giovedì 20 febbraio 2025

 "Il termine "Eggregora" significa "Essere Collettivo" e descrive una Forma-Pensiero generata da un gruppo di persone che condividono degli ideali, dei sentimenti o dei legami familiari.



Le Eggregore sono di due tipi: naturali o artificiali. Quelle naturali, o "orizzontali", sono generate in modo inconscio. Ad esempio, le persone riunite in un partito politico creano sul Piano Astrale l'Eggregora di quel partito.
Così come i tifosi di una squadra di calcio creano l'Eggregora di quella squadra o i dipendenti di un'azienda creano una propria Forma-Pensiero.
Le Forme-Pensiero e si nutrono attraverso i riti, specialmente se praticati ad intervalli regolari.
Ad esempio i tifosi di calcio che ogni domenica si radunano per sostenere la propria squadra compiono un vero e proprio culto alla loro Eggregora, che così viene nutrita e tenuta in vita.
Le Eggregore Verticali, invece, sono create in maniera cosciente da un gruppo di iniziati al fine di generare un'entità in grado di supportarli nel loro lavoro.
Queste Forme-Pensiero fungono anche da guardiani e proteggono i gruppi esoterici dagli attacchi esterni.
L'Eggregora possiede una proprio volontà e un istinto di sopravvivenza per cui sarà sempre in cerca di nutrimento per non rischiare di morire, anche trasformandosi in pensieri ossessivi.
Ad esempio, chi è dipendente dall'alcool è imprigionato nell'Eggregora di quella sostanza, la quale sottrae energia alla persona fino all'esaurimento.
In questo caso vengono chiamate "parassiti astrali" o "larve psichiche". Queste Eggregore si attaccano alla mente delle persone e le inducono a rimanere nel loro vizio per continuare a cibarsi della loro energia".
Scopri di più nel libro Il Segreto della Pineale Volume 2 di Adam Luz, Edizioni Il Volo di Mercurio
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Il cane santo

 Oggi vi raccontiamo la storia di Guiniforte, il “cane santo”, una figura avvolta nella tenerezza e nel mistero, simbolo di lealtà e sacrificio. Per lungo tempo ha ricevuto venerazione popolare in luoghi che ancora oggi conservano le tracce di una fede semplice e commovente.



La vicenda, ambientata nella Francia medievale, narra di un levriero fedele che vegliava con devozione sul figlio del suo nobile padrone. Un giorno, mentre l’uomo era lontano, Guiniforte si trovò a fronteggiare una minaccia: un serpente era entrato in casa. Con coraggio, il cane affrontò la bestia e la uccise, ma nel combattimento insanguinò la culla del bambino. Al ritorno, il nobile, vedendo le macchie di sangue, credette che il levriero avesse attaccato suo figlio e, accecato dall’ira e dal dolore, lo uccise. Solo dopo scoprì la verità: il bimbo era salvo, protetto dal sacrificio del suo fedele compagno. Il dolore del cavaliere si tramutò in pentimento eterno, e la memoria del cane divenne sacra.
La popolazione locale iniziò a considerare Guiniforte un martire, un santo protettore, simbolo di purezza, amore e sacrificio. Da questa credenza nacquero riti e tradizioni, ben descritti nel De Supersticione dall’inquisitore Étienne de Bourbon. Inviato per indagare, il frate racconta di un arcano rituale: nel luogo di culto, tra le rovine del castello del padrone di Guiniforte, i popolani facevano passare i bambini malati tra due tronchi, poi li adagiavano nudi, circondati da candele, lasciando offerte votive prima di abbandonare temporaneamente l’area. Al loro ritorno, simulavano una sorta di battesimo immergendo il bambino nel fiume Chalarone. Se il piccolo sopravviveva, era considerato guarito.
Stefano di Bourbon interpretava il rito come un modo per discernere la vera natura dei bambini malati, temendo la presenza dei "changelins", creature fatate o demoniache che si credeva sostituissero i neonati sani nelle culle. Inorridito, ordinò la distruzione del bosco sacro, il dissotterramento del “santo levriero” e il rogo di ogni traccia del culto. Tuttavia, il suo tentativo fallì miseramente, poiché la venerazione di Guiniforte è attestata ancora tra il XVII e il XX secolo.
La storia di Guiniforte ci insegna che anche nel sacrificio più silenzioso e nell’amore più incompreso risiede la grandezza della fedeltà. Ma questa vicenda può essere letta anche in un’ottica più ampia: Guiniforte non è solo un santo popolare, ma un simbolo della tragedia di chi viene condannato senza appello, perché la verità emerge troppo tardi. È l’emblema della giustizia tradita e, al tempo stesso, della spiritualità popolare autonoma, che sfida le regole imposte dall’alto. Il “cane santo” non è stato canonizzato, ma è stato scelto dal popolo come un autentico protettore.

mercoledì 19 febbraio 2025

Torre ottagonale e il Mundus

 Enna è considerata una città con una profonda sacralità da migliaia di anni! Una sacralità molto più antica di quanto si possa immaginare. Vuoi sapere perché?



