Un filosofo marxista nella sede di CasaPound. Scandalo? No, solo per gli antifascisti
L’intellettuale che vuole rivalutare Marx va a parlare nella sede nazionale di CasaPound. Uno scandalo? Una provocazione? Una di quelle relazioni pericolose che rischiano di accendere infiniti dibattiti? Forse no. Intanto perché CasaPound non è organizzazione nuova a questi trasversalismi e poi perché Diego Fusaro, filosofo anti-euro molto critico con la sinistra ufficiale, da un po’ di tempo dialoga con l’altra parte della barricata senza farsi troppi problemi. Ecco cosa scriveva la scorsa estate, ad esempio, a proposito di antifascismo e di antiberlusconismo: “Come l’odierno antifascismo in assenza integrale di fascismo, così l’antiberlusconismo ha svolto il ruolo di fondazione e di mantenimento dell’identità di una sinistra ormai conciliata con l’ordine neoliberale. Ingiustizia, miseria e storture d’ogni sorta hanno così cessato di essere intese per quello che effettivamente sono, ossia per fisiologici prodotti dell’ordo capitalistico, e hanno preso a essere concepite come conseguenze dell’agire irresponsabile di un singolo individuo”. Il 21 febbraio dunque Fusaro varcherà la soglia di CasaPound e va detto che certe affermazioni già determinavano una qualche “sintonia”.
Resta da superare l’ostilità a Marx, che certo non è uno degli autori privilegiati dal mondo della destra. E tuttavia di un ritorno fragoroso sulla scena del filosofo di Treviri, causa la crisi del capitalismo globale, si parla ormai da anni (Il Secolo dedicò al tema la copertina di un Domenicale del 18 settembre 2011 dal titolo “Marxista è bello?”). Il dibattito s’infiammò anche in Italia sempre due anni fa dopo che sull’agenzia Bloomberg un influente analista economico come George Magnus pubblicava un articolo dal titolo eloquente: “Date a Marx una chance di salvare l’economia mondiale”.
E Costanzo Preve, filosofo torinese di recente scomparso, asseriva che recuperare Marx è essenziale quando c’è da rimettere il lavoro al centro della riflessione: “Si è imposto – rispondeva Preve – un pensiero unico ultraliberale e il lavoro, che resta centrale, sembra scomparso per il prevalere del capitale finanziario su quello industriale.”
Dunque non è scandaloso che Fusaro parli a CasaPound (essendosi lui stesso sottratto alle logiche di demonizzazione che la sinistra ufficiale utilizza) né suona come “eretica” una discussione su Marx (si riprende semmai il filo di un dibattito che procede dal 2008). Su Facebook Fusaro l’ha spiegata a modo suo: “Da Socrate ho appreso a dialogare con tutti, anche con chi la pensa in maniera diametralmente opposta rispetto a me”. Ma i vigilantes dell’antifascismo non l’hanno presa bene. E le accuse di “rossobrunismo” si sprecano. Fino al 21 ci sarà modo di vedere se Fusaro manterrà il punto.
Un filosofo marxista nella sede di CasaPound. Scandalo? No, solo per gli antifascisti | Secolo d'Italia
DIEGO FUSARO
L’intellettuale che vuole rivalutare Marx va a parlare nella sede nazionale di CasaPound. Uno scandalo? Una provocazione? Una di quelle relazioni pericolose che rischiano di accendere infiniti dibattiti? Forse no. Intanto perché CasaPound non è organizzazione nuova a questi trasversalismi e poi perché Diego Fusaro, filosofo anti-euro molto critico con la sinistra ufficiale, da un po’ di tempo dialoga con l’altra parte della barricata senza farsi troppi problemi. Ecco cosa scriveva la scorsa estate, ad esempio, a proposito di antifascismo e di antiberlusconismo: “Come l’odierno antifascismo in assenza integrale di fascismo, così l’antiberlusconismo ha svolto il ruolo di fondazione e di mantenimento dell’identità di una sinistra ormai conciliata con l’ordine neoliberale. Ingiustizia, miseria e storture d’ogni sorta hanno così cessato di essere intese per quello che effettivamente sono, ossia per fisiologici prodotti dell’ordo capitalistico, e hanno preso a essere concepite come conseguenze dell’agire irresponsabile di un singolo individuo”. Il 21 febbraio dunque Fusaro varcherà la soglia di CasaPound e va detto che certe affermazioni già determinavano una qualche “sintonia”.
Resta da superare l’ostilità a Marx, che certo non è uno degli autori privilegiati dal mondo della destra. E tuttavia di un ritorno fragoroso sulla scena del filosofo di Treviri, causa la crisi del capitalismo globale, si parla ormai da anni (Il Secolo dedicò al tema la copertina di un Domenicale del 18 settembre 2011 dal titolo “Marxista è bello?”). Il dibattito s’infiammò anche in Italia sempre due anni fa dopo che sull’agenzia Bloomberg un influente analista economico come George Magnus pubblicava un articolo dal titolo eloquente: “Date a Marx una chance di salvare l’economia mondiale”.
E Costanzo Preve, filosofo torinese di recente scomparso, asseriva che recuperare Marx è essenziale quando c’è da rimettere il lavoro al centro della riflessione: “Si è imposto – rispondeva Preve – un pensiero unico ultraliberale e il lavoro, che resta centrale, sembra scomparso per il prevalere del capitale finanziario su quello industriale.”
Dunque non è scandaloso che Fusaro parli a CasaPound (essendosi lui stesso sottratto alle logiche di demonizzazione che la sinistra ufficiale utilizza) né suona come “eretica” una discussione su Marx (si riprende semmai il filo di un dibattito che procede dal 2008). Su Facebook Fusaro l’ha spiegata a modo suo: “Da Socrate ho appreso a dialogare con tutti, anche con chi la pensa in maniera diametralmente opposta rispetto a me”. Ma i vigilantes dell’antifascismo non l’hanno presa bene. E le accuse di “rossobrunismo” si sprecano. Fino al 21 ci sarà modo di vedere se Fusaro manterrà il punto.
Un filosofo marxista nella sede di CasaPound. Scandalo? No, solo per gli antifascisti | Secolo d'Italia
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