lunedì 27 aprile 2015

Lanfranco Rossi: dal paganesimo al cristianesimo, inevitabilmente uniti nella ricerca dell'anima

Cosi Lanfranco Rossi parla di suo Zio Giuseppe Fagin (il grande traduttore delle Enneadi di Plotino).
Come dire che il paganesimo rivive anche atraverso certe pratiche cristiane andate, apparentemente, in disuso, ma che per la loro efficacia sono state "riprese" in questi ultimi anni dai "Ricostruttori" , e padre Lanfranco Rossi fu uno dei primi seguaci di Padre Cappelletto il fondatore.
Grazie Lanfranco per la Via che con il tuo impegno, hai riaperto all'Umanità intera, tu che ci reinsegni ad allevare l'anima come unica possibilità di salvazione. Tu che inevitabilmente rappacifichi due mondi che in realtà hanno sempre interagito e sono matrice e conseguenza, affinchè ci possa essere data una possibilità tangibile di salvazione a tutti e per tutti.
Che la tua essenza si liberi verso il Settimo cielo!



Lanfranco Rossi
I FILOSOFI GRECI PADRI DELL' ESICASMO
La sintesi di Nikodemo Aghiorita

"Molti anni fa, parlando con mio zio Giuseppe Faggin, il celebre e studioso e traduttore di Plotino e dei neoplatonici, fui colpito da una sua confidenza.
Disse: "Per me la filosofia ha rappresentato quello che comunemente si indica come meditazione profonda".
E iniziò a raccontare quello che aveva sperimentato mettendo in pratica gli esercizi di meditazione indicati nelle Enneadi di Plotino.
Si trattava di vere esperienze spirituali, di quelle che i greci, con un termine poi passato nel nostro linguaggio, chiamavano "estasi".
Quando Marco Polo, diretto in oriente, passò davanti alla penisola dell' Athos, gli dissero che là abitavano i discendenti degli antichi filosofi greci.
Questo studio è una verifica dell' itinerario che conduce dalla filosofia antica  alla meditazione dei monaci esicasti, la quale ha avuto il suo centro più rinomato nei monasteri del monte Athos.
Com' è ovvio, non si tratta di dimostrare che in questi due ambiti si utilizzavano concetti affini, cosa in certa misura scontata e gia abbondantemente studiata, e nemmeno di sottolineare l' impronta prettamente cristiana e biblica dell' esperienza degli esicasti, cosa altrettanto aquisita.
Ciò che viene preso in considerazione  è una disciplina ascetica particolare, insieme con i presupposti che la fondano, e un metodo pratico per raccogliere, purificare e unificare tutte le energie psicofisiche, al fine di sperimentare l' unione estatica..."

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