Lo scandalo di Decio e Paolina.
Giuseppe Flavio, storico giudeo-romano, che fu anche consigliere degli imperatori Vespasiano e Tito, racconta che, al tempo dell’imperatore Tiberio, lo stimatissimo cavaliere Decio Mundo si rese colpevole di uno scabroso raggiro. Decio era fortemente attratto dalla matrona Paolina, a cui aveva fatto una proposta indecente: in cambio di una notte d’amore le aveva promesso duecentomila dracme. La matrona, tuttavia, aveva sempre rifiutato tutte le provocazioni di Decio. Accadde poi che Paolina, devotissima fedele di Iside, ricevette dai sacerdoti di Iside la notizia che il dio Anubi aveva intenzione di passare una notte con lei. Paolina confidò orgogliosa la cosa al marito Saturnino e alle amiche, e si preparò all’incontro con il dio. Nottetempo, nei locali del tempio di Iside, Anubi si manifestò a Paolina; i due cenarono insieme e passarono insieme una notte d’amore. Ma al risveglio, Decio si disfece del costume di Anubi che aveva indossato per tutta la notte, e rivelò a Paolina l’inganno che aveva ordito corrompendo i sacerdoti di Iside, per una cifra molto inferiore a duecentomila dracme. Terribilmente adirata, Paolina raccontò tutto al marito Saturnino, che chiese giustizia nientemeno che all’imperatore Tiberio. Tiberio attuò una punizione esemplare: esiliò Mundo, crocifisse i sacerdoti di Iside, fece distruggere il tempio della dea e fece gettare nel Tevere la sua statua.
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