Oggi sull'inserto del Corriere di Verona sta crescendo la diatriba fra il Sopraintendente ai Beni Archeologici del Veneto Vincenzo Tinè e le perentorie dichiarazioni di Fausto Sinagra direttore generale della Fondazione Cariverona che così risponde alle perplessità manifestate ieri da Vincenzo Tinè sull'uso e la ristrutturazione "pesante" del complesso posto su Colle San Pietro a Verona:
--I ritrovamenti archeologici di Castel San Pietro sono molto importanti, e saranno sicuramente valorizzati grazie all'ottimo rapporto di proficua collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Archeologici del Veneto. M a questo non ostacolerà il trasferimento del Museo di Storia Naturale in questa sede, anzi, ne costituirà un ulteriore elemento di valorizzazione.--
Vincenzo Tinè sostiene che il monumento è, alla luce di tutti i nuovi ritrovamenti un manufatto che rappresenta la storia ed un percorso a se stante. Aggiungo che è fondamentale rivalutare l'Acropoli-santuario che domina la città scaligera anche per le fortissime similitudini di questa con quella di Atene, Palestrina, Terracina, ecc.
Certo che si è venuto a rompere un equilibrio con il cambiamento della dottoressa Manasse della Soprintendenza a Verona, stanno cambiando molte cose. Il Sovrintendente Tinè ha le idee chiare e vuole salvaguardare l'acropoli fuori dai soliti giochi. Credo che Cariverona dovrà rivedere l'ambizioso e massacrante progetto, per un certo verso snaturante. Una triade potentissima ha gestito da sempre le scelte culturali ed economiche a Verona: Curia, Cariverona (ex Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno) e Banca Mutua Popolare, ma in questi ultimi tempi qualcosa si sta incrinando, qualcosa sta cambiando. Forse il Colle si salverà, non farà la fine miserrima di Forte san Leonardo dove i Padri Stimmatini hanno fortemente voluto e realizzato quella bruttura costituita dal Santuario Veronese della Madonna di Lourdes.La monumentale testimonianza della Roma Imperiale augustea a Verona va salvaguardata e ricondotta alla sua eterna vocazione, i suoi ipogei vanno conservati integralmente. Testimonianze di una religiosità pagana e di molto antecedente al cristianesimo, le radici stesse definite sacre dell'Europa sono costituite dall'apporto prevalentemente pagano e non giudaico-cristiano!
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