Dell'Imperatore Eliogabalo sono stati scritte molte biografie che ci danno una precisa idea delle bizzarrie per non dire scelleratezze di questo giovane che porto i culti misterici siriaci a Roma, in aperto conflitto con la tradizione religiosa romana legata alle importanti famiglie senatorie.
Questo articoletto forse ci spiega, in parte, i motivi e le eccentriche liturgie sessuali di uno degli imperatori più decadenti!
ELIOGABALO: MAGIE SESSUALI E RITI ORGIASTICI
articolo e fotografie di Pettini Antonio & Risolo Margherita
Eliogabalo, re-sacerdote di un culto solare, cioè prettamente maschile, paradossalmente fu indirizzato e guidato nella sua ascesa al potere da tutte donne. Lui stesso si travestiva spesso da donna e si comportava da volgare meretrice sia in privato che in pubblico. Primeggiò nelle più assurde perversioni, e attuò più generi di pervertimenti, così da superare in ciò i suoi predecessori più viziosi. La sua figura, il suo abbigliamento destavano scandalo. Il suo aspetto giovanile e quasi femminile lo faceva paragonare speso a Dioniso fanciullo; il suo volto truccato, le collane e le morbide vesti lo facevano sembrare privo di virilità quasi un androgino.
Tra i suoi numerosi eccessi va sicuramente ricordato il corteo con il quale entrò a Roma da neo imperatore e che lasciò senza parole i romani. L'imperatore fanciullo (aveva solo 14 anni), conciato come una divinità era preceduto da una schiera di ragazzini effeminati e donne semi nude. Al corteo erano anche presenti i sacerdoti del dio Sole e vari funzionari dalle fattezze più bizzarre nonché la famosa Pietra Nera conica, il Betilo, l'oggetto più sacro del culto del dio El Gabal. Per poter contenere questa pietra (si pensa fosse un meteorite) fece costruire un grande tempio sul Palatino l'Eliogabalum che era probabilmente già un luogo di culto dedicato a Giove. “Dentro il tempio Elagabalo officiava, insieme alla madre e alla nonna, riti misteriosi che erano uno scandalo per la sensibilità romana. Risuonavano canti siriaci; si parlava di sacrifici di fanciulle e di altre cose, straordinarie per Roma, ma usuali in Siria.(…)L’imperatore in persona, in qualità di sacerdote, danzava intorno agli altari, accompagnato da cori di donne e cavalieri(…). Il sacerdote-imperatore unì il suo dio a parecchie consorti. Sottrasse alla custodia delle Vestali il simulacro di Pallade Atena o Minerva e lo condusse nel tempio del Sole”(Altheim, “Deus Invictus”).
Non si potranno mai comprendere la vita e i comportamenti di Eliogabaloleggendo solo le avverse rappresentazioni della storiografia classica. Dietro le gesta scellerate che suscitarono le più vive proteste dei romani si celavano moventi religiosi o addirittura magici. Ma Roma guardava a ciò come un oltraggio al proprio credo religioso. Per la religiosità romana sicuramente tale re-sacerdote era decisamente fuori da ogni schema e sicuramente incompatibile con la romanità classica. Il comportamento e la sua condotta erano troppo licenziosi e degenerati per il popolo romano.
Eppure gli eccessi di Eliogabalo analizzati da un punto di vista religioso presentano alcuni caratteri interessanti che possono ricondurre a pratiche di magia sessuale già presenti in vari tipi di culti assai diffusi sin dalla più remota antichità.
Leggi l’articolo completo alla pagina http://www.luoghimisteriosi.it/lazio/roma-eliogabalo.html
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