domenica 16 settembre 2018

Astrologia: La scienza dell’Unità Cosmica


Osho, da "I Misteri occulti dell'Oriente"



[ ... ] Secoli prima di Paracelso, un greco di nome Pitagora diede vita all’impagabile principio dell’armonia celeste. Quando Pitagora proclamò questo principio in Grecia, era appena tornato da un viaggio in Egitto e in India, e a quell’epoca in India l’atmosfera vibrava ancora delle idee diffuse da Buddha e da Mahavira. Tutto questo colpì molto Pitagora che, al suo ritorno in Grecia, incluse nei suoi scritti precisi riferimenti ai sadhu buddhisti e giainisti, da lui chiamati ‘giainosofisti’ e che dice vivessero nudi.

Pitagora crede che ogni stella, ogni pianeta e ogni satellite, nel suo viaggio nello spazio, emana una vibrazione unica, proprio grazie al suo movimento, che è unico rispetto a tutti gli astri: tutte le vibrazioni stellari prese nel loro insieme danno vita a un’armonia musicale che egli chiamò ‘la musica delle sfere’.

Quando un uomo nasce, la melodia prodotta dalla sintonia stellare di quel momento viene fissata nella sua mente, che in quel momento è assolutamente limpida e genuina, libera da qualsiasi sofisticazione ed estremamente sensibile.
Tutto questo, nell’arco della sua vita, provocherà momenti di buona salute e di malattia: quando quell’uomo vive in sintonia con l’armonia musicale originaria, presente al momento della sua nascita, sarà in buona salute. E quando questa sintonia essenziale si spezzerà, si ammalerà.

Su questo presupposto Paracelso ha fatto un lavoro importantissimo: non prescriveva mai un medicinale a un paziente, se prima non aveva visto la sua ‘kundali’, la sua carta astrologica. E, cosa sorprendente, dopo aver esaminato la carta astrologica di un paziente, Paracelso riusciva a curare malati che altri medici avevano dato per spacciati.
Egli ripeteva sempre: “Fino a quando non conoscerò la posizione delle stelle nel momento in cui quest’uomo è nato, mi sarà impossibile afferrare le note della sua sintonia interiore. E se non conosco questa sintonia interiore, come posso pensare di guarire quest’uomo?” Ma cosa si intende per ‘salute’, in questo caso? Dovremo cercare di capirlo.

Di solito, quando chiediamo a un medico una definizione di salute, ci sentiremo dire che è ‘assenza di malattia’. Ma si tratta di una definizione in negativo. Ed è veramente spiacevole che si debba definire la salute in funzione della malattia: la salute è qualcosa di positivo, la malattia uno stato dell’essere negativo. La malattia è qualcosa di negativo, la salute è la nostra natura: la malattia è un’alterazione del nostro stato naturale; pertanto è strano che si debba definire la salute in funzione della malattia.

Non si dovrebbe definire il padrone di casa, in funzione dei suoi ospiti: sarebbe una cosa molto strana. La salute è implicita al nostro esistere, la malattia è qualcosa di occasionale. La salute ci accompagna fin dal giorno della nascita, la malattia è un fenomeno di superficie.
Malgrado tutte queste considerazioni, se chiediamo a un medico il significato di ‘salute’ egli potrà solo dire che essa è presente quando è assente la malattia. E Paracelso ripeteva sempre che questa interpretazione è sbagliata: il concetto di salute deve avere una definizione positiva. Ma come è possibile arrivare a un’affermazione positiva? Come interpretare il concetto di salute su basi creative?

Paracelso ripeteva: “Fino a quando non conosciamo lo stato di armonia interiore del paziente, potremo al massimo liberarlo dalla sua malattia, ma in questo modo egli si ammalerà subito dopo, perché non si è fatto nulla nei confronti della sua armonia interiore. In verità, è la sua armonia interiore su cui si deve intervenire”.
Sono passati cinquecento anni da quando Paracelso morì, e le sue parole sono state dimenticate. Ma oggi, negli ultimi vent’anni, l’astrologia ha iniziato a riaffiorare: in questi anni è sorta una nuova scienza di cui vorrei farvi un accenno; in questo modo vi sarà più facile capire l’antica scienza dell’astrologia.

Nel 1950 nacque una nuova scienza, la chimica cosmica, creata da Georgi Giardi, uno dei geni di questo secolo. Quest’uomo, dopo un numero infinito di esperimenti in laboratorio, ha dimostrato in maniera scientifica che l’universo è un’unità organica: l’intero universo è un singolo organismo.

Se il mio dito viene ferito, tutto il mio corpo ne è affetto: ‘organismo’ indica il fatto che non esiste un arto separato dagli altri, e che tutte le parti sono collegate fra loro. Se il mio occhio soffre, l’alluce è affetto da quel dolore. Se il mio piede è ferito, quel messaggio arriva al cuore.

Se la mia mente è malata, tutto il mio corpo ne sarà disturbato. E se tutto il mio corpo venisse distrutto, sarebbe difficile alla mia mente restare in vita: il mio corpo è un’unità organica.

Tocca una sola parte, e l’intero corpo vibrerà: tutte le parti sono interrelate tra loro. Allo stesso modo, la chimica cosmica afferma che l’intero cosmo è un corpo. [ ... ]

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