domenica 17 febbraio 2019

TEMPIO DI GIUNONE CURITE


(loc. Celle, Civita Castellana)
A Civita Castellana, lungo il torrente Rio Maggiore, tra l’altopiano di Celle e quello del Vignale sorge quello che è considerato da molti come il più noto dei santuari falisci, ovvero quello dedicato al culto di Giunone Curite. Divinità celeste e lunare, Dea del calendario, della donna, della vita femminile e della fecondità, Divinità del matrimonio e in quanto Regina, Divinità poliade di alcune città del Lazio e d’Italia. Giunone era la Divinità corrispondente alla Dea greca Era e dunque concepita come sposa di Giove.
I resti di questo maestoso edificio, arrivati sino ai giorni nostri, sono databili in due periodi differenti. La parte più antica del tempio conservatasi sino ai giorni nostri è costituita da un sacello ad oikos costruito nel VI sec. a.C., mentre le sue fondamenta risalgono invece al IV sec. a.C.. e sono disposte trasversalmente alla linea di pendenza del colle come del resto lo sono anche nel caso dell’ Heraion di Argo, già anticamente paragonato al tempio falisco di Celle.
Come testimoniano antiche scritture, tra cui Amores di Ovidio, questo tempio era dedito al culto della dea Giunone Curite, anche se per anni l’epiteto di questa divinità è stato fonte di opinioni contrastanti tra i vari studiosi. C’è infatti chi come Dumezil paragona la Iuno Curitis alla Iuno Sospita Mater Regina di Lanuviumn, dove la Dea veniva rappresentata armata di scudo e lancia.
Attualmente i pochi resti di questo santuario falisco riversano in uno stato di completo abbandono, e la vegetazione che sovrasta l’area li rende poco visibili.

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