Le ultime continue scoperte, durante i lavori di ristrutturazione, sotto la caserma austriaca costruita al vertice dei resti del Grande Sacrario-Acropoli di Castel San Pietro, stanno sempre più condizionando la scelta di adibire il Sacro luogo a museo di Storia naturale. E' di oggi la notizia riportata dal Coriere Veneto che il sopraintendente ai Beni Archeologici del Veneto, Vincenzo Tiné ha rilasciato una intervista in cui sottolineava che Castel San Pietro non può sostituirsi a Palazzo Pompei come contenitore del Museo di Storia Naturale. C'è voluto del tempo, da quando Umberto Grancelli sosteneva che il luogo andava rivalutato per la sua importanza storica come luogo unico nel suo complesso, come cuore e occhio dominatore ed onnipresente della città. L'intellighenzia Veronese ha sempre ignorato (nella migliore delle ipotesi), se non snobbato con superiorità gli studi e le intuizioni del solitario studioso veronese. Il tempo gli ha dato ragione!
Lo vedo che aleggia con le chiavi di Giano Bifronte in mano, potendo così aprire le porte del sapere e della conoscenza anche a noi, che immeritatamente tentiamo seguire ed approfondire la sua sapienza.
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