Il "mundus" era per le antiche civiltà italiche e per gli stessi Romani considerato alla stregua di una porta spazio temporale che collegava il mondo del sopra terra (quello dei vivi) al regno infero (quello dei morti).
In particolari periodi dell’anno, il mundus veniva difatti aperto (mundus patet) per le rituali celebrazioni in onore alle divinità ctonie, tra cui la più importante certamente Cerere.
Mundus Cereris era in effetti il termine con cui anche a Roma si indicava una precisa porzione di territorio – nei pressi del Foro romano – da cui si credeva avesse avuto origine la fondazione e la stessa forma urbana della città.
Questa situazione non è dissimile al caso di Enna in cui, come suggeriscono Diodoro Siculo e lo stesso Cicerone – eletto àugure nel 53 a.C., iniziato ai misteri eleusini e dunque bene informato sui riti misterici legati al culto della dea Cerere – gli autori antichi individuano la sede dell’Umbilicus Siciliae, che nel mondo latino aveva una valenza simbolica fondamentale, ben oltre il concetto di centralità geografica e topografica di un territorio.
Dall’Umbilicus, infatti, erano generati gli assi ortogonali (cardo e decumano) alla base dell’impianto urbanistico di una città (umbilicus urbis) all’atto della sua fondazione (si pensi alla cosiddetta “Roma Quadrata” sul colle Palatino) e da cui aveva origine il sistema di ripartizione fondiaria delle campagne circostanti.
Queste ed altre conoscenze ci sono note attraverso i cosiddetti Libri Rituales e le raccolte di età tardoromana dei cosiddetti autori “gromatici”.
Riteniamo che la sede del mundus ad Enna vada ricercata in corrispondenza della collina su cui oggi si erge la Torre Ottagonale e questo perché - tra le altre cose - ancora oggi da questo sito si po' comprendere come i responsabili della fondazione della città avessero avuto non soltanto pieno controllo spaziale sull’intero promontorio di Enna, ma il migliore punto di stazionamento per l’osservazione degli astri nel cielo notturno fino all’orizzonte.
Ad ogni modo è estremamente affascinante immaginare che la fondazione della città di Enna possa risalire ad un’età antecedente quella di Roma.
L'argomento è trattato nel libro … ‘Umbilicus Siciliae et Trinakriae: La Torre Ottagonale di Enna’ 🤫

sabato 15 febbraio 2025

Nuove notizie dalla Villa dei Papiri

 Nuove notizie dai papiri dell’omonima villa di Pompei: le nuove ricerche - che sono riuscite a recuperare dai papiri chiusi e carbonizzati altre 1.000 parole - hanno svelato la posizione della Tomba di Platone.

Finora, si sapeva solo che Platone era sepolto da qualche parte nelle vicinanze della sua Accademia ad Atene, ma questa nuova analisi ha rivelato che il filosofo è stato sepolto in un giardino privato vicino al Tempio delle Muse della scuola.


venerdì 14 febbraio 2025

Ofiti


Secondo la concezione gnostica degli Ofiti, il serpente cosmico (LeviathanOuroboros), inteso come primaria acqua celeste, costituisce il cerchio più esterno - e invalicabile mediante la sola esperienza sensibile - del mondo della Creazione, che separa quest’ultimo dal divino mondo dell’amore e della luce. Anche la Cabala, che ha ereditato molto dalla tradizione gnostica, crede nell’esistenza di un velo tra Dio e la Creazione [...]. Gli gnostici consideravano la vita terrena alla stregua di un oscuro esilio. Secondo Paracelso era addirittura il luogo in cui era stato confinato Lucifero, cioè l’inferno stesso. Alla nascita, l’anima di luce scende le scale delle sette sfere e i pianeti, visti come divinità inferiori e demoni (arconti), la appesantiscono, rivestendola del sudicio involucro della materia. Al suo passaggio, ogni pianeta vi imprime una qualità negativa e la intorbidisce […]. Dopo la morte, il corpo terreno rimane come larva nel Tartaro, mentre l’anima risale verso la regione dell’aria (Beemoth), con gli arconti che cercano di impedirne il passaggio. A quel punto, è necessaria la conoscenza (gnosi) esatta dei segni e delle parole d’ordine perché si spalanchi la strada verso le sette tappe della purificazione. La settima sfera è la più difficile da superare. Il suo sovrano, Saturno, secondo la dottrina ofitica, è il demiurgo, il «dio maledetto», creatore del tempo e dello spazio. Egli è il serpente di guardia al Paradiso (Alexander Roob; Alchimia e mistica, p. 38). 

martedì 11 febbraio 2025

Ecco chi ha distrutto il tempio e gran parte dei monumenti sopra l'acropoli di Atene



 Il 26 settembre 1687 verso le sette di sera, Atene viene scossa da un botto immane: è saltato per aria il Partenone. Un colpo dei mortai della batteria tedesca del Conte di Königsmark, al servizio del comandante veneto Francesco Morosini, cade sul tetto del tempio.

L'arte di riprodurre la carne


 

Uno dei tesori artistici più apprezzati di Taiwan è l'amata "pietra a forma di carne", un piccolo pezzo di diaspro lavorato con cura da un artigiano cinese del XIX secolo per enfatizzare la sua sorprendente somiglianza visiva con un pezzo di pancetta di maiale arrosto.

Parte della volta del Museo del Palazzo Nazionale di Taipei.