giovedì 18 aprile 2024

la Via Secca e la Via Umida


Gli alchimisti proponevano sostanzialmente due diverse vie per l’ottenimento della Pietra Filosofale: la Via Secca e la Via Umida.
Stranamente, pur sottolineando che la prima via era quella più rapida e che non richiedeva, infondo, alcun tipo di strumentazione complessa, finivano per descrivere ed esaltare unicamente la seconda, disprezzando o, nel migliore dei casi, ignorando la prima delle due vie.
Questo costume si è esteso fino a noi penetrando nei gruppi iniziatici (in particolare muratori) che, ancora oggi, guardano con sospetto, se non con aperto disprezzo alla prima delle due vie: ma perché?


Il Fulcanelli nella sua poco opera "Finis Glorae Mundi", proponeva, tra le soluzioni del dilemma, una che mi pare assai vicina al vero: in realtà il disprezzo di questa via era dovuto alla disconoscenza totale di essa.
A mio avviso esiste un ulteriore motivo che ha portato gli alchimisti ad un quasi unanime silenzio su questa “Via Breve”: essa è una via che non richiede la intermediazione dk maestri e che porta ad una iniziazione Assia piú veloce, anche per questo essa era denominata la “Via degli Umili”.
In maniera assai contraddittoria, però, molti degli alchimista, che sembrano essersi più avvicinati alla realtà di questa via, hanno sottolineato che essa, lungi dall’essere aperta a tutti e dall’essere semplice, è una via riservata a persone di altissimo lignaggio (in termini di qualità alchemiche) e che richiede un particolare stato di grazia detto Donum Dei.
Eppure, a ben guardare, gli stessi alchimisti, che poco o nulla dicono su questa via, sottolineano il fatto che essa sia una “Via Eroica”, del tutto solitaria (mostrando con questa affermazione di non conoscerla, come vedremo più avanti) e, aggiungono, pericolosissima.
Difficile è discutere di qualcosa che non si conosce o commentare qualcosa che non si è provato, specie per chi sa (e questa è una mia personale idea), che tutti quelli che avevano seguito la Via Umida erano arrivati alla fine della loro vita senza raggiungere mai la vera “Pietra Filosofale”.
La diatriba sulle due vie sembra scimmiottare quella odierna tra i due tipi di Fusione nucleare: quella Fredda e quella Calda, richiamando l’imbarazzo di chi, dopo anni di ricerche inutili che hanno dissipato miliardi di euro, vede sottrarsi la “palma d’oro” da un gruppetto di chimici che con un paio di alambicchi ed un po’ di corrente elettrica, ottengono quello che loro non hanno mai ottenuto....ma torniamo a noi.
Il primo elemento di ambiguità lo si trova in una sorta di confusione tra due tipi di via secca: quella secca a vaso unico e quella a due vasi, detta spesso "ultrasecca".
In tutti i casi si parla di un “fuoco interno” e di uso diretto della forza Mercuriale nella fusione diretta Sol et Luna saltando tutte le fasi per giungere direttamente alla rubedo.
E’ assai difficile comprendere come la rubedo possa essere ottenuta saltando l’Opera al Nero (“integrazione” dell’ombra nella visione junghiana oveero il lavoro di autoconoscenza del Magus o Alchimista su se stesso) se non per “ispirazione e grazia divina”.
Ecco, quindi, perché si arriva alla contraddizione: questa Via può essere percorsa solo per diretta intercessione “divina” e quindi per grazia, pur essendo aperta a tutti.
In questo caso, se da un alto si afferma che è semplice ed aperta a tutti, dall’altro se ne fa, non solo una operazione di elittè, ma una operazione possibile solo in casi eccezionali non soggetti alla volontà umana.
Una via disprezzata diviene, ancor più contraddittoriamente, una via cui si perviene per elezione divina.
Se questo è vero, dunque, perché occorrerebbero due vasi e non uno o addirittura nessuno? L'elezione divina può tranquillamente riguardare un solo "individuo" e non "due" (vasi).
Saltando dalla metafora alchemica ai fatti, questa via sembrerebbe fare riferimento al processo di santificazione per ispirazione divina escludendo, quindi, che sia materia di pertinenza della alchimia e quindi dell’insegnamento, ma non è sempre così.
In altri casi (vedi Evola) la Via Secca viene proposta con chiaro riferimento al principio di generazione della energia che in oriente è denominata Kundalini, ovvero della energia vitale di natura sessuale che corrisponderebbe all’Acqua Mercuriale.
L’accesso a questa energia, però, è frutto di lavoro umano e non è legata ad uno stato di grazia, ma ad una preparazione lunga.
Ricorrendo, in questo caso, alla scienza orientale più che a quella occidentale, va notato che la Kundalini può essere adoperata in due distinti modi:
