martedì 24 dicembre 2019

Il Montesicuro Cataro, che sicuro non fu, perché luogo di tragedia

MontséGur
Nel Sud della Francia, nella regione della Linguadoca, l’antica Occitania, alle porte dei Pirenei, sul contrafforte piú orientale del picco di St. Barthelémy denominato Tabor come il monte della Trasfigurazione, maestose si ergono sul colle detto “Pog” le rovine del castello di Montségur, eletto a santuario dei “Perfetti”, custode del Santo Graal. Dice Rudolf Steiner che i Catari comparvero «come una meteora nel secolo dodicesimo. Si denominavano cosí, perché “cataro” significa “puro”. Erano uomini che per il loro modo di vivere e per il loro comportamento morale dovevano essere puri. Dovevano cercare la catarsi interiormente ed esteriormente per costituire una comunità che doveva essere una pura struttura».
Espugnata il 16 marzo 1244 da seimila zelanti soldati della Chiesa di Roma, la roccaforte fu distrutta e vennero fatti prigionieri duecentoventicinque Catari, tra uomini e donne. Considerati “eretici” perché non abiurarono la loro fede, vennero tutti condotti al martirio del rogo. In loro memoria, ai piedi del Pog è stata eretta una stele con la scritta “Ai Catari, ai martiri del puro amore cristiano”....

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