martedì 17 aprile 2012

Fra Oriente e Occidente


Così scrisse in tarda età Giuseppe Tucci: “Quando la Legge che governa le cose, sia essa il Dharma degli Indù e dei Buddisti, oppure il Tao dei Cinesi, comincerà ad indebolirsi, allora i salvatori scenderanno sulle rovine dell’Universo spento per ravvivarlo e risuscitarlo nella sua primordiale valenza. Non mi vergogno di confessare che anch’io la penso così; che la scienza non sia d’accordo con me non me ne importa nulla perché presto maggior fede ai miei maestri con i quali ho tante volte discusso nei loro eremi in cima alle montagne tibetane, chiusi o murati nelle proprie inaccessibili celle, che non sapevano chi io fossi ma non ignoravano che un pellegrino dell’occidente sarebbe un giorno venuto a cercarli e a trovarli nella loro volontaria segregazione in attesa del finale dissolvimento nella suprema Luce” (in R.GNOLI, Ricordo di Giuseppe Tucci, Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente, Roma 1985, pp.38-39).

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