- singolarmente per autogenerazione ed autonomo uso
- in coppia attraverso pratiche tantriche.
Le affinità rispetto alla Via Secca ed Ultrasecca, identificando con i due termini rispettivamente l’Opera ad uno e due vasi, sono evidenti, con interessanti elementi ulteriori:
a) La via tantrica richiede come prerequisito la corretta e consapevole gesitone della Kundalini. In pratica la via Secca, secondo questo schema, sarebbe precondizione per quella Ultrasecca.
b) La via tantrica è una iniziazione duplice e quindi non autonoma e solitaria; essa richiede la collaborazione di un uomo ed una donna e, quindi, è bel lungi da una operazione che coinvolge solo l’adepto, ma richiede un Lavoro "sicrono ed amorevole" in due individui.
c) La via tantrica è frutto di una lunga preparazione preliminare che viene operata nel corso della attivazione individuale della Kundalini. In pratica la Via Secca, che precede la Ultra Secca ha, come pre- condizione, una lunga preparazione.
L’ultimo elemento, portato in forma di equivalente alchemica, non può che essere connesso ad un controllo ed integrazione del proprio Se Inconscio (Ombra) e quindi essere connesso alla completa e totale effettuazione della Nigredo.
Inoltre la Via Secca, secondo questo parallelo tra la competenza Orientale rispetto alla carenza (relativamente a questo specifico tema) Occidentale, pare essere la forma “applicata” al Se della alchimia spirituale.
Per dirlo in altri termini, se l’alchimia spirituale (Nigredo. Albedo, Rubedo) applicata alla integrazione del Se (vedi lettura junghiana dell'alchimia) corrispondente alla Via Umida, essa è anche il primo passo che precede il successivo, ovvero la Via Secca, e quindi l’attivazione della propria Kundalini con l’acquisizione del relativo controllo.
In pratica non vi è differenza tra “alchimia spirituale” ed l’“alchimia pratica”, anzi, come discipline separate e distinte, la seconda riesce in tutte le sue potenzialità, solo di fronte ad un alchimista con un Se perfettamente integrato, ovvero ad un alchimista che ha completato le tre fasi (Nigredo, Rubedo ed Albedo) spirituali.
Ma c’è di più: la Via Secca non è l’Ultima Via ma essa è necessaria premessa alla Via Ultrasecca ovvero alla operazione “a due vasi” e quindi alla applicazione tantrica, ovvero sessuale, del lavoro del singolo alla coppia di adepti.
Ecco, quindi, che si spiega perché si parla di “via perigliosa” . Se non si sono effettuale le seguenti tre fasi:
a) Alchimia spirituale (Nigredo, Albedo, Rubedo)
b) Alchimia pratica o Via Secca (attivazione individuale della Kundalini)
c) Alchimia Regia ovvero Via Ultrasecca
Si può, e vero, giungere alla processo della Via Ultrasecca anche senza preparazione (la Kundalini può essere attivata anche da un rapporto sessuale con un iniziato), ma si rischia di “bruciarsi” perché anzicchè incontrare nella Opus per Via Ultrasecca, le visioni dell’Inconscio collettivo, si perviene alle visioni del proprio Ego non depurato (i mostri dell'Ombra).
Faccio, comunque, notare che tutti i processi ora descritti non hanno, e con questo concordo con gli antichi alchimisti, alcun bisogno di “iniziazione” per via ereditaria, ovvero di un Maestro o di una “Muratoria“ di insegnati, perché l’unico modo di ottenerle e attraverso lungo e duro Lavoro personale non “deviato”.
Questo Lavoro non finisce con l’ottenimento della realizzazione della Via Ultrasecca, ma inizia con essa e con la richiesta di ulteriore Lavoro al termine del quale (e non prima) si ottiene la Pietra.
L’iniziazione che si limita alla sola via alchemica spirituale, fatta obbligando all’assorbimento di determinati tipi di simbologia usurata ed obsoleta (si pensi alle varie muratorie occidentali e alle diverse varinze) è, non solo inutile, ma deleteria perché “vincola” la conoscenza della valenza simbolica a schemi di chi non è pervenuto alla Pietra Filosofale semplicemente perché gli alchimisti occidentali (e le muratorie che ad essi si ispirano), ignorando la Via Ultrasecca e limitandosi alla alchimia spirituale, dichiarano (implicitamente) di non essere mai pervenuti alla Pietra che si raggiunge solo alla fine di questa.
PS. Per completezza informativa aggiungo che questo post ha determinato, alcuni anni fa, la mia messa al bando sul gruppo "Esoterismo ed Insegnamenti Segreti" non essendo, uno dei due amministratori, stato in grado di controbattere alle argomentazioni basate, per lo piú, sui testi Kremmerziana ed evoliani della fine del 900 oltre che suo testi gnostici Cristiani sebbene non citati direttamente.

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