domenica 10 febbraio 2019

Crociati che si unirono con i mongoli nella pressa di Baghdad

Il 10 febbraio 1258 un esercito mongolo di 150.000 uomini, al comando del nipote di Gengis-Khan, occupa la città di Baghdad, la più "ellenica" delle città islamiche, la rade al suolo e ne massacra la popolazione, dove convivevano in pace persone di diverse etnie e religioni. Furono uccise tra le 200.000 e le 800.000 persone anche se le fonti arabe parlano di due milioni di morti. Il Califfo, l'ultimo della dinastia Abbaside, fu avvolto in un tappeto e fatto calpestare dai cavalli. All'assedio parteciparono molti cinesi, in qualità di tecnici militari, e numerosi Crociati e altri cristiani. La Biblioteca di Baghdad, ricca di libri e manoscritti, fu incendiata e si dice che le acque dell'Eufrate si colorarono di nero per l'inchiostro che vi si era diluito

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