine ignoravano - per loro le interiora delle vittime sacrificali dovevano essere sottoposte a litatio, cioè esame della perfezione delle stesse, cosa tutt'affatto diversa - al posto dell'auspicium-augurium che precedette la fondazione) il carattere di Romolo è più vicino a quello di Numa Pompilio, mentre Remo fa da Romolo, l'uso del vocabolo imperium all'epoca per designare il potere o la dominazione (assai più tardo), l'invocazione di Romolo a una triplice divinità femminile (le Tria Fata???) per fermare un fenomeno metereologico invece che a Juppiter con cui si apre il film, un generale primitivismo-magismo nella trattazione del rapporto tra uomini e sacro e molte altre sciocchezze. Con un minimo di aderenza al resoconto tradizionale avrebbe potuto divenire un film a suo modo perfetto. Peccato. Un'occasione sprecata. Resta comunque da vedere perché, ribadisco, come lungometraggio è molto bello-

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