perché tanta cattiveria e mistificazione verso un monumento che è il vanto dell'Urbe. Rappresenta la sacralità e la maestosità della religiosità pagana nonostante varie manomissioni distruttive, operate PER PIU' DI UN MILLENNIO condotte su due versanti, quello della memoria del luogo e gli interventi demolitori sull'edificio mirati, che hanno causato gravi alterazione operati
Nell'anno 609, dopo oltre quattro secoli dalla sua costruzione, il Pantheon divenuto chiesa cristiana, S. Maria ad Martyres.Fu papa Bonifacio IV fece collocare nel Pantheon carri e carri di ossa prelevate dalle catacombe cristiane ed il tempio passò ufficialmente al Cristianesimo, come chiesa, sotto il nome di Santa Maria ad Martyres. Dovette subire varie mutilazioni per l'adattamento al nuovo culto: tuttavia lo scavo di corridoi e cappelle nei piloni, e cioè nei punti più inopportuni; la creazione di altre nicchie e la trasformazione di quelle esistenti; più tardi la sistemazione di sepolture, come quella di Raffaello e di varî altri artisti; le asportazioni delle decorazioni in bronzo, soprattutto ad opera di Urbano VIII, che diede motivo alla nota pasquinata "quod non fecerunt barbari fecerunt Barberini"; la distruzione dei marmi policromi dell'attico compiuta dall'arch. Posi nel 1747; l'abusivo addossamento esterno di case; l'installazione di forni i cui camini portavano la fuliggine nel tempo attraverso le crepe della cupola; i tagli enormi di murature per la costruzione dei campanili del Bernini (le famose "orecchie d'asino" che Guido Baccelli fece demolire nel 1883); l'asportazione d'opere di rinforzo non credute tali; e soprattutto l'azione edace del tempo, non sono riusciti né a menomare la stabilità né a turbare l'armoniosa grandiosità del tempio. Come ultimo atto fu adibito come sede sepolcrale per i re d'Italia. Questo TEMPIO deve tornare alla paganita, nan ha nulla di cristiano e non è un sepolcreto per nessuno, ma un luogo di vita e di speranza,
CHE TORNI ALLA SUA ORIGINE!