"L'opposizione tra scienza e tradizione esoterica non può essere che temporanea, a patto che entrambe le parti siano rappresentate da figure imparziali. L'intransigente suddito della scienza, ammesso che percorra onestamente la via, al massimo prende un giro larghissimo, prima di giungere alla congiunzione che ogni cammino conduce al mistero dello Spirito Creatore. L'iiniziato alle tradizioni esoteriche parte a priori da questo punto.
La scienza deve prima scomporre la materia densa in materia più sottile, e ridurre quest'ultima fino al grado di principio spirituale. La chmica odierna ha iniziato questo corso, e fino ad ora ha affibbiato nomi popolari, intelliggibili a tutti, alle proprietà della materia, le quali erano già conosciute (anche più profondamente) dall'alchimia, che le aveva però rivestite di denominzaioni arcane, celate in un enigmatico linguaggio figurato. La chimica, con il suo metodo sperimentale, che procede lento, a tentoni, conquista i suoi risultati nel mondo degli effetti. Le grandi analogie dell'alchimia celano in sè le cause.
La chimica, nonostante le scoperte significative e di interesse generale, acora per molti decenni, se non addirittura secoli, non sarà in grado, con le sue medicine, di guarire un malato dai suoi mali interni con un successo paragonabile a quello dlel'alchimista Paracelso. Paracelso rimuoveva le cause, con grande riguardo per la complessità dell'organismo umano, per l'olisticità della sua struttura fisica e spirituale. La nostra chimica invece addestrerà per lungo tempo solo degli specialisti, e prescriverà l'uso dei suoi complessi preparati per curare singoli organi, senza tener conto della possibilità che ne avvelenino altri."
(Maria Szepes, Il Leone Rosso)
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