LUOGHI DA VISITARE | IL COMPLESSO SACRO NASCOSTO DI VETRALLA
Un luogo impervio quanto affascinate, una rupe circondata da un boschetto che avvolge e protegge: sarà per questo (o chissà per quale altra benedizione) che di recente, a Vetralla (VT), è stato riscoperto un santuario etrusco-romano attivo dal IV sino al II sec. a.C.
Percorso un chilometro su di un sentiero costeggiato da cerri e querce, attraverso delle "tagliate" che ne rivelano l'origine etrusca, si giunge in prossimità di una, ormai prosciugata, sorgente d'acqua e all'ingresso di una grotta naturale. Varcata la soglia si scopre un piccola cella di culto, costruita con blocchi di peperino, inserita perfettamente nella fessura della roccia come a voler costituire un continuum con quella cavità naturale che, probabilmente, fu la prima e più semplice "dimora" della divinità.
All'interno della grotta sono stati individuati alcuni elementi architettonici che farebbero pensare a una sorta di "percorso iniziatico" obbligato, fatto di suggestioni prospettiche, che guidava i fedeli in un simbolico passaggio dal buio della grotta, alla luce dell'apparizione dell'immagine della divinità, custodita all'interno di un piccolo sacello. La statua di culto, incredibilmente rinvenuta sopra il banco di peperino al ridosso della parete di fondo della cella, nella sua collocazione originaria, per le sue caratteristiche è stata identificata con la Demetra dei greci, assimilata alla Vei degli etruschi, venerata dai romani come la dea Cerere.
Di certo la magia non esiste, esistono però luoghi che natura, uomini e storia hanno reso magici. Il complesso sacro di Vei, a Vetralla è da annoverare, di certo, tra uno di questi.
(credits: Paola Di Silvio)
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