lunedì 17 febbraio 2014

Ardentemente Giordano Bruno, pensieri e frasi che lo portarono e scaturirono dal rogo!


 LE PIU’ BELLE FRASI DI GIORDANO BRUNO

Prima di riportare quelle che, a nostro giudizio, sono le più belle frasi di Giordano Bruno (Nola 1548 – Roma 1600) tratte dalle sue opere, riassumiamo brevemente il suo pensiero.
Il concetto fondamentale della sua Filosofia è l’infinità dell’Universo.
Questa sua idea, che a noi moderni potrebbe sembrare quasi ovvia, era, per la sua epoca, estremamente rivoluzionaria: se l’Universo è infinito, nessun suo punto ne può essere considerato il centro e questa considerazione era in estremo contrasto con la dottrina della Chiesa Cattolica che poneva la Terra al centro dell’Universo.
Ma questo concetto portava Bruno ancora più avanti rispetto alle conoscenze scientifiche del suo tempo: Copernico aveva dimostrato che la Terra ed i pianeti ruotavano attorno al Sole, ma non si era spinto più in là. L’intuizione di Bruno aveva invece come conseguenza che neanche il Sole potesse essere il centro dell’Universo, in pieno accordo con quanto sappiamo ora, quattro secoli dopo.
Il concetto dell’infinità dell’Universo portò poi Bruno a postulare, quasi profeticamente, il concetto della pluralità dei mondi.
Se l’Universo è infinito, non può esistere null’altro all’infuori di esso e da qui deriva il Panteismo del frate di Nola: tutto è Dio che si manifesta sotto due aspetti: Materia (Natura naturata) ed Anima del mondo (Natura naturans). L’una non può esistere senza l’altra.
La Materia, intesa come parte essenziale della Sostanza divina è dunque rivalutata, in piena antitesi, anche in questo caso, col concetto del Cristianesimo Medievale che vedeva nel mondo materiale il regno del male e del peccato.
In questo contesto, secondo Bruno, il compito dell’uomo è una continua evoluzione spirituale, affrontata con “Eroico Furore”, con un progressivo autosuperamento, verso il raggiungimento di stadi spirituali sempre più elevati.
La Religione, secondo il filosofo nolano, è utile per governare i “rozzi popoli”, ma gli uomini superiori devono seguire la Ragione ed a loro spetta il governo dei popoli.
A causa del suo pensiero, il 17 febbraio del 1600, con la lingua serrata da una morsa affinchè non potesse parlare, Giordano Bruno veniva bruciato vivo sul rogo dalla Chiesa Cattolica in piazza Campo dei Fiori a Roma.
Lasciamo ora parlare il filosofo di Nola …..
(Per alcune frasi abbiamo preferito lasciare i testi originali, anzichè italianizzarli)
“Uno dunque è il cielo, il spacio immenso, il seno, il continente universale, l’eterea regione per la quale il tutto discorre e si muove. Ivi innumerabili stelle, astri, globi, soli e terre sensibilmente si veggono, ed infiniti ragionevolmente si argumentano. L’universo immenso ed infinito è il composto che resulta da tal spacio e tanti compresi corpi”.
“Non è la materia che genera il pensiero, è il pensiero che genera la materia”.
“Che ci piaccia o no, siamo noi la causa di noi stessi. Nascendo in questo mondo, cadiamo nell’illusione dei sensi; crediamo a ciò che appare. Ignoriamo che siamo ciechi e sordi. Allora ci assale la paura e dimentichiamo che siamo divini”.
“Sebbene all’anima sia presente un’immagine non dobbiamo rivolgere la nostra attenzione a questa, ma dobbiamo rivolgerci a questa immagine come guardando attraverso di essa”.
“Chi, consistendo nel luogo e nel tempo, libererà le ragioni delle idee dal luogo e dal tempo, si conformerà agli enti divini”.
“Verrà un giorno che l’uomo si sveglierà dall’oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo”.
“Stolti del mondo son stati quelli ch’han formata la religione, gli ceremoni, la legge, la fede, la regola di vita; gli maggiori asini del mondo”.
“Dico che la intelligenza efficiente universale è una de tutti; e quella muove e fa intendere; ma, oltre, in tutti è l’intelligenza particulare, in cui sono mossi, illuminati ed intendono; e questa è moltiplicata secondo il numero de gli individui”.
“La prima e principal forma naturale, principio formale e natura efficiente, è l’anima de l’universo: la quale è principio di vita, vegetazione e senso in tutte le cose, che vivono, vegetano e sentono”.
“Possiamo inferire una essere la omniforme sustanza, uno essere il vero ed ente, che secondo innumerabili circostanze e individui appare, mostrandosi in tanti e sí diversi suppositi”.
“È dunque l’universo uno, infinito, inmobile. Una, dico, è la possibilità assoluta, uno l’atto, una la forma o anima, una la materia o corpo, una la cosa, uno lo ente, uno il massimo ed ottimo; il quale non deve posser essere compreso; e però infinibile e interminabile, e per tanto infinito e interminato, e per conseguenza inmobile”.
“Nel spacio infinito o potrebono essere infiniti mondi simili a questo, o che questo universo stendesse la sua capacità e comprensione di molti corpi, come son questi, nomati astri; ed ancora che (o simili o dissimili che sieno questi mondi) non con minor raggione sarebe bene a l’uno l’essere che a l’altro; perché l’essere de l’altro non ha minor ragione che l’essere de l’uno, e l’essere di molti non minor che de l’uno e l’altro, e l’essere de infiniti che di molti. Là onde, come sarebbe male la abolizione ed il non essere di questo mondo, cossì non sarebbe buono il non essere de innumerabili altri”.
“La fede si richiede per l’instituzione di rozzi popoli che denno esser governati, e la dimostrazione per gli contemplativi che sanno governar sé ed altri”.
Chiudiamo questa carrellata di aforismi con la celebre frase che Giordano Bruno rivolse ai suoi giudici al momento della condanna, prima che gli fosse chiusa la lingua in una morsa per evitargli di parlare ulteriormente:
“Maiore forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam”.
(Forse tremate più voi nel pronunciare questa sentenza che io nell’ascoltarla).